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Federico Pontiggia (www.cinematografo.it)
18.02.2011
Una commedia rosa-stinto, ossequiosa dei canoni di genere, che non ha ambizioni metalinguistiche e neppure la minima intenzione di svecchiare, reinterpretare o ironizzare sul tema. Il cast non brilla e la regia vorrebbe puntare su spontaneità e snellezza, ma il risultato è sciatteria. Non va.

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lorenzo Bianchi (persinsala.it)
18.02.2011
Come lo sai è un film insipido in cui la svolta tanto attesa non avviene mai. Il ritmo narrativo è tutt’altro che scorrevole e la trama è inconcludente: una pellicola lunga, noiosa e prevedibile, né brillante né drammatica, ben lungi dall’essere indimenticabile.

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Francesco Picerno (Corriere Romano)
17.02.2011
Purtroppo anche il cast non riesce a sollevare lo spettatore dalla noia generale. Jack Nicholson, ormai sempre più invecchiato, è la parodia dell'attore che era: sempre pronto ad estremizzare le sue espressioni e i suoi gesti . Nulla di positivo neanche per la Witherspoon e per Paul Rudd.

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Emanuele Rauco (www.radiocinema.it)
16.02.2011
La sceneggiatura tira le situazioni un pò per le lunghe; la regia ha classe e polso, ma non troppa verve, delegandola quasi del tutto agli attori. Niente di più e niente di meno di un buon cast funzionale per una simpatica commedia con la quale passare il tempo.

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dr. apocalypse (www.cineblog.it)
16.02.2011
Una commedia romantica imperfetta, eccessivamente lunga, a tratti statica e monotona, ma sicuramente non disastrosa, grazie al tocco garbato, mai volgare e a tratti splendente di Brooks e grazie a un cast talmente ricco da riuscire a ‘reggere’ il film, difetti compresi.

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Tiziana Morganti (www.movieplayer.it)
16.02.2011
Il film riporta indietro le lancette a una preziosa cinematografia vecchio stile, che non riesce proprio a prescindere dalla raffinatezza della parola e dall'importanza del ritmo. Una moltitudine di sentimenti espressi con una varietà di toni che Brooks armonizza come un direttore d'orchestra.

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Pierpaolo Festa (film.it)
04.02.2011
Brooks lascia respirare la pellicola al ritmo di spunti agrodolci che non cercano battute a effetto, soffermandosi sui primi piani dei protagonisti e sulle loro capacità espressive. Si prende cura dei dettagli osando su scelte visive e tempi cinematografici sempre più insoliti a Hollywood.

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