L'uomo nero
Data Uscita: 04 Dicembre 2009
(Italia • 2009)
L'uomo nero
Annarita Vitrugno (The Director's Cup)
14.12.2009
La sceneggiatura è perfetta: a metà tra commedia e tragedia, tra sogno e realtà, tra cielo e terra, la storia scorre leggera e dolente, senza mai una caduta di tono o di ritmo, senza stancare o annoiare, con citazioni felliniane e spunti originali.
Angela De Angelis (SilenzioInSala.com)
13.12.2009
Con una bellissima riflessione sull’importanza di andare oltre le apparenze, di saper riconoscere la vera forza d’animo e l'amore, Rubini ci guida per le strade della Bari vecchia, della Puglia antica, descrivendo con estrema poesia il mondo della sensibilità umana.
Angela Cinicolo (Movieplayer.it)
04.12.2009
Tra il dolore vissuto ieri e le sorprese piacevoli oggi 'L'uomo nero' trova un suo delicato equilibrio nella realtà di una visione accumulata di fantasiose e divertenti memorie fanciullesche e di sogni realizzati tra i sospiri da adulti.
antonella molinaro
04.12.2009
Gabriele fa ritorno nella sua terra natale al capezzale del padre morente.
Le sue ultime parole gli riportano alla mente un avvenimento avvenutogli da bambino.
Alessio Trerotoli (Livecity.it)
03.12.2009
Rubini pennella la sua Puglia con colori e personaggi dal sangue caldo, dipingendo una commedia drammatica che rivanga tra ricordi semiautobiografici e ispirazioni del passato.
Fabio Ferzetti (Il Messaggero)
03.12.2009
Se questo è il tema profondo de L’uomo nero, in superficie circola un coro di figurine disegnate con mano davvero felice da un gruppo di attori in gran forma.
Rocco Giurato (35MM.it)
03.12.2009
Il regista pugliese si conferma autore originale affrontando ancora un viaggio nel passato, riuscendo a stupire con un cinema semplice e leggero, che arriva ai sentimenti con piccoli tocchi, p
Rosalinda Gaudiano (Cinema4stelle.it)
03.12.2009
“L’uomo Nero” riscatta a tutto tondo l’impegno e la bravura di Rubini, qui regista ed attore protagonista
Marzia Gandolfi (MYmovies)
03.12.2009
il cinema di Rubini ritrova la vocazione antropologica e il cuore della Terra, replicando una volta di troppo la retorica delle radici e il ritorno al privato.
Francesco Lomuscio (FilmUP )
03.12.2009
Fino al termine di 115 minuti di pellicola tutt’altro che incalzanti, caratterizzati da un’inaspettata rivelazione finale, ma capaci anche di testimoniare che Rubini, forse, lo preferiamo quando è davanti alla macchina da presa.
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