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Bruce banner cerca in ogni modo di combattere questa sua "malattia", ovvero il trasformarsi in Hulk. Ma dovrà vedersela con un nuovo nemico: Abominio.
Solita lotta tra bene e male, uso massiccio di effetti speciali. Però c'è anche da dire che il film non è così apparentemente vuoto, lascia spazio anche a serie riflessioni. Tipo a cosa è disposto l'uomo pur di raggiungere il potere. ovviamente anche il tema dell'amore non poteva mancare. No nsarà un capolavoro ma una visione la merita.

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Francesco Petrucci
05.12.2009
Ci sono voluti cinque anni di lunga attesa e di una cocente sconfitta, ma alla fine, il giusto lustro è stato dato a L’incredibile Hulk.

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Nuovo episodio della storia del pover HULK. Sulla sua strada appare il Generale Thunderbolt Ross, Hulk ha un nuovo nemico contro cui lottare.
Le cellule di Bruce Banner si sono avvelenate in quanto sono state esposte alle radiazioni gamma. Questo ha provocato lo scatenarsi di una forza rabbiosa che non può controllare. Cerca di nascondersi di militari che vogliono catturarlo. Sembra che abbia trovato una cura che lo potrebbe aiutarlo. Sulla sua strada appare il Generale Thunderbolt Ross, Hulk ha un nuovo nemico contro cui lottare. Non amo in modo particolare i film tratti da fumetti ma, in questo caso, devo dire che mi è piaciuto. Mi ricordo, data la mia tenera età, i film con Ferrigno. Non sono neppure lontanamente paragonabili a questo .... che splenditi effetti speciali. Il mio giudizio è sicuramente positivo, un film che vi divertirà. Da vedere e rivedere....

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11.07.2009
Chapeau Louis Leterrier. Traduco per i non francofili: tanto di cappello signor regista! Cosa si può volere di più dalla vita? Magari un cameo con Capitan America, ma non ci lamentiamo.

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Per essere stato esposto a radiazioni gamma, le cellule di Bruce Banner si sono avvelenate, scatenando in lui una forza rabbiosa che non può essere controllata.
Sotto il profilo spettacolare, questo nuovo Hulk risulta un film più che dignitoso, che, lungi dall'essere perfetto, sa intrattenere con un buon ritmo, nonostante alcune fisiologiche sequenze di stanca.

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michele serra (delcinema)
15.11.2008
Il primo Hulk era stato una notevole delusione. Non un brutto film, ma una pellicola che aveva scelto la strada sbagliata; nonostante i tentativi di sperimentazione linguistica

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Questa volta dovrà vedersela con l'esercito americano!
Bruce Banner vive nell’ombra, vagabondando per il pianeta alla disperata ricerca di un antidoto che possa guarirlo dalla sua condizione. È braccato dai militari guidati dal generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che vogliono catturarlo e studiarne i poteri, ed ossessionato dal bisogno di tornare dalla figlia del generale, Betty, l’unica donna che abbia mai amato. Tornato alla civiltà, Bruce dovrà però fare i conti con nuovi, terribili nemici, che hanno sviluppato poteri analoghi ai suoi: da un lato The Abomination, una creatura malvagia e inarrestabile, dall’altro The Leader.

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Flavio Nani (cinema4stelle)
15.11.2008
Facce da attori. Ovvero Edward Norton, Tim Roth e William Hurt. La Marvel Studios ultimamente sta arruolando cast di attori di tutto rispetto per le trasposizioni cinematografiche dei suoi fumetti.

