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Gabriele Niola (ScreenWEEK.it)
23.12.2010
Alle prese con il paranormale Clint Eastwood fa un passo falso con un film lungo, lento e un po' inconcludente

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Silvia Marinucci (35mm.it)
03.01.2011
“Hereafter” è un progetto difficile in cui la sceneggiatura è incapace di giungere ad una conclusione compiuta e matura e le emozioni si spengono pian piano. Incapace di aiutare la pellicola al decollo, un Matt Damon statico, imbalsamato e poco coinvolgente.

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Nicola Di Francesco (filmup.leonardo.it)
28.12.2010
Eastwood indaga sui tormenti comuni ed esplora con tatto le credenze in materia, spingendo sull'acceleratore delle emozioni come ci ha abituati, ma in questa prova manca più di qualcosa e l'idea, senza dubbio apprezzabile, di inserire stralci di attualità alla lunga sfiancano lo spettatore.

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gabriele farina
23.12.2010
Così la delusione arriva proprio lì dove non te lo aspetti, dal grande Clint Eastwood. Ti presenti in sala alle 9.00 di mattina convinto di vedere un filmone ed invece Hereafter è una roba abbastanza noiosa e di cui mi sfugge obiettivamente il senso finale.

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ColinMckenzie (www.badtaste.it)
22.12.2010
L'idea di partenza è decisamente efficace (anche se gli effetti speciali lasciano parecchio a desiderare) ma al racconto, fin troppo medidativo, mancano energia ed emozioni vere, manca soprattutto un protagonista a cui affezionarsi e amare completamente.

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Roberto Semprebene (Silenzio-in-Sala.com)
21.12.2010
Eastwood con 'Hereafter' si propone di raccontare la solitudine e il senso di abbandono, ma anche le speranze, di quanti hanno perso una persona amata e non intendono rassegnarsi all’ineluttabile.

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Marzia Gandolfi (www.mymovies.it)
21.12.2010
Nella compostezza di una straordinaria classicità, Eastwood conferma la vocazione alle sfumature, azzarda l’esplorazione della morte con la grazia del poeta, si interroga su questioni filosofiche e contrappone alla debolezza del presente l’energia di un sentimento raccolto nel futuro.

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Pierpaolo Festa (www.film.it)
17.12.2010
Eastwood realizza un toccante melodramma paranormale, uno dei suoi film più intimi. Orchestra con la solita naturalezza e il suo stile classico una serie di emozioni pure, riuscendo a provocare le lacrime prima che cali il sipario. Un’altra standing ovation per il maestro Clint.

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Gabriele C. (www.cineblog.it)
17.12.2010
Non è un film sull’Aldilà, bensì un film sulle reazioni e paure umane. Con una materia che poteva sbandare da una parte all’altra, cadendo nel ridicolo, Eastwood evita le trappole e la retorica dimostrandosi nuovamente autore preciso ed equilibrato, l’ultimo possibile dei registi classici.

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Francesca Fiorentino (www.movieplayer.it)
16.12.2010
Stroardinaria la maestria di Eastwood nel raccontare le storie e nell'incastrare le vite dei personaggi. Solo lui poteva lavorare su un materiale simile senza creare un pietoso sermone. Il suo aldilà non ha nulla di religioso e il finale, geniale nella sua semplicità, rivela la sua grandezza.

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