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Gabriele Niola (Screenweek.it)
29.03.2011
Dopo aver distrutto la serialità con una serie, Boris arriva pronto a distruggere il cinema con un film. Mai passaggio da piccolo a grande schermo fu più opportuno

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2 Visto Boris che delusione...l'unica cosa che ha ritmo e' la scena dove si tagliano le carote...attori tutti bravi ma ambientazione fredda,battute "buttate" e che non arrivano...voto 4...siamo contenti se incassa ma si puo' tranquillamente perdere.
2 Film denuncia? Macche' Film parodia ? Maddove Tutto appare freddo, la fotografia, le ambientazioni, le riprese. Anche all'arrivo (dovrebbe essere una scena attesa) sul set di dell'ex troupe tutto dovrebbe volgere all'emozione e invece appare tutto buttato nel mucchio anche le stesse emozioni. Tre cose sono da salvare 1) l'attrice (molto brava) dal look golinesco con metodo apprensivo che va dalla buy alla morante.. 2) catania che quando vede le difficoltà' nella troupe ribadisce "quelli mi facevano punteggio" 3)la visione sul grande schermo di come sta venendo il girato.. E il resto?...tutto buttato e sprecato... Il film inizia con un "rumore" che arriva dalla bocca...poi parte un "ca..o"...poi più avanti la rappresentazione del cinepanettone (scritto anche da due dei 4 produttori del boris cinematografico) con rumori che arrivano dal "lato b". Un film del genere doveva esser diretto e scritto da un regista e un registro come Virzi (quello di Tutta la vita davanti), forse per altri aspetti da un Manfredonia (quello di Si puo' fare) o dallo stesso Bruno (vero e "verace"), cosi' scritto Il Boris al cinema non ha sapore e annebbia la magia del cinema, invece di farsi una risata vedendo chi lavora dietro le quinte il set appare un manipolo di incapaci, d'improvvisati, anche chi e' capace appare un ostacolo, manca il colore e il calore di un vero set. Poi non si percepisce l'aria del set, le problematiche, non si percepisce l'emozione o le difficoltà di tutti i giorni Certo di fan Boris ne ha tanti ma due dei tre elementi fondamentali mancano, immedesimazione poca, comicità' 4 battute da salvare che in 108 minuti sembrano pochine. Speravamo in un capolavoro ma abbiamo visto un film non riuscito. Peccato. by cinemotore

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13.04.2011
Boris scorre bene e senza intoppi, con un ritmo scandito dalle gag che non sacrifica un senso di trama più compiuto, riuscendo ad essere un buon film e non solo un feticcio per appassionati.

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04.04.2011
Boris se la prende con tutti e con se stesso, e anche se fra le risa lascia alla fine una grande angoscia.

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Annarita Vitrugno (directorscup.it)
01.04.2011
Gli ingredienti del film sono gli stessi della serie, a cominciare dalla coralità nel senso pieno del termine, garantita da un gruppo di bravissimi protagonisti e di guest star di alto livello. Punto di forza del film è una sceneggiatura perfetta che riesce a combinare divertimento e contenuto.

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redazione (gossipmoda.com)
01.04.2011
il film non ha distrutto la serie ma anzi è riuscito ad esplorare nuove condizioni e lidi offrendo delle gag divertenti e lucide Una pellicola sicuramente da vedere in grado di donare un ora e mezza di dissacranti risate

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01.04.2011
Boris è bello, intelligente e fa ridere tanto. Soprattutto, fa ridere tutti. Il passaggio dalla tv al cinema è stato indolore. Anzi, ha finalmente soddisfatto quella voglia di Boris che le puntate da 20 minuti finivano sempre per frustrare.

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Daniele Meloni (cinemio.it)
01.04.2011
Mantenendo intatta l’irriverenza e l’ umorismo intelligente della serie, il film racconta con quali difficoltà si arriva alla realizzazione di un lungometraggio. Il film scorre bene, tranne la parte finale un pò tagliata, e può essere amato anche da chi la serie non la conosce affatto.

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Francesco Picerno (Corriere Romano)
31.03.2011
In brevissimo tempo (chiaramente con l'ingresso prepotente dei personaggi storici) il film si riduce in una serie di sketch ripetitivi e già visti in eccesso sul piccolo schermo.

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Francesca Vennarucci (www.filmforlife.org)
31.03.2011
DALLA TV AL CINEMA, C’È CHI PUÒ E CHI NO. BORIS PUÒ!

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Paolo Bassani
30.03.2011
I momenti di comicità si sprecano: dalla “moltiplicazione” a cui è sottoposta la Cagna Maledetta alla svolta nel suo rapporto con Lorenzo, dai camei di Nicola Piovani e Claudio Gioè, alla lezione sulle regole del cinepanettone di Tirabassi, passando per gli irresistibili Biascica e Duccio.

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