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Il film non inizia bene, i titoli di testa sembrano quasi un frettoloso riassunto dell’incidente che trasforma il dottor Bruce Banner nell’incredibile Hulk; un riassunto che meglio si addice ad un sequel, ma che comunque ci permette di entrare subito nel vivo del film.
E' difficile scrivere una recensione su un film che come primo impatto mi ha fatto pensare: "Uffa...l'ennesimo remake!" E invece Louis Leterrier, il giovane regista del film, è riuscito a sorprendermi, riuscendo a ricreare, anche se in parte, la magia autentica del fumetto. Anche se i trailer e la critica mettono in evidenza i combattimenti adrenalinici e i ritmi incalzanti del film, in questa recensione io vorrei provare a sottolineare l'importanza del dramma psicologico vissuto da Bruce Banner nell'inutile tentativo di riuscire controllare i suoi sentimenti. Hulk, infatti, viene erroneamente definito come il semplice risultato di un processo radioattivo che si scatena trasformando il corpo di Banner durante la sua rabbia. Forse perchè si confonde Hulk come la rappresentazione della rabbia di Bruce. Hulk, invece, rappresenta l’anima di Bruce, la sua mente, i suoi sentimenti più profondi e nascosti, il suo senso di sopravvivenza in un mondo diventato ormai troppo forte e opprimente, al quale si può rispondere soltanto con una forza altrettanto grande. E' per questo che vedo questo film come la testimonianza della lotta tra concio e inconcio che ciascuno di noi si trova a dover affrontare per poter riaffermare la propria identità.

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Lorenzo Pedrazzi (spaziofilm)
15.11.2008
Il dottor Bruce Banner, in seguito a una massiccia esposizione ai raggi gamma, è costretto a vivere con l’ingombrante presenza di un alter ego che, dall’ombra del suo subconscio, può emergere al primo scoppio d’ira: si tratta di Hulk, un gigante verde dotato di forza sovrumana

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Il ritorno del gigante verde pronto a tutto per salvare l'anmata Betty Ross, questa volta deve vedersela con un ambizioso generale che diventer un orribile mostro pronto a compiere delle terribili stragi.
Il film si incentra su due tematiche fondamentali: - il tentativo di Bruce Banner di controllare il "mostro" che c'è in lui; - il rapporto con l'amata Betty Ross. La parte più interessante del film è proprio la prima, quella, cioè, in cui vediamo Bruce vivere in un volontario isolamento in una favelas della megalopoli di Rio de Janeiro, alle prese con un umile lavoro da operaio e con il tentativo di trovare una "cura" per il suo stato. Una volta scoperto il suo nascondiglio, splendida è la sequenza dell'inseguimento (sui tetti e per le vie della favelas) tra i militari e Banner; sequenza che culmina con la trasformazone, per la prima volta nel film, in Hulk (decisamente meglio realizzato rispetto a quello del film di Ang Lee). Nella secoda parte del film il registro cambia completalmente: centrale diventa il rapporto d'amore tra Bruce e Betty, per la quale Hulk in più occasioni "si scatena". Questa seconda parte è decisamente più "spettacolare" ma anche più convenzionale: appare infatti il cattivo di turno Tim Roth, un generale veterano di guerra pronto a tutto pur di sconfiggere il mostro verde anche diventare lui stesso un mostro vale adire Abominio. Personalmente ritengo L'Incredibile Hulk un film migliore rispetto al precedente per vari motivi: - in primo luogo Edward Norton offre una prova attoriale molto più convincente di quella di Eric Bana; - in secondo luogo se il fulcro del film di Ang Lee era un noiso e snervante rapporto edipico padre-figlio, Leterrier propone delle tematiche decisamente più interesanti prima fra tutte, il senso di solitudine del supereroe; - infine risultano più convincenti sia le sequenze di lotta sia gli effetti speciali.

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Elisa Giulidori (filmup)
15.11.2008
Hulk è tornato e questa volta “Hulk spacca!”. Abbandonate le atmosfere intimistiche ed intellettualistiche volute da Ang Lee nel primo film sul mostro verde, ora i produttori della Marvel e della Universal cambiano completamente registro e squadra

