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Gabriele Niola (ScreenWEEK.it)
12.11.2010
Arriva il remake americano del film girato da Tornatore dopo l'oscar per Nuovo Cinema Paradiso. Purtroppo la scelta di usare De Niro dà un'impronta perdente da subito

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Flavia Narducci (cinemio.it)
01.12.2010
Ho scritto questa recensione di “Stanno tutti bene“, pellicola di Kirk Jones ora nelle sale che vede un invecchiato De Niro alle prese con il difficile tema del ricongiungimento familiare, per il solo, unico motivo che, secondo me, non c’è molto da dire.

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Flavia Narducci (cinemio.it)
19.11.2010
Il film non è altro che il remake della pellicola girata da Tornatore nel 1990, che vedeva protagonista Marcello Mastroianni. Detto questo, il nuovo “Stanno tutti bene” non riesce a suscitare la dovuta commozione.

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Alessandra Levantesi Kezich (La Stampa)
19.11.2010
Garbato e non sdolcinato, il film resta esile, tuttavia questo De Niro sommesso e inedito si conferma quello che è: un grande.

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Silvia Marinucci (film.35mm.it)
19.11.2010
Malinconico, triste e commovente. Nonostante la pellicola di Jones non si distacchi molto all’originale, “Stanno tutti bene” emoziona e cattura l’attenzione. Buona occasione per riassaporare tematiche ‘antiche’ e pellicole (come l’originale) troppo spesso dimenticate…

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Andrea D'Addio (filmup.leonardo.it)
18.11.2010
I valori che emergono travalicano il grande schermo e toccano la sensibilità dello spettatore. E’ vero che tutto è un po’ didascalico e forse furbo, ma le interpretazioni di tutto il cast danno la giusta umanità e credibilità ai personaggi. Il risultato è un buon film drammatico.

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Mari Accardi (zabriskiepoint.net)
16.11.2010
Una tragi-commedia hollywoodiana che non va fino in fondo. Il film, nonostante l'intento, non riesce bene a esplorare le relazioni familiari, che non vanno al di là del "già detto", ma ci mostra la vecchiaia di un uomo che ha ancora tantissime cose da imparare.

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Flavia D'Angelo (Corriere Romano)
12.11.2010
L’impressione generale è però quella di un film che non sa da che parte andare e sceglie di mettersi al servizio di un grande attore senza avere il coraggio di spingere in profondità su nessuno dei temi sfiorati.

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