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Gabriele Niola (ScreenWEEK.it)
04.03.2009
Il viaggio di un immigrato verso quello che pensa sarà il suo Eden tra buoni samaritani, sirene tentatrici, profittatori e fughe dalla polizia

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2 Film caratterizzato dalle poche parole e dalla scarsa espressività del protagonista.Deludente.
2 Film sulla clandestinità. Peccato che non sia dato sapere il luogo di provenienza del protagonista, e che sia compito dello spettatore riconoscere i luoghi attraversati lungo il suo viaggio verso Parigi. Già, perché l’unica cosa sicura è la meta: Parigi. Ed è anche una delle poche parole che Elias – Scamarcio pronuncia lungo tutto il film. Ne saranno soddisfatti coloro che non pongono fiducia nelle doti interpretative di questo bell’attore, infatti, a visione ultimata, si realizza che il protagonista non è coinvolto in alcun dialogo che duri più di una battuta, e che le frasi di senso compiuto che pronuncia si contino sul palmo di una mano. Alle parole mancate suppliscono i gesti e le azioni..infatti il nostro Elias suscita sin da subito le attenzioni di coloro che incontra, uomini o donne che siano, mostrando in parte i doni di madre Natura. Forse, però, se il ruolo da protagonista fosse stato affidato ad un attore dotato di maggiore espressività l’esito sarebbe stato migliore. Tirando le fila, il film ha un breve discreto principio, ma lo spettatore attende sin alla fine uno sviluppo, una crescita ( almeno un dialogo!) che non avviene. E quando sente la frase “ Tu mi hai trovato, tu sei a Parigi!”.. accompagnato da lacrimuccia finale, si augura che il film non sia davvero giunto al termine…e invece lo è! Sconsigliata la visione anche alle ammiratrici di Scamarcio…un mezzo nudo non vale due ore di film inesistente.

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Ivana Faranda (EcoDelCinema)
05.03.2009
In sintesi, “Verso L’Eden” è una specie di favola su chi siamo e possiamo essere. Durante la quale si ride seppur a denti stretti…

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Mattia Pasquini (35mm)
05.03.2009
il greco Constantin Costa-Gavras non aveva mai usato una forma così particolare per dar voce alle sue denunce.

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Vaniel Maestosi (CinemaDelSilenzio)
05.03.2009
“Verso l'Eden” è un simbolo potente e attuale. Basta la prima scena, per comprenderlo.

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Andrea D’Addio (FilmUp)
05.03.2009
Purtroppo il lirismo di Costa Gavras si concentra solo nella parte finale (film in crescendo quindi), ma ciò non toglie che, nella sua complessità, "Verso l’Eden" risulti una pellicola solida, e soprattutto, emozionante.

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carloprevosti (Cineblog)
05.03.2009
Un ruolo quasi senza parole per Scamarcio, non certo facile, ma non pare essere ancora salto di qualità verso il cinema internazionale che qualcuno si augurava.

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Giancarlo Zappoli (MoviePlayer)
05.03.2009
C'è modo e modo di affrontare il complesso tema dell'emigrazione clandestina. Quello scelto dal regista greco è il meno credibile.

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Marco Trani (cinema4stelle)
05.03.2009
Il film è lontano da un documentario di denuncia sociale, è un ritratto, fiabesco e puntualmente ironico, di un copione sfortunato che ogni giorno, in barba ai tagli del governo, si recita nel mare e sulle spiagge del Mediterraneo. Scamarcio supera la prova, c'è poco da dire.

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Massimo Borriello (MoviePlayer)
05.03.2009
Ad ogni angolo del film si trova l'occasione di sbeffeggiare, criticare, o insultare sottilmente, ma sempre con aria spensierata

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