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Sapevamo che ci sarebbe stato un seguito. Dopo il Semi-Flop della prima versione by "Ang Lee" la Marvel non poteva veder morire così il suo mitico culturista verde. Per questo abbiamo oggi a disposizione "The Incredible Hulk" parte seconda.
L'incredibile HULK è tornato.Forte di non poter esser teoricamente peggio del suo predecessore,la pellicola dedicata ad uno degli anti-eroi Marvel più popolari di sempre ha visto alti e bassi al botteghino,attecchendo più in alcuni paesi che in altri ma non riscuotendo in generale un gran consenso da parte del pubblico. Questa volta è Edward Norton a vestire i panni dello scienziato Bruce Banner che,come nel primo film,lotta pù per sè stesso che per il mondo che lo circonda.Intento a trovare un antidoto alla mutaforma dovuta a delle radizioni gamma che lo fanno diventare un incontrollabile furia verde dalle enormi dimensioni chiamata HULK,dovrà vedersela con l'intero esercito e il suo nemico per eccellenza,ovvero il generale Thunderbolt Ross,intento ad annientare il suo potere con un'arma micidiale.Banner,è costretto a vivere nell'ombra lavorando in una fabbrica di bibite in Brasile e per questo a star lontano da Betty Ross,la donna che ama. Troppo simile ancora al predecessore,Hulk non ha ritrovato l'essenza che lo caratterizzava nella famosa serie con protagonista Lou Ferrigno:un mostro buono che non sopporta i sopprusi sulle persone deboli e scatena una forza incontrastabile per difendere chi ne ha bisogno.Ancora una volta Banner lotta contro la sua nemesi e nemici che mirano alla sua incolumità,senza dare davvero spazio all'eroe che c'è in lui. Il film diretto da Louis Leterrier non guadagna inoltre phatos con la trama che,dopo i primi immersivi minuti,perde mordete strada facendo.La regia è buona soprattutto nelle scene action e graficamente,Hulk,ha abbandonato la linea fumettosa del primo capitolo avendo dalla sua un mostro esteticamente più umano.Norton non riesce nell'intento di render bene l'idea del personaggio pur essendo un grande attore,apparendo sotto tono e alquanto strascicato. Qui troveremo un cameo di Tony Stark come in Ironman di Capitan America,miraggio della futura ideologica riunione.

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Marianna Cappi (mymovies)
15.11.2008
Bruce Banner si è nascosto in una labirintica favela del Brasile, dove lavora in una fabbrica che imbottiglia bibite al guaranà e conta i giorni "senza crisi", allenandosi a mantenere basse le pulsazioni cardiache

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I produttori della Marvel e della Universal fanno sul serio mettondo affidando la regia a Louis Leterrier mago degli action movie (Danny the Dog - Transporter:Extreme) La sceneggiatura ed il ruolo del dott.Banner sono affidati a Edward Norton. Il ruolo di Elizabeth Ross è affidato a Liv Tyler
Il film al suo interno racchiude più storie: - La prima si svolge nella favela brasiliana, qui predomina la visione Nortoniana, dove un dott. Banner, solo e malinconico cerca di controllare la rabbia che c'è in lui e studia una cura per tornare normale allenandosi a mantenere basse le pulsazioni cardiache agendo sulla respirazione e sul rifiuto delle provocazioni. Sono più di cento giorni che vive così, reprimendo gli impulsi del corpo e del cuore, ma basta una goccia di sangue, perduta involontariamente, a innescare la fine o meglio un nuovo inizio - La seconda è una romantica road movie che inizia con l'arrivo di Banner all'università americana dove ritrova il suo amore di sempre, Elizabeth Ross - La terza più leggera ed ironica si svolge a New York dove ha luogo il combattimento finale tra Hulk e Abominio Il collante di tutte le storie è rappresentato dai combattimenti presenti durante tutti i 114 minuti della pellicola. Molto ben costruita è la prima apparizione di Hulk, che viene celato a lungo dal buio e dal fumo di una fabbrica che imbottiglia bibite al guaranà a Rio, in una scena molto ben girata e molto evocativa. Il personaggio più inquietante è senza dubbio il generale Thunderbolt Ross (William Hurt) che ingaggia Emil Blonsky (Tim Roth), un folle soldato del KGB, ben attrezzato che assetato di fama e gloria è pronto a tutto, persino a farsi iniettare un siero che dovrebbe dargli forza e poteri speciali ma qualcosa va oltre le loro aspettative e Blonsky si trasforma a sua volta in un mostro mutante, Abominio. Una chicca è l'apparizione di Iron Man (Robert Downey Jr.) che lascia intuire la realizzazione di un prossimo film che vedrà uniti sotto una unica bandiera I Vendicatori: Hulk, Ironman, Thor, AntMan, Wasp e Capitan America

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RobertaRoock (cineblog)
15.11.2008
Sei anni dopo il discusso Hulk di Ang Lee, in casa Marvel riportano in sala il mitico uomo verde, riuscendo in pieno nell’operazione ‘restyling’.

