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3 Ho dato il mio voto a La pecora nera | #LaPecoraNer...
3 Ho dato il mio voto a La pecora nera | #LaPecoraNera : l'impianto teatrale di Ascanio Celestini funziona solo in parte sul grande schermo: grandi idee si alternano a banalità non richieste. Un pò narcisistico, anche se pieno di pietas nei confronti degli ambienti che rappresenta. Ad Ascanio gli voglio bene lo stesso.

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lovedream (cinemio.it)
07.10.2010
Lo scorso 5 ottobre ho assistito a Bari alla proiezione di La pecora nera, opera prima di Ascanio Celestini. In sala, era presente anche il regista che ha chiacchierato con il pubblico a fine proiezione. Nell’attesa di mostrare i video dei suoi interventi, ecco la mia recensione.

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Maria Silvia Sanna (cineclick.wordpress.com)
29.09.2010
La pecora nera è un film agrodolce, tragicomico, in cui la cura maggiore è per le parole piuttosto che per le immagini e questo non è necessariamente un difetto, pur non essendo un pregio.

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Erika Di Giulio (Silenzio-in-Sala.com)
29.09.2010
Celestini non aggrega caricature. Racconta con disincanto il disagio e la sofferenza mentale con il tocco delicato e lo sguardo sfocato di un bambino.

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Pietro Ferraro (ilcinemaniaco.com)
28.09.2010
Un lavoro di grande impatto, profondo, di notevole originalità, sicuramente dalla forte impronta autorale, ma senza dubbio da non sottovalutare.

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Paolo D'Agostini (la Repubblica)
23.09.2010
Superata la disputa un po' futile se questo sia o non sia cinema, il film conserva intatto proprio quell'incantamento che sempre la parola e il gesto di Celestini producono e che gli ha procurato il consenso di una folta tifoseria.

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kundalini444 (catalog.ebay.it)
23.09.2010
Grazie all'ironia e alla poesia, strumenti essenziali per mantenere sempre un tocco lieve, Ascanio Celestini va dritto al cuore raccontando la santità dei matti.

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Angela Cinicolo (www.movieplayer.it)
23.09.2010
Sembra tratto da un'opera di Beckett l'esordio cinematografico dell'eclettico e versatile Ascanio Celestini che tratteggia un personaggio che faremo fatica a dimenticare.

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film.it (film.it)
23.09.2010
Produzione contenuta nei costi e destinata ad un pubblico di nicchia, La pecora nera possiede l’entusiasmo dell’esordio dietro la macchina da presa ma rivela una fragilità di fondo che non dota il progetto della robustezza necessaria ad un prodotto cinematografico.

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23.09.2010
La pecora nera è un film che ha senza alcun dubbio dei difetti, ma anche un certo coraggio, un certo stile e una sincerità di fondo che nonostante tutto riescono a conquistare.

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Elena Gipponi (duellanti.com)
23.09.2010
Con il consueto piglio da storiella, tra una barzelletta e una filastrocca, Celestini cuce il suo racconto sul dramma del manicomio affidandosi più alla forza del linguaggio che a quella delle immagini, e finisce per allargare il discorso anche ad altre istituzioni più o meno “civili”.

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Giuliana Steri (filmup.leonardo.it)
22.09.2010
L’opera prima di Celestini rispecchia appieno il carattere del suo creatore e protagonista, è un film atipico, "verbale" e privo di musiche, la voce del protagonista è l’unica colonna sonora presente. In questo è evidente l’origine letteraria del film.

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Federico Pontiggia (www.cinematografo.it)
22.09.2010
Celestini è doc, il film sinceramente adulterato dalla sua affabulazione. Croce e delizia, dunque, ma di più la seconda.

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Marzia Gandolfi (www.mymovies.it)
16.09.2010
La pecora nera non compie un'indagine sulla situazione della salute mentale in Italia, piuttosto parte da un'indagine condotta negli ospedali psichiatrici per approdare a un film lirico su una biografia disgraziata e un'emarginazione inespressa.

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