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I fiori di Kirkuk
I fiori di Kirkuk
Il loro paese li ha separati, il loro coraggio li ha uniti.
Data Uscita: 19 Novembre 2010
(Italia, Svizzera, Iraq • 2010) Golakani Kirkuk
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Davide Cinfrignini (cinemio.it)
01.12.2010
Protagonista del film è la coraggiosa eroina irachena Najla,una studentessa di Medicina a Roma, tornata in Iraq alla ricerca del suo compagno curdo Sherko, rientrato in patria per motivi che le saranno in un primo momento ignoti e che poi si riveleranno in tutta la loro tragicità.

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Tania Marrazzo (Silenzio-in-Sala.com)
21.11.2010
I fiori di Kirkuk, tratto dall’omonimo romanzo dello stesso regista Fariborz Kamkari, è una drammatica storia d’amore resa tragica dalla complicata situazione bellica medio-orientale e da un retaggio culturale difficile da comprendere e accettare soprattutto dopo essersene distaccati.

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Raffaele Serinelli (icine.it)
19.11.2010
Fariborz Kamkari adotta uno stile in bilico tra sentimentale e documentario per dare vita ad una pellicola drammatica e coinvolgente. Amore e morte, eros e thanatos, rappresentano la due facce della stessa medaglia, ancora di più in questo film.

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Flavia D'Angelo (Corriere Romano)
17.11.2010
Kamkari vuole “rendere un plot narrativo di taglio occidentale attraverso tonalità primarie di taglio orientale” e sceglie un genere (e uno stile) della cinematografia occidentale ben precisi: il melodramma romantico patinato.

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Giordano Rampazzi (www.cinemadelsilenzio.it)
17.11.2010
I fiori di Kirkuk racconta il genocidio curdo alla fine degli anni '80, parla di una storia d'amore impossibile e straziante, affronta il tema del fondamentalismo, il tutto in modo dogmatico e avvolgente, con le musiche dell'Orchestra di Piazza Vittorio e alcune inquadrature a effetto.

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Giovanna Barreca (www.radiocinema.it)
16.11.2010
Valorizzare una figura realmente esistita, ricordare –attraverso una pagina triste di storia – quello che rischiano ancor oggi diverse minoranza, non può bastare a fare un buon film di memoria.

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Edoardo Becattini (www.mymovies.it)
08.11.2010
La mancanza di un grande respiro drammaturgico e la necessità di una solida configurazione formale non riescono ad elevare il racconto da una buona ricostruzione di un periodo storico poco frequentato dal cinema.

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Valentina D'Amico (www.movieplayer.it)
05.11.2010
Fariborz Kamkari costruisce il suo melodramma bellico usando un ritmo spedito, avvincente, piacevole, ma fin troppo 'facile'.

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