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L'altra verità
L'altra verità
Una morte sospetta. Le bugie del potere. La forza di un'amicizia.
Data Uscita: 20 Aprile 2011
(UK • 2011) Route Irish
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Total Film (www.totalfilm.com)
16.06.2011
Ken Loach takes his fight to Iraq...

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Giorgia Lo Iacono (www.cinecorriere.it)
22.04.2011
Loach usa la macchina da presa in maniera asciutta al fine di documentare e denunciare. Il suo sguardo non si sofferma più del dovuto su scenari di guerra, sangue e morte, bensì osserva il dolore e la follia di chi l’orrore lo vive ogni giorno nella propria testa.

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Sonia Arpaia (www.doppioschermo.it)
22.04.2011
Loach porta sul grande schermo il racconto di un sentimento profondo, ma estremamente complesso, attraverso le immagini crude e terribilmente attuali della guerra. Soldi, potere, dolore e voglia di vendetta si mescolano in un mix intenso come un pugno allo stomaco.

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Donata Ferrario (filmup.leonardo.it)
22.04.2011
Loach denuncia una realtà poco sottolineata con il suo tipico stile asciutto, animato da intenti civili, forte della sceneggiatura del fido Paul Laverty. Il film procede lineare, afferrando lo spettatore per le spalle, per scuoterlo e chiedergli di prendere posizione.

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Stefano Lo Verme (filmedvd.dvd.it)
22.04.2011
Nonostante la trama presenti alcuni schematismi un po’ eccessivi, “L’altra verità” resta comunque un film di solida fattura, pur senza raggiungere i livelli delle migliori opere del regista.

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22.04.2011
Nonostante alcune scelte discutibili di sceneggiatura (prima fra tutte la relazione tra Fergus e Rachel) e alcuni momenti sbiaditi (come la scena finale) Loach riesce a descrivere bene le torbide connessioni tra soldi e potere in una guerra, quella in Iraq, sempre più 'privata'.

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Elena Pedoto (www.everyeye.it)
21.04.2011
Un notevole affresco sul tema della disperazione umana in cui si distingue il tocco serio e indulgente precipuo del regista Loach frammisto a un’atmosfera da pseudo-thriller. Una commistione di generi che inscrive il discorso intimista in una cornice a tratti 'avvincente'.

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Federico Pontiggia (www.cinematografo.it)
21.04.2011
E' un urlo di rabbia che accompagna il pugno nello stomaco dello spettatore. Un pessimismo (quasi) nichilista che destabilizza pure la camera. Il minimalismo e l'umanesimo di Loach lasciano spazio a una drammaturgia da revenge-movie che penalizza la rotondità psicologica dei personaggi.

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Giancarlo Zappoli (www.mymovies.it)
21.04.2011
Ken Loach torna ad occuparsi del macrocosmo in cui il potere economico e quello militare si mescolano in maniera inestricabile e perversa, partendo dal microcosmo 'umano' per dare ancora piu' forza alla propria denuncia.

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