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Gabriele C. (Cine Blog.it)
12.11.2009
La scelta si è rivalata vincente, non tanto però per le qualità o meno del film, ma per il caos di polemiche che si sono trascinate poi subito sui giornali.

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Gianluca Arnone (Cinematografo.it -)
27.11.2009
Teso e a tratti grottesco, il film nega allo spettatore ogni catarsi e alla politica qualsiasi attenuante. Peggiore della sua versione xenofoba c’è quella riveduta e corretta: disposta a dichiararsi colpevole pur di non salire sul banco degli imputati.

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Lucio De Candia (Cinema4stelle.it)
26.11.2009
Paunescu riesce invece a porre in relazione il pasticcio mediatico tutto nostrano con la visione anch'essa distorta che l'informazione di Bucarest dà dell'italiano medio.

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Davide Beretta (Spaziofilm.it)
26.11.2009
Questo perché tutto il cinema, per bello o brutto che sia, piacevole o scomodo, non sia mai soggetto a selezioni/censure di sorta (speranza vana…).

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Gianluca Arnone (Cinematografo.it)
26.11.2009
L' opera prima di Paunescu conferma in Orizzonti la qualità del cinema rumeno. L'ex paese di Ceausescu è allo sfascio, ma anche l'Italia fa paura...

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Katiuscia Incarbone (Duellanti.com)
26.11.2009
In questa ricerca del grado zero della visione, la realtà si presenta senza mistificazioni e la narrazione non opera per compensazione e sublimazione rispetto ad essa.

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Marcella Peruggini (35MM.it)
26.11.2009
Da apprezzare lo sforzo di Paunescu che ha scritto, girato e prodotto un piccolo film, che tratta del razzismo degli italiani visto dai rumeni che l’Italia non l’hanno mai vista.

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Mauro Corso (FilmUP -)
26.11.2009
L’unica cosa da segnalare è il finale, non privo di una certa squallida bellezza nel suo senso di disperazione senza limiti.

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Marianna Cappi ( MYmovies)
26.11.2009
Ben dialogato e recitato, scandito sul tempo reale dei lunghi piani-sequenza e delle inquadrature fisse, il film procede senza mai cadere nella trappola della tesi o del messaggio da gridare al mondo, semplicemente diritto verso una fine sempre più prevedibile ma non per questo evitabile.

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Luca Liguori (Movieplayer.it)
26.11.2009
non c'è dubbio che da questo tipo di cinema molti registi presenti qui in laguna potrebbero imparare e molto per quanto riguarda la gestione degli attori e soprattutto delle inquadrature.

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Mauro Corso (FilmUP - )
17.11.2009
L’unica cosa da segnalare è il finale, non privo di una certa squallida bellezza nel suo senso di disperazione senza limiti.

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Gabriele (cineblog.it)
12.11.2009
Però c’è anche da andare oltre, e prendere Francesca per quello che è: la storia di un’immigrazione, e un film contro i pregiudizi, tutti. Da una parte della barricata e dall’altra.

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