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Gabriele Niola (ScreenWEEK.it)
12.02.2010
Dopo essere piaciuto a molti a Venezia pur senza raccogliere premi importanti arriva nelle nostre sale uno dei film più complessi sul mondo della fede, dei fedeli e della speranza

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Emidio De Berardinis (SilenzioInSala.com)
11.02.2010
Lourdes non è un film religioso. È un occhio distaccato su un evento, “un paradosso, un incrinatura della logica che ci guida verso la morte”, appunto il miracolo.

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Luciana Morelli (Movieplayer.it)
11.02.2010
Carità e misericordia alternate ad una crudeltà a volte spiazzante contenuta in uno sguardo o in un gesto oppure in una parola, una storia toccante che commuove e fa sorridere, che va oltre la religione e la religiosità

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Maria Grazia Bosu (Ecodelcinema.com)
10.02.2010
Da chi affronta temi così complessi ci si aspetta un maggiore sforzo, il coraggio di proporre un pensiero e non la banale rappresentazione asettica di uno spaccato umano dove non ci sono risposte perché mancano anche le domande

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Andrea D'Addio (Film.it)
10.02.2010
“Lourdes” riesce a porre, soprattutto con il lancinante epilogo, queste domande. Senza retorica, senza blasfemia. Non è poco. Non è assolutamente poco.

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Nicoletta Dose (Mymovies.it)
10.02.2010
Lo stile minimalista della regista mette in luce il paradosso della sacralità, soffermandosi sugli aspetti profani. Per farlo, tocca ambienti e toni conosciuti, omaggiando lo scetticismo di Kaurismäki e l'ironia sottile del francese Jacques Tati.

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Riccardo Moretti (DelCinema.it)
10.02.2010
Il modo di raccontare della Hausner è perfettamente calibrato ad argomenti così complessi, le debolezze dei personaggi sono messe in scena con una sensibilità che non cade mai nella trappola della facile emotività.

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Francesco Lomuscio (FilmUP )
10.02.2010
tra regia priva di alcun particolare guizzo e silenzi spesso rotti solo dai rumori di scena, a dominare sono tanto insostenibili quanto lenti ritmi di narrazione.

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Daniela Losini ( Cinema4stelle.it)
10.02.2010
Jessica Hausner non giudica mai, mostra consapevole esponendo un racconto umano, triste e sfaccettato mentre nella terra di mezzo della credulità, regnano superstizioni di lusso, fondamentalismi, ingenuità e meschinità.

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Flavio Della Rocca ( 35MM.it)
10.02.2010
Una storia che ci consente, per un momento, di fermarci a riflettere su quanto siano stupide le lamentele quotidiane sui nostri mali superficiali e sulla nostra supposta condizione di infelicità cronica.

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Giordano Rampazzi (Cinemadelsilenzio.it)
10.02.2010
Grottesco e raffinato, pungente e intelligente. Un film fatto di gesti e parole isolate, che prende la religiosità come semplice spunto per parlare dell'uomo.

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Marco Spagnoli (Primissima.it)
10.02.2010
Un film in perfetto equilibrio tra fede e ragione: un unico percorso umano e spirituale con due diversi punti di arrivo a seconda della visione e dell’idea personale che si è fatta il pubblico.

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