Mine vaganti
L'unica cosa più complicata dell'amore è la famiglia
Data Uscita: 12 Marzo 2010
(Italia • 2010)
Mine vaganti
-
Riccardo Scamarcio
(Tommaso) -
Alessandro Preziosi
(Antonio) -
Nicole Grimaudo
(Alba) -
Carolina Crescentini
(Nonna giovane) -
Elena Sofia Ricci
(Luciana) -
Daniele Pecci
(Andrea) -
Ennio Fantastichini
(Vincenzo) -
Lunetta Savino
(Stefania) -
Ilaria Occhini
(La nonna) -
Massimiliano Gallo
(Salvatore) -
Bianca Nappi
(La sorella Elena) -
Giorgio Marchesi
(Nicola) -
Carmine Recano
(Marco) -
Mauro Bonaffini
(Massimiliano) -
Paola Minaccioni
(Teresa)
Gabriele Niola (ScreenWEEK.it)
17.03.2010
Nel profondo sud le dinamiche di conservazione dell'onore e di ipocrisia nei confronti dei paesani non sono cambiate e oggi guardano all'eterosessualità invece che alla verginità
Antonella Molinaro (Cinemio)
15.03.2010
Film riuscitissimo dunque questo Mine Vaganti, nel quale i sentimenti e le relazioni sono trattate con delicatezza e profondità, a mio avviso il più bello tra tutti i film di Ozpetek.
LauraN (Blog@ScreenWEEK.it)
01.03.2010
L’amore, la famiglia, l’identità, la libertà, la ricerca della felicità, il cambiamento e il pregiudizio sono tutti temi cari al regista che in Mine Vaganti tratta con una nuova e profonda sensibilità intrisa di brio e leggerezza avvalendosi di un cast strepitoso
Edoardo Becattini (MYmovies)
11.03.2010
Versione brillante e conviviale dei conflitti familiari di Ozpetek
Pietro Ferraro (ilcinemaniaco.com)
11.03.2010
Ozpetek mette in scena una sorta di catartico teatrino delle parti in perfetta sintonia con lo spettatore, e in cui ogni attore/personaggio recita si un ruolo, ma si trova costretto giocoforza a sacrificare una parte di se stesso per raccontare e raccontarsi,
Paolo Mereghetti (Corriere.it)
11.03.2010
In questo modo finiscono per sembrare meno artificiose anche le «solite» riprese circolari intorno alla tavola mentre l’invito a difendere con orgoglio i propri desideri (sessuali e non) prende forza maggiore proprio dalla minor esemplarità dei personaggi.
Dr.Apocalypse (Cineblog.it)
11.03.2010
Ozpetek ovviamente non tradisce il ‘proprio cinema’, qui riproposto in tutto e per tutto, tra tavolate in famiglia, dove raccontarsi, ridere e litigare, quintali di cibo e gustosi di dolci, da assaporare tra continui carrelli
Stefano Camaioni (Everyeye.it)
11.03.2010
Mine vaganti è un film ben calibrato, fatto di momenti di leggerezza ed altri di grande drammaticità. Ovviamente un lavoro marchiato Ozpetek, con i pregi e i difetti che questo nome porta con se, rimane pur sempre il lavoro di un professionista dotato di indubbia ispirazione.
Chiara Galeazzi (Cinema4stelle.it)
11.03.2010
n questo caso però il regista, insieme allo sceneggiatore Ivan Cotroneo, sceglie di trattare il tutto in un misto tra comico e drammatico, senza schierarsi né da una parte, né dall'altra.
Ilaria Ferri (FilmUP )
11.03.2010
Non c’è più la tragedia che scoppia per mettere i protagonisti di fronte a se stessi, troviamo uno scontro tra mentalità diverse che genera una serie di momenti molto divertenti. Ovviamente non mancano i tipici toni melodrammatici dei film di Ozpetek,
Davide Monastra (Ecodelcinema.it)
11.03.2010
Una pellicola di sicuro successo al botteghino, che si spera non resti una “mina vagante” nel panorama (limitato!) del cinema italiano.
Riccoardo Rizzo (Cinemadelsilenzio.it)
11.03.2010
Meno didascalico, meno impegnato, ma più leggero e in fondo coraggioso.
Ozpetek non dice niente di nuovo, ma lo dice in maniera diversa, quasi fosse più libero, anche da sé stesso. I toni sono meno drammatici e le idee meno "militanti".
Valentina Ariete (MP News |)
11.03.2010
Inoltre se è vero che auto-citarsi e mantenere certe costanti è segno di un proprio consolidato stile, è anche vero che non si può raccontare sempre la stessa storia.
Mattia Pasquini (35MM.it)
11.03.2010
Prima volta lontano da Roma per il 'turco' Ozpetek, che in Salento trova la dimensione ideale per un film dei suoi, fatto di personaggi e relazioni, calore e tensioni. Con un sorriso sempre dolceamaro
Annalisa Cuccoli (Deapress.com)
11.03.2010
Sembra che in questo film Ozpetek abbia ritrovato il sorriso, la leggerezza, il giusto equilibrio e la tranquillità per poter trattare l’argomento – che in ultima analisi oltrepassa la questione degli orientamenti sessuali per assestarsi sulla più ampia concezione di felicità –
Antonio Cuomo (Movieplayer.it)
11.03.2010
Un Ozpetek, quello di 'Mine vaganti', con meno velleità d'autore rispetto agli ultimi lavori, ma che sembra aver trovato un equilibrio tra i suoi temi ed il suo stile.
Maurizio Ermisino (MovieSUSHI )
11.03.2010
Ozpetek sembra aver detto veramente tutto sull’omosessualità e sulla libertà di espressione del proprio io. E per la prima volta non commuove
Primissima.it (Primissima.it)
11.03.2010
La famiglia, la diversità, i sapori forti ed i pregiudizi del profondo sud, in una commedia 'alla Germi' di Ferzan Ozpetek dove due fratelli si ritrovano dopo anni, richiamati dal padre che vuole affidare a loro la gestione del pastificio di famiglia.
Valerio Sammarco (MTV.it)
11.03.2010
Una nuova cornice per la virata di Ozpetek: commedia corale e ispirata, con un ottimo cast
Mattia Pasquini (35MM)
10.03.2010
Prima volta lontano da Roma per il 'turco' Ozpetek, che in Salento trova la dimensione ideale per un film dei suoi, fatto di personaggi e relazioni, calore e tensioni. Con un sorriso sempre dolceamaro
paolino (Trailersland.com)
10.03.2010
Una commedia che viaggia tra alti e bassi ma con un cast ottimo guidato da un sorprendente Riccardo Scamarcio. Ozpetek torna ai temi a lui più familiari con una vena più comica e brillante.
Angelica Tosoni (SilenzioInSala.com)
08.03.2010
L’intersecarsi dei toni della commedia e del dramma avviene senza sforzo e questo è il pregio maggiore del film.
Erika Centodiucati (DelCinema.it)
04.03.2010
In questa rappresentazione, ha grande importanza il tema del vedere/non voler vedere: i genitori si interrogano su come sia stato possibile non vedere l'omosessualità dei figli, ma poi fanno di tutto per tentare di nasconderla all'esterno.
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