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«Abominevole»: nasce spontaneo il richiamo alla bianca e silenziosa creatura leggendaria, nascosta nell’Himalaya...ma nell film in questione é il "verdeggiante" scienziato Bruce Banner ad ambire ad una tranquilla vita ritirata, ed « Abominio » é il suo nuovo potentissimo avversario…
Film moralmente discutibile che esalta la rabbia? Non é cosi: superati i tempi in cui si guardava con favore alla teoria del "valore dell’ira del manager", il protagonista rinuncerebbe volentieri ai suoi poteri ed alle relative trasformazioni. Si possono invece valutare le analogie con il pelide Achille, altro "noto" personaggio, tanto facile all’ira quanto alla compassione, mai mediocre, valoroso in battaglia e dolce nell’amicizia. Anche nella finzione dello schermo si ricercano personaggi che seppur supereroi, ci si avvicinino grazie ai loro difetti ed ai loro lati oscuri, cosi’ come l’ultimo Spiderman. Inseguimenti ossessivi e nemici su vari fronti, conditi da sapienti effetti speciali a regola d’arte mantengono il ritmo del film simile a quello di un concerto rock fino al punto che risulta difficile notare i passaggi della colonna sonora più lenti, interessanti anche per la loro dolcezza. Sulla recitazione i commenti sono superflui perché il cast ultranoto non delude neanche questa volta le migliori aspettative. In sostanza un must per la videoteca degli amanti del genere... ...insieme ad una bella tisana valeriana e camomilla.

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n.s.. (segnalato da danielagre) (SOLE 24 ORE)
10.11.2008
Dopo essere stato esposto ai raggi Gamma, lo scienziato Bruce Banner ha subìto una mutazione genetica che, quando è sottoposto a stress emozionali, lo fa trasformare in un gigantesco essere verde dalla forza esagerata: l'Incredibile Hulk

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Lo scienziato Bruce Banner cerca disperatamente di trovare una cura che lo aiuti a eliminare le conseguenze di un’esposizione ai raggi gamma che lo trasformano in un mostro aggressivo ogni volta che si arrabbia.
Quante volte abbiamo incontrato persone che ci hanno affascinato per la loro intelligenza e la loro affabilità, per i loro ragionamenti pacati e convincenti, trasformarsi, non appena qualcosa o qualcuno li irrita, in mostri di volgarità, pieni di un’irrefrenabile pulsione aggressiva, anche soltanto verbale, che ne trasforma i tratti del volto e i gesti del corpo. Le cronache sono piene di episodi che riferiscono di persone fino a quel momento conosciute per la loro “normalità” e che improvvisamente commettono delitti di impensabile ferocia. Sembra che in ogni essere umano si nasconda un mostro che a volte si manifesta con tutta la sua violenza, come se sfuggisse alla catena a cui lo tenevamo legato.

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Bruce Banner, nonostante il tentativo di ritirarsi a vita privata in Sud America, si ritrova ancora una volta inseguito da buona parte dell'esercito degli Stati Uniti, mentre cerca ossessivamente di trovare una cura per tornare normale, per amore della sua amata Betty.
L'ottimo Edward Norton mostra un Bruce Banner freddo e deciso, concentrato sulla soluzione dei suoi ben noti prbolemi, quasi mistico nella sua ricerca di tecniche per il controllo della rabbia, mentre il suo alter ego Hulk, in realtà mai completamente fuori controllo e folle di rabbia, comincia a mostrare un certo autocontrollo e umanità quando si trasforma alla presenza di Betty (la sempre brava e bellissima Liv Tyler). E' quell'umanità che lo porterà a controllare finalmente le sue reazioni, fino a rischiare la vita per difendere il mondo dal nemico di turno (il solito soldato con manie di onnipotenza che ottiene poteri ben più grossi di quanto meriterebbe), e a convincere il Generale Ross (William Hurt) che forse Hulk non è semplicemente una macchina da guerra sfuggita al controllo... Non che questo cambi la vita del generale, chiaramente... Buono il ritmo del film, incalzante, la trama scorre bene tra ottimi effetti speciali ed efficaci scene di distruzione, pur non riservando (come era normale aspettarsi) particolari sorprese. In ogni caso la storia funziona, avvince e convince, e permette anche a chi non è esattamente un amante del genere di passare due ore piacevoli.

