Hai paura del buio
Data Uscita: 06 Maggio 2011
(Italia • 2011)
Hai paura del buio
leotruman (Screenweek)
28.04.2011
Eva è una giovane rumena che si trasferisce in Italia, ma la ragazza ha un obiettivo ben preciso in mente e non si tratta solamente di cercare lavoro. Poca umiltà nella pellicola di Massimo Coppola, che lascia gli spettatori più increduli che sorpresi.
Valentina Torlaschi (bestmovie.it)
06.05.2011
Hai Paura del buio è un film che diventa pretesto per celebrare i propri (condivisibilissimi) gusti personali ma che finisce per essere cannibalizzato dai propri amori e dalle proprie intenzioni.
Ivana faranda (ecodelcinema.com)
06.05.2011
L’opera risulta estremamente interessante dal punto di vista tecnico, ma soffre di una sceneggiatura a tratti poco credibile.
Nel cast spicca l'interpretazione della Pirici su quella monocorde della Fontana. Interessante l’uso della musica, in puro stile MTV.
Giuliana Steri (filmup.leonardo.it)
06.05.2011
Il film ha una bella regia, fatta di passaggi rapidi dai piani sequenze ai primi piani, ed è valorizzato da un’accurata scelta dei brani musicali che rivela l’ambiente dove Coppola si è fatto la ossa. Unica nota negativa, una estrema lentezza in alcuni punti e uno scorrere non sempre fluido.
Edoardo Becattini (www.mymovies.it)
06.05.2011
Coppola pone un elemento di rottura nel modo di raccontare l'immigrazione e la crisi del lavoro precario; fa propria la macchina a mano della (post) nouvelle vague riuscendo a coniugare al presente il tempo del film e a costruire un linguaggio poetico e autentico.
Stefano Camaioni (www.everyeye.it)
06.05.2011
Il film affronta delicate tematiche sociali senza mai abbandonarsi al becero populismo; girato in maniera intelligente, con un'ottima consapevolezza del mezzo cinematografico e con una uona interpretazione delle due attrici protagoniste, il film si rivela assolutamente interessante, da vedere.
Leone Auciello (Silenzio-in-Sala.com)
06.05.2011
"Hai paura del buio" è un delicato percorso formativo, una ricerca della propria vera essenza, pura; ciò che è stato smarrito dietro alla futilità degli oggetti, la freddezza del denaro.
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