Somewhere
Data Uscita: 03 Settembre 2010
(USA • 2010)
Somewhere
Gabriele Niola (ScreenWEEK.it)
03.09.2010
Alberghi, solitudine, non luoghi, ricerca di un senso nella propria vita. Sofia Coppola è tornata!
Flavia Narducci (cinemio.it)
17.09.2010
Una Ferrari gira in tondo a vuoto. Un minuto di nulla, girato in un luogo qualunque. Si apre così il nuovo film di Sofia Coppola, regista capace di andare a fondo con discrezione, stavolta scavando nel “suo” mondo, quello del cinema.
Erika Di Giulio (Silenzio-in-Sala.com)
16.09.2010
"Somewhere" è un distillato del contemporaneo male di vivere, di quell’attesa fluttuante di cui già Lost in Translation si era occupato, di quei tempi morti che disturbano costantemente la vita di ciascuno.
Stefania Vezzoli (www.doppioschermo.it)
13.09.2010
Sofia Coppola torna con un film profondo e intelligente che riprende alcuni temi già affrontati, con la delicatezza e la classe che la contraddistinguono: i tempi morti; la vita nei non-luoghi, ossia in ambienti impersonali e spersonalizzanti; la noia; le difficoltà di relazione e comunicazione.
Lorenzo Pedrazzi (spaziofilm.it)
08.09.2010
Un film riuscito solo sotto il profilo "cerebrale"; se ne possono apprezzare le sfumature di linguaggio ma non coinvolge, non commuove, resta sulla superficie degli animi in gioco. Il rischio che l'opera assuma i caratteri di un freddo esercizio di stile sono evidenti. Peccato, davvero.
Gianluca Curci (www.everyeye.it)
08.09.2010
La pellicola si costruisce su lentissimi ritmi di narrazione, dovuti al facile ed insistito ricorso a lunghe inquadrature fisse, risultando irritante e noioso per lo spettatore che si trova a riprovare la stessa impressione già sperimentata con la sopravvalutata opera d’esordio della regista.
Nicoletta Dose (www.mymovies.it)
07.09.2010
Il cinema della Coppola, ancora una volta, predilige l'omissione alle dichiarazioni esplicite e in questa rarefatta rinascita del rapporto tra padre e figlia chiede agli attori una gestualità posatissima ma, al tempo stesso, ricca di microespressioni che svelano l'amarezza interiore.
Gianluca Arnone (www.cinematografo.it)
07.09.2010
La Coppola ha il merito di non pigiare sul pedale sentimentale, lasciando che l'evoluzione della storia avvenga senza sussurri e grida, quasi per caso. Una scelta che potrebbe lasciare lo spettatore perplesso, se non addirittura freddo. Ma che è formalmente coerente con l'assunto.
Marco Spagnoli (www.primissima.it)
07.09.2010
Interessante, ma non travolgente o commovente, Somewhere resta un film lucido, una riflessione intrigante sul mondo dell’entertainment e, più in generale, sulla solitudine nella società di oggi.
Alex Poltronieri (ondacinema.it)
07.09.2010
Il film è l'ennesima variazione sul tema della solitudine e dello spaesamento; manca la maturità, il saper raccontare qualcosa di nuovo e necessario, di saper costruire personaggi "veri" e non proiezioni parapsicologiche della propria personalità, di non limitarsi a graffiare in superficie.
Pietro Ferraro (ilcinemaniaco.com)
07.09.2010
Il film non è un capolavoro, ma ne contiene a piccole dosi molti degli elementi distintivi, di certo non è un film adatto a tutti ma se cercate un film d’autore che rispetti i crismi del cinema indipendente e dotato di una indiscutibile eleganza Somewhere si rivelerà una piacevole conferma
Raffaele Serinelli (icine.it)
07.09.2010
Questo film denuncia la condizione precaria e la pesante perdiata di valori generalizzata. Attraverso momenti di sottile ironia, La Coppola riesce a confezionare un lavoro piacevole e ben fatto.
Ludovica Sanfelice (film.it)
07.09.2010
Nel passo sospeso del suo sguardo anche ironico c’è la cifra sempre personale di un talento delicato e quasi alieno che ama esprimersi nella sottrazione ed emoziona con il garbo e la freschezza dei gesti più ordinari.
Angela Cinicolo (www.movieplayer.it)
06.09.2010
La bravura dell'autrice sta nello sviluppare il rapporto affettivo dei due personaggi senza accelerare sui toni melodrammatici, sostituendo la parola con l'immagine, raccontandoci così una storia ordinaria, come nel cinema che non dovremmo mai perdere di vista.
Alberto Di Felice (cine-zone.com)
06.09.2010
Per la Coppola sembra prepararsi una nuova strada che si spera ritrovi un maggior senso della complessità, anche della complessità della sofferenza, perché in Somewhere, opera minore della sua poetica, si avverte poco quell'impellenza che rendeva i precedenti opere tangibili e memorabili.
Mattia Pasquini (35mm.it)
06.09.2010
Si torna a parlare di disgregazione dei rapporti, dei legami familiari e della difficoltà di crescere in un contesto così costruito ma questa volta con una forma troppo ellittica, per molti ostica.
ColinMckenzie (www.badtaste.it)
03.09.2010
Sofia Coppola è una regista in grado di mostrare una grazia notevole ed è tra i migliori selezionatori di musiche/canzoni per i suoi titoli ma, viene naturale dire, tutto qui? Inizio a temere che la Coppola abbia ormai poche cose da dire e che il meglio se lo sia sparato con i primi due film...
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