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Lo scienziato Bruce Banner ha subìto una mutazione genetica che lo fa trasformare nell'Incredibile Hulk. Bruce dovrà vivere da clandestino e cercare un antidoto che lo riporti alla normalità. Dovrà inoltre fare i conti con oscuri personaggi e sventare un tentativo di distruzione di New York.
A mio avviso, una delusione: storia banale e prevedibile, che ricalca l'atmosfera del celebre telefilm con Lou Ferrigno che qui partecipa in un piccolo "cameo". I dialoghi sono inesistenti e gli interpreti non sembrano aver fatto un grosso sforzo recitativo: il film è solo pieno di lotte e distruzioni. Uniche note positive: l'apparizione finale di "Tony Stark" (recente Iron Man) Robert Downey Jr. che risulta la parte più stuzzicante di tutto il film; la creatura è migliore, graficamente parlando, rispetto a quella del precedente di Ang Lee. Ma il resto, purtroppo...è noia!!

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Sono sicura di non essere stata l'unica persona che ha pensato: "un nuovo Hulk? Un grande spreco di tempo e denaro."
Sono sicura di non essere stata l'unica persona che ha pensato: "un nuovo Hulk? Un grande spreco di tempo e denaro." Eppure dopo aver visto vari spot e trailer, ho iniziato a pensare che dopotutto poteva essere un buon film. Ci sono solo un paio di punti in cui il film si guarda più come un gioco per computer, ma per il resto è un film piacevole. La trama è forte, c'è un notevole miglioramento rispetto al primo. Mi auguro che venga impiegato lo stesso cast nel caso si pensasse ad un sequel.

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Hulk, frutto di un riuscito mix tra qualità (garantità da Norton) e fracasso made in USA.
E' questo a mio parere un buon prodotto(dico prodotto perchè parliamo di cinema commerciale), frutto di un riuscito mix tra qualità (garantità da Norton) e fracasso made in USA. L'Hulk di Ang Lee più "autoriale"? non mi pare proprio. Lee non ha rinunciato agli effetti speciali, non ha portato sul grande schermo un nuovo Ferrigno (anzi ha scelto un Eric Bana, noto per film decisamente modesti); il suo Hulk aveva l'effetto visivo di un cartone animato, troppo artificiale e dunque ridicolo. Molto meglio, a mio parere, la versione di Leterrier. Poi possiamo pure criticare la mania di ricorrere agli effetti speciali (con risultati spesso imbarazzanti, mi riferisco al recente "Io sono leggenda" che curiosamente è stato elogiato certi critici (ma forse era piaciuta l'idea che fine del mondo- o giù di lì- fosse stata causata dai perfidi amerikani), ma questo è un altro discorso che riguarda un certo modo di intendere il cinema più che la specifica versione di Hulk di cui stiamo parlando.

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La storia di uno scienziato che vaga per mezzo mondo per sfuggire al suo alter ego primordiale. Perché David Banner è stato colpito dai raggi gamma durante un esperimento che gli ha modificato la struttura cellulare: rabbia e paura lo trasformano in un gigante capace di distruggere qualsiasi cosa.
L'Incredibile Hulk nell'insieme non e' male, ma chi e' veramente appassionato di film con effetti speciali non può dire che questo Hulk sia fatto bene perché si vede molto ma molto bene che e' finto addirittura sembra uscito da un videogioco mentre il primo sembrava proprio vero!!! E’ dunque tutto sulle spalle del criticato Edward Norton col suo volto sofferente e il suo corpo magro ed emancipato che esprime tutta la sofferenza interiore di Hulk, un super eroe del tormento e della sofferenza, diviso tra quello che è e quello che può diventare: la chiave di lettura è molto chiara "dentro ognuno di noi c'è un mostro". La scena con lui raccolto tremante nella vasca è di quelle che non si dimenticano, anche se poi il film resta una pellicola di puro intrattenimento. Critico il fatto che in questo sequel si è persa l'ispirazione fumettistica del personaggio. Intendo dire che le fattezze di Hulk sono troppo proporzionate tendenti a rappresentarlo in modo realistico più che fantastico, forse era meglio mantenere le fattezze del "mostro verde" del primo film. Lo stesso Norton ha criticato la produzione per le molte scene tagliate e per la trama definita da lui troppo superficiale, che va bene solo allo spettatore “medio” che ancora non si stanca di vedere sempre la stessa minestra riscaldata.

