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Filippo Magnifico (ScreenWEEK.it)
21.04.2011
Uno di quei film che si potrebbero definire “agrodolci”, che alla risata preferiscono il sorriso e che, senza volere a tutti costi lasciare messaggi di chissà quale importanza, si limitano ad offrire più spunti di riflessione...

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Erika Pomella (Silenzio-in-Sala.com)
22.04.2011
Pur riproponendo schemi fissi della cinematografia Indie americana, Lo stravagante mondo di Greenberg affascina per la grazia con cui è girato.

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Gabriele Niola (Screenweek.it)
04.04.2011
Il tentativo di Ben Stiller di fare il passaggio al cinema serio e drammatico passa per un'opera indipendente e molto dialogata purtroppo non sempre riuscita

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Filippo Magnifico
21.04.2011
Ad un certo punto della sua carriera ogni grande attore comico deve cimentarsi, quasi fosse una tappa obbligata, con il cosiddetto “ruolo serio”...

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Sonia Arpaia (www.doppioschermo.it)
08.04.2011
La pellicola di Baumbach è una storia intima, drammatica, che più che sorridere fa riflettere. Baumbach tocca al cuore dello spettatore in poche e significative scene, ma si perde in una trama piuttosto piatta, senza sviluppi ne' evoluzione.

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Andrea D'Addio (filmup.leonardo.it)
08.04.2011
L'ambita profondità della sceneggiatura finisce nel disperdersi in un grande sbadiglio. Non si ride per niente e si crea una continua attesa verso un apice di ritmo logicamente disillusa da una regia che ha altri obiettivi narrativi.

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Elena Pedoto (www.everyeye.it)
08.04.2011
Noah Baumbach conferma il suo talento di scrutatore dell’animo umano con una commedia agrodolce. Ottime le prove dei due protagonisti Ben Stiller e Greta Gerwig, perfettamente aderenti ai loro ruoli di anime perse che faticano nel tentativo di ritrovare la loro via.

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Manuela Pinetti (www.cinematografo.it)
08.04.2011
Il film mette a nudo la necessità di essere amati, sottendendo una divisione tra chi è consapevole di essere “un valore” e chi arranca verso una rivelazione esterna. Lo script è ben servito da una recitazione trattenuta che ben si presta all’atmosfera rarefatta che si respira.

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Edoardo Becattini (www.mymovies.it)
08.04.2011
Grazie ad un ottimo lavoro di scrittura e ad una strepitosa performance da parte di Ben Stiller, Roger Greenberg fuoriesce dal microcosmo bizzarro della media delle produzioni indie per trovare vita autonoma e intrattenere e innervosire come solo sanno fare i grandi caratteri.

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Rosario Sparti (Corriere Romano)
07.04.2011
Baumbach decide di non seguire la strada più facile, sceglie così di essere fedele ai suoi personaggi e le loro manie, disinteressandosi delle connessioni tra loro e il pubblico.

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