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Pasquale Mesiano (cinemio.it)
01.12.2010
Maria è una giovane ragazza, figlia di pastori, promessa in sposa a Giuseppe, un vedovo con due figli, abitante nel vicino villaggio di Nazareth, nella Galilea di duemila anni fa.

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FrancescaVantaggiato (www.supergacinema.it)
27.11.2010
Guido Chiesa (Lavorare con lentezza) rilegge in chiave femminile la storia di Maria di Nazaret, una moglie e una madre antesignana e rivoluzionaria per i suoi tempi ma soprattutto una donna dal pensiero libero e critico inserita in un tessuto sociale arretrato e patriarcale.

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Tania Marrazzo (Silenzio-in-Sala.com)
21.11.2010
La parabola materna di Guido Chiesa risulta dunque sufficientemente efficace e meritevolmente anche perché libera la vicenda da dogmi divini e risulta innanzitutto umana.

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Carlo Prevosti (www.cineblog.it)
19.11.2010
Il film procede con un ritmo lento in bilico tra le atmosfere rarefatte di un film mediorientale e una fiction televisiva, non convincendo in entrambe i casi.

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Pasquale Mesiano (cinemio.it)
18.11.2010
La sceneggiatura è molto ben studiata nei dettagli storici delle abitudini e dei costumi di duemila anni fa. Colpisce la perizia tecnica del regista che realizza inquadrature davvero eccezionali. Nel suo genere è una novità, un film completo, che va oltre i soliti stereotipi del film religioso.

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Mauro Corso (filmup.leonardo.it)
18.11.2010
Chiesa in apparenza ricerca una prospettiva d’indagine storica per il suo film, non solo nella scelta delle location e nel casting (per la verità molto azzeccato), ma anche nella scelta del linguaggio da adottare.

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Mattia Pasquini (35mm.it)
17.11.2010
Da apprezzare la capacità di andare oltre immutabili sindoni e di offrire una ipotesi diversa di pensare la storia, o leggenda che dir si voglia...

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Lia Colucci (www.radiocinema.it)
16.11.2010
Un film sull’amore estremo, ci ha confidato Chiesa, per noi una pellicola inutilmente complessa nella sua semplicità. Appena accennati i contesti storici, tutto profuma invece di materno e di tribale.

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16.11.2010
Quello che per prima cosa colpisce lo spettatore di questa tenera storia è sicuramente il modo con cui il regista ha deciso di approcciarsi rispetto alla vita della donna

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Marianna Cappi (www.mymovies.it)
08.11.2010
La messa in scena è minimale ma non per questo manca mai di cura, di attenzione ai colori, di naturalezza nei dialoghi, di verità nei volti. Il film ha un inizio interessante e molto coinvolgente, ma ben presto si trasforma in un semplicistico trattato di puericultura all’avanguardia.

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Federico Pontiggia (www.cinematografo.it)
08.11.2010
Film insolito su una materia solita che non fa di Maria un simbolo della contemporaneità femminista con l’occhietto strizzato: piuttosto, la donna ripercorre la “pratica di vita” del Cristo di Nietzsche, reagendo al mondo circostante nella vita di ogni giorno.

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Flavia D'Angelo (Corriere Romano)
06.11.2010
IO SONO CON TE riesce a usare archetipi universali (il desiderio e la paura della maternità, l’illogicità dei riti gestiti dagli uomini) per realizzare un racconto mai freddo e intrinsecamente elegante, nonostante alcune cadute.

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