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Muscoli e tendini a solcarne il possente corpo, l’Hulk di Leterrier è finalmente quello che deve essere. Un incredibile forza della natura.
Ora posso affermarlo con sicurezza, “Hulk spacca!”. Dando il definitivo addio all’ipertrofico bamboccione verde propinatoci dal maestro Ang Lee, la Marvel ci regala la rinascita di uno dei suoi “eroi” più forti e controversi. Muscoli e tendini a solcarne il possente corpo, l’Hulk di Leterrier è finalmente quello che deve essere. Un incredibile forza della natura. Specchio impietoso delle più profonde e incontrollabili pulsioni con cui, nonostante il nostro crederci civilizzati, ci ritroveremo sempre a fare i conti. Bruce Banner, interpretato da un Norton malinconicamente intenso, da bravo scienziato devoto al Dio-logica, teme e desidera sopprimere a qualunque costo questo suo incontrollabile e troppo reale lato. Fuggiasco tormentato, incarnazione perfetta di quel Banner solitario girovago dell’amata serie TV anni ‘70, lo scienziato comprenderà presto che nessuna strada lo può allontanare da ciò che inesorabilmente è. Braccato dall’ossessivo generale Thunderbolt Ross (il superbo W. Hurt) e dal suo ambizioso tirapiedi assetato di potere Emil Blonsky (un glaciale T. Roth), Hulk non tarderà a mostrarsi in tutta la sua furia. Placato per un attimo dal poetico incontro, sotto la furia di un temporale, con Betty (la splendida L. Tyler), unico e sfortunato amore dello scienziato, Banner/Hulk sceglierà di sacrificarsi e di salvare quel mondo che lo vorrebbe annientato o sotto controllo, sconfiggendo, in un‘epica lotta di straordinario impatto visivo, il feroce Abominio. Credibile e dolorosamente umano, questo Hulk, tra camei e rimandi più o meno evidenti (storici quelli di L.Ferrigno, S.Lee e Tony-Downey -Stark), svela la pura furia di cui è capace l’essere umano e l’animo gentile ed eroico che un aspetto mostruoso può invece celare.

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Chi aveva in mente l'Hulk precedente e si aspettava un sequel è stato "positivamente" deluso. Questo film è un tuffo nel passato per tutti coloro che hanno conosciuto ed amato l'eroe attraverso i telefilm degli anni '70-'80.
L'incredibile Hulk, ovvero, il ritorno alle origini. Chi aveva in mente l'Hulk precedente e si aspettava un sequel è stato "positivamente" deluso. Infatti, questo Hulk è un tuffo nel passato per tutti coloro che hanno conosciuto ed amato l'eroe attraverso i telefilms degli anni '70-'80. Nulla da dividere col film precedente, basato sullo psico-dramma del protagonista e del padre, con numerosi feedback nella remota infanzia di Hulk. In questo film la suspance è legata molto semplicemente alle continue fughe cui è costretto (e relativi inseguimenti del Generale, un sorprendentemente cattivo William Hurt), proprio come nella serie televisiva. Ovviamente grande spazio agli effetti speciali (nel film precedente a volte poco realistici, vedi i mega-balzi di Hulk nell'atmosfera... un po' puerili), ed a vere scene di attacco militare. Discorso a parte merita la recitazione dei protagonisti, il sempre strepitoso Edward Norton, unico nell'esprimere la follia della sofferenza con il solo sguardo, e l'ineffabile Tim Roth, duro, cattivo, animale (...letteralmente). Poi, e poi.. c'è lei, Liv Tyler, bella da fare rabbia: i primi piani trasudano amore profondo per Hulk, e da soli valgono il prezzo del biglietto. Grande pezzo da entertinement, destinato ad un sequel, come lascia intendere la scena finale, in cui il Generale, sconfitto, si sbronza mentre riceve la proposta di formare una "squadra" di mostri anti-Hulk... Lo consiglio a tutti, davvero!

