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Andrea D'Addio
18.05.2015
Era da Toy Story 3, 2010, che la Pixar non faceva la Pixar, quella aautrice di capolavori come la stessa trilogia sui giocattoli, Monsters & Co, Alla ricerca di Nemo e Up: ora finalmente è tornata...

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5 Attraverso le peripezie di Woody, Buzz e i loro vecchi e nuovi amici, descrive quel passaggio importante dall'adolescenza alla maggiore età...
5 Toy Story 3 non delude. Forse è il capitolo più profondo dei tre, in quanto attraverso le peripezie di Woody, Buzz e i loro vecchi e nuovi amici, descrive quel passaggio importante dall'adolescenza alla maggiore età simboleggiata in un certo senso appunto dalla decisione sulla sorte dei giocattoli. Spazzatura? Soffitta? Donazione? Non solo gli spettatori vengono coinvolti dalle loro avventure ma vengono invitati a riflettere sul bambino che rimane in noi anche se l'età avanza. Non c'è solo la dedizione dei giocattoli verso il bambino che li possiede e per il quale devono rimanere a disposizione, ma c'è anche il sentimento dei bambini verso degli oggetti che con la loro fantasia prendono vita e diventano protagonisti delle avventure più impossibili...

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Riccardo Balzano (trailersland.com)
06.07.2010
La solida struttura narrativa non poteva essere ingranata meglio e la ricchezza formale non poteva condurre in maniera più abile all’elaborazione di alcune sequenze tra le più drammatiche, suggestive, empatiche e patetiche che il cinema d’animazione abbia mai conosciuto.

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18.06.2010
divertimento, emozione e commozione sono arrivate, puntuali ma mai scontante e a volte del tutto inaspettate

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Andy, ormai diciassettenne, va all'università, e deve decidere il destino dei suoi vecchi amici. Tra un asilo governato da un orso maledetto ed un centro raccolta rifiuti, si arriva al toccante finale, che rivela un sofferto ma fortunato passaggio di mano dei nostri eroi...
Il terzo episodio della serie forse più importante del cinema d'animazione contemporaneo non delude i suoi fans, semmai li intristisce...eh si perchè Andy universitario, alla fine, è dura da mandare giù, non solo per i ragazzini ma per le stesse mamme (più d'una asciugava furtivamente le lacrime all'uscita della sala). Pixar, come sempre straordinaria, disegna nuovi personaggi che aninamano straordinariamente il film: accanto ad un Woody sempre più maturo ed un Buzz "afflamengato", ci propinano un Ken, che un giorno probabilmente vedremo in "Uomini e Donne", e l'Orso "maledetto", segnato da una grande tragedia personale, immolato sull'altare dei "cattivi ad oltranza", cui neanche la "pietas" di Woody riesce a convertire. Un film che, appena uscito, è già consegnato alla storia.

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Frandefeo (cineblog)
03.07.2010
Toy Story 3 è semplicemente fino ad oggi il più bel film del 2010. Grazie Pixar per averceli fatti vedere un’altra volta, un’ultima volta. E’ stato bellissimo.

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Roberto Semprebene (Silenzio-in-Sala.com)
03.07.2010
La perfezione tecnica e la qualità della narrazione non sono ancora tutto ciò che il film sa offrire: Toy Story 3 è anche in grado di commuovere, raccontando con grande tenerezza e poesia la transizione all'età adulta [...]

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ColinMckenzie (BadTaste)
02.07.2010
Vi siete stufati di parlare di capolavoro per ogni pellicola Pixar? Peggio per voi, qui si continua...

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Roberto Zito (Bad Taste)
16.06.2010
Sorprende ancora una volta l'intensità emotiva della scrittura targata Pixar, quella peculiarità di trattare i giocattoli come persone vive, reali, che amano e soffrono e temono più di tutto l'abbandono, e ora che il momento è giunto non sanno darsi pace, trovano conforto solo unendosi...

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16.06.2010
Nella storia disneyana, al comando della banda degli storici toys, sbarcata per sbaglio in un asilo nido innanzitutto, gli ingredienti per ammaliare il pubblico ci sono tutti...

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-- (yahoo)
16.06.2010
"Questi tipi della Pixar continuano a stupirmi - ha detto Tom Hanks, doppiatore originale di Woody, nelle interviste per il film -: continuano a creare storie molto plausibili su personaggi con una grande dimensione umana, molto divertenti e piene di avventura, pericoli, umorismo e amore"

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16.06.2010
Se “popolare” è quella cultura in cui ci si riconosce, ci si identifica, allora sì, “Toy Story 3” è stato, ed è, vivaddio, un film popolare, che non banalizza ma analizza, non bacchetta ma accompagna e fa riflettere con un sorriso…

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