Un altro mondo
Le cose non cambiano mai. Cambiamo noi.
Data Uscita: 22 Dicembre 2010
(Italia, UK • 2010)
Un altro mondo
Tania Marrazzo (http://www.fuorilemura.com/)
19.01.2011
Un altro mondo ricerca profondità e intensità tramite un sentimentalismo che tenta in tutti i modi di intenerire gli animi,lo fa con una sceneggiatura che spesso si banalizza prediligendo troppo spesso frasi ad effetto e una regia abbastanza anonima.
mystyleasso88 (mystyleasso88)
23.12.2010
il film è molto coinvolgente,davvero commovente e duro in diversi momenti.
Flavia D'Angelo (Corriere Romano)
23.12.2010
Entrando nel clima natalizio ci auguriamo sinceramente che Silvio trovi una valida sceneggiatura scritta (magari) da un autore inedito e un nuovo bravo attore protagonista per dedicarsi totalmente alla direzione, un po’ più regista e un po’ meno “autore”.
Laura Frigerio (MilanoWeb)
23.12.2010
Una storia che unisce tenerezza e introspezione, cercando di evitare i luoghi comuni e mantenendo per quanto possibile il giusto equilibrio.
22.12.2010
Stavolta non c'è da ridere. Questa è la vera novità. E la si potrebbe chiudere qui, perchè per il resto Un altro mondo ribadisce tutto quello che di dannoso era presente in Parlami D'Amore (uno dei film più involontariamente comici della sua stagione), sebbene in maniera minore.
Ilaria Mutti (zabriskiepoint.net)
22.12.2010
Un film che non può definirsi sentimentale perché vari generi si incontrano e si mescolano per raccontare una storia dai tratti quasi impalpabili e dai confini non definiti. Ottima anche la prova di Silvio Muccino con una recitazione dai toni sempre meno enfatici e sempre più dinamici.
Emanuele Rauco (www.radiocinema.it)
22.12.2010
Meno brutto del film d'esordio, ma coi soliti problemi d’approccio e realizzazione, questo ha un tono più curato e tiene a bada il desiderio di stupire il pubblico optando per una narrazione più sensibile. Ma tutto è enfatico e ridondante e la sceneggiatura è colma di psicologismi mal gestiti.
Davide (cinemio.it)
22.12.2010
Un film drammatico in cui la sceneggiatura imbarazza per la prevedibilità dello sviluppo della trama e per la resa dei dialoghi, il linguaggio è confuso, qualunquista e approssimativo. Tutto è chiaramente artificiale e fintamente drammatico.
Antonella Molinaro (Cinemio.it)
22.12.2010
Bella prova quella di Muccino attore e regista che riesce a toccare il cuore dello spettatore
Paola D'Antuono (Tempi.it)
22.12.2010
Esce in sala il 22 dicembre il secondo film da regista di Muccino Jr. Una storia debole e con poco brio nella trama, nonostante le buone premesse
Erika Di Giulio (Silenzio-in-Sala.com)
21.12.2010
Così, dopo una notte passata a ricercare in una piega del viso quella somiglianza che rende fratelli e che forse non c’è, si possono anche perdonare qua e là cadute di stile e di tensione che tolgono al film quella ragione e quel sentimento che lo avrebbero reso davvero compiuto.
Luciana Morelli (Movie Player)
21.12.2010
Nonostante gli scetticismi che di solito accompagnano i cognomi noti, Silvio Muccino riesce a sorprendere in positivo con il suo nuovo film, scelto da Universal per l'uscita natalizia come alternativa sentimentale alle risate festive con Megamind
Valeria Roscioni (Film.it)
21.12.2010
non è lecito puntare l’intera riuscita di un film su un paio d’occhi nocciola, per quanto espressivi essi possano essere, soprattutto se, ... , si toccano temi come l’integrazione e il razzismo
Luciana Morelli (Movieplayer)
21.12.2010
Nonostante gli scetticismi che di solito accompagnano i cognomi noti, Silvio Muccino riesce a sorprendere in positivo con il suo nuovo film
Bruno Alasia (DazebaOnews)
21.12.2010
Un film riuscito: poteva con facilità scivolare nel melodramma e ha saputo invece mantenersi nel perimetro elegante della sobrietà.
redazione (www.cinemadelsilenzio.it)
21.12.2010
Il muccinema non ha le fondamenta, pretende di reggersi su sceneggiature traballanti e insiste sugli stessi elementi sentimentali e psicologici. Una discreta tecnica e un'ottima Ragonese non bilanciano la scrittura e la ripetitività di Muccino attore.
Luca Bianchini (PopUp Vanity Fair)
21.12.2010
Muccino (Silvio) ha superato brillantemente la prova. Innanzi tutto come regista: un film, questo, che va visto al cinema, perché la fotografia è bellissima, le immagini di ampio respiro, la colonna sonora da brivido e senza tentennamenti Come attore, poi, è cresciuto...
Edoardo Becattini (www.mymovies.it)
21.12.2010
Frasi già sentite, musica già ascoltata, immagini già viste sono il problema principale di un film che nelle intenzioni e nelle implicazioni umanitarie è molto di più di un banale romanzo di formazione. Al Muccino-regista manca in definitiva un po' più di audacia.
Anastasia Mazzia (OneCinema)
21.12.2010
Il ritmo è lento, la sceneggiatura zoppica, i dialoghi banali e spesso scadono nella volgarità gratuita e non necessaria.
L’obiettivo del film era audace e complesso, il neo regista Muccino non riesce a trasmettere però il concetto più importante attorno al quale il romanzo e il film si basano
Rocco Giurato (35mm.it)
21.12.2010
Fa ben sperare questa nuova regia di Muccino che si contorna di ottimi professionisti al montaggio, alle musiche e alla fotografia, regalando a vecchi e nuovi fan un film che -pur senza far gridare al miracolo - stupirà per la sua maturità.
ColinMckenzie (BadTaste)
21.12.2010
Un trentenne, alla morte del padre, scopre di avere un fratello africano. Tanta retorica e buoni sentimenti nel film di Silvio Muccino, poco purtroppo il buon cinema...
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