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Torna di nuovo in azione l'omone verde.Questa volta indossa i panni (a volte solo un pantalone stracciato) di Edward Norton.E,oltre all'esercito,si è fatto un altro nemico. Riuscirà nell'impresa di far dimenticare il capitolo precedente? Verrebbe da dire "Aridatece Lou Ferrigno!"
Quanto è davvero (in)credibile questo Hulk?Inevitabile il paragone con il film di Ang Lee,che ha incassato nel mondo soldi ma non consensi.La trasposizione non è semplice in quanto Hulk non è propriamente un supereroe e ha una personalità particolare.In questo film di Leterrier si respira sempre l'atmosfera da "comic".Come definirlo?Sequel?Remake?meglio,come direbbe Fausto Brizzi,"Newquel".Il personaggio viene reinventato e reinterpretato da un Norton non sempre in parte,e Tim Roth (nelle vesti di soldato) non è così crudele quanto possa sembrare.Salva tutto la bella amata del novello King Kong Betty/Liv Tyler. Il tutto però è insaporito dagli onnipresenti effetti speciali che fungono da motivo per cui vedere questo film.Le citazioni dal fumetto ci sono e hanno permesso lo sviluppo di una trama godibile tutto sommato.Furbescamente sono state poste le premesse per futuri film con più supereroi dell'universo Marvel.Per non parlare dell'immancabile cameo del buon zio Stan Lee. Godibile ma senza troppe pretese .

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Chi è Hulk? Un supereroe? Un mostro? No! E' semplicemente un uomo, con le sue emozioni, con i suoi sentimenti ma con qualche problemino "verde"
Hulk non è nient'altro che un uomo che, per bene della scienza, si è offerto rischiando la sua stessa vita o meglio la normalità. Così è stato. Da un bel (forse meglio dire brutto) giorno Bruce Banner può trasformarsi (difficilmente controllandosi) in Hulk. Non è facile vivere così e quindi Bruce decide di ritirarsi e cercare una soluzione al suo problema. Proprio mentre il suo calvario sembrava poter cessare a sbarrargli la strada ci pensa Abominio che, per ben altri motivi rispetto a Bruce, cerca di superare i poteri di Hulk. Chi vincerà? Il mostro che vuol tornare uomo o l'uomo che vuol diventare mostro?

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uno scienziato è stato sottoposto per sbaglio ad un'eccessiva dose di raggi gamma. Questo ha modificato il suo DNA. Ogni eccesso di rabbia lo trasforma in un temibile omone verde...
ha un sapore romantico l'Hulk di Norton...sarà il viso angelico del protagonista genialoide, sarà la soavità della Tyler ma questa volta il film non è solo destinato alla massiccia cerchia di estimatori del genere. Innanzitutto l'ambientazione nelle favelas è molto realistica. Lì si vive in un popoloso presepe dove non sono ben definite le identità dalla società della neoglobalizzazione. Non credo sia una buona scelta la creazione del cattivissimo personaggio di Tim Roth (banale!) e dei conseguenti scontri. Nonostante, dunque, la trama romanzata e in parte attualizzata,eccezion fatta per i rumorosi scontri tra Hulk e Abominio, la resa è più che buona ed è lodevole l'interpretazione di Norton e Roth.

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Film da vedere!
Film godibile, effetti speciali a profusione, tensione ben dosata e spalmata in modo da non creare "cali" nelle quasi due ore di girato. E che dire degli effetti speciali? Assolutamente impeccabili. Curioso film e inaspettate scelte rispetto agli attori. Questa volta abbiamo addiruttura Edward Norton che riesce a trasformare Hulk in un uomo tormentato sfoderando un'interpretazione eccellente pur restando nell'ambito del blockbuster fracassone. Gli fa da giusto contraltare Tim Roth, altra scelta particolare, un cattivone a tutto tondo più piscotico della media dei nemici dei supereroi. Il film fracassone "intelligente", un pò lento nella prima parte per permettere a Norton di mostrare quanta solitudine e dolore accompagna chi è diverso, anche se il diverso è Hulk. Liberatoria spettacolarità nella seconda parte con tutto l'armamentario classico di esplosioni e devastazioni in dolby digital. Nel complesso è da vedere!

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Hulk è un film da vedere.
Hulk, il film, è il condensato dell’incredibilità creativa del cinema americano adesso. Non è solamente la storia della genesi di un personaggio, straordinario per definizione - in virtù della sua appartenenza alla categoria dei supereroi -, accostabile alle altre creature dell’universo Marvel, eppure dannatamente dissimile e condannato a un’esistenza più randagia e complicata rispetto ai suoi supercolleghi. Hulk, il film, è incredibile per la padronanza con cui il cinema americano riesce, come in un gioco di prestigio, a mostrare il trucco e a nasconderlo simultaneamente. A variare l’immenso patrimonio tecnico con combinazioni sempre nuove. Incredibile per come riesce a offrire un ventaglio di diversi livelli di lettura/visione tutti egualmente fruibili. Incredibile per l’elasticità con cui rende possibile fluttuare tra i vari piani grazie all’assenza di qualsiasi coercizione che indirizzi lo sguardo. Hulk è un film da vedere

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Bruce Banner è uno scienziato in fuga che cerca di evitare la cattura, ossessionato dalla ricerca di una cura per la sua condizione che lo trasforma in un mostro verde, Hulk.
Hulk è tornato ancora una volta al cinema, con un cast, forse, superiore al film diretto da Ang Lee. Il problema è che le idee sono rimaste più o meno le stesse e la sceneggiatura, purtroppo, non è migliorata di molto. Anzi. Rispetto al film di qualche anno fa, la situazione si è, addirittura, 'semplificata' dando vita a una produzione sorprendentemente ingenua sotto il profilo della narrazione e delle animazioni digitali, che risultano particolarmente finte e poco credibili. L'Incredibile Hulk prende sensibilmente a modello i telefilm degli anni Settanta — Ottanta con Bill Bixby e Lou Ferrigno che si propone anche in un piccolo cameo. Peccato, però, che l'andamento del film sia appesantito da dialoghi al limite del demenziale e da un andamento estremamente 'meccanico' della trama.

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3 Non certo intenzionato ad arrendersi alla sua condizione, ricercato dal Governo americano, l'ormai apolide Bruce Banner trova, in un giovane e misterioso ricercatore, la speranza di poter reprimere e forse sopprimere definitivamente il suo alter ego.
3 L'Incredibile Hulk di Leterrier, è un po' la kinder brios: dagli spot te l'aspetti enorme, fragrante, e con una crosta di pandispagnalievitatonaturalmente pronto a cedere sotto la spinta di un'eruzione di marmellata. Poi. Poi scarti la confezione e di trovi davanti una specie di spugna per piatti con in mezzo un secco di pietra lavica al retrogusto di marmellata del 79 d.C. .. Ecco. L'Hulk del papà (cinematografico) di Asterix, è la stessa cosa. Nonostante gli ingredienti di prima scelta, (Norton è superbo, ennesima dimostrazione di quanto, alla fine gli calzino a pennello, quei personaggi sempre al confine tra bene e male, tra ragione e istinto; Hurt, come Rorth, brilla di luce propria; la Tyler se la cava meglio nei video di Steven, ma comunque da' sempre il suo piccolo contributo alla causa), e il budget notevole e il film non decolla. La sceneggiatura manca totalmente, (delude che Norton vi abbia partecipato, rincuora che siano stati tagliati 70 minuti nella versione cinematografica). Manca la voglia di stupire lo spettatore, (il che non vuol dire necessariamente puntare sugli effetti speciali). Manca la voglia di arrivare allo spettatore, (le emozioni di Banner, la sua solitudine, la lotta contro se stesso, il motivo del suo sacrificio, la rabbia che lo assale e l'impossibilità di amare.. non arrivano neanche alle prime file!!). Manca la voglia di fare un film che possa andare oltre il richiamo per orde di adolescenti e nostalgici di una serie che, con budget ridottissimo, fece epoca. Non basta riesumare Lou Ferrigno, indimenticato alter ego del compianto Bill Bixby, o la struggente colonna sonora per spiegare diligentemente la ragion d'essere di questa pellicola. Perchè manca la voglia di credere in un prodotto che poteva farcela.

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bruce banner cerca un rimedio per poter controllare la sua ira, perchè ogni volta che si arrabbia diventa HULK... sulle soe tracce c'è un generale,una spia e abominio, il suo malefico nemico
certo a prima vista hulk sembra un mostro cattivo per la sua possente mole fisica..ma l'apparenza inganna( anche questa volta), perchè lui è un gigante ma buono ceh vuole solamente sconfiggere il male...

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