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Il film racconta di Sybok, fratellastro di Spock, che sequestra alcuni diplomatici sul Pianeta della Pace Galattica ma poi ha la meglio L'Enterprise che fa rotta verso il paradiso vulcanico dove lo attende Dio
Il 5° film della serie di Star Trek fu il peggiore della saga. La storia scritta da William Shatner, interprete del capitano Kirk,non ha convinto per niente i fan, la critica e il pubblico in generale. Il film racconta di Sybok, fratellastro di Spock, che sequestra alcuni diplomatici sul Pianeta della Pace Galattica un gesto che porta la malandata nuova Enterprise di Kirk a intervenire,e finire lei stessa nelle mani del terrorista. Il vulcaniano Sybok s'impossessa della nave che utilizza per raggiungere il centro della galassia, dove si troverebbe il paradiso vulcaniano, il pianeta Sha Ka Ree, dove lo attende Dio. Fu un flop e in Italia non uscì mai nelle sale cinematografiche, arrivando solo in videocassetta.

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non è indicato (MY MOVIES)
02.05.2009
Un terrorista di un lontano pianeta s'impadronisce del potere e tiene in ostaggio gli ambasciatori intergalattici. Entra in azione l'Enterprise con il suo equipaggio. Esordio di W. Shatner, al posto di L. Nimoy ....

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Il film racconta di Sybok,che sequestra alcuni diplomatici sul Pianeta della Pace , un gesto che porta la malandata nuova Enterprise di Kirk a intervenire, salvo finire lei stessa nelle mani del terrorista
La spesa fu di 34 milioni di dollari, la più alta mai spesa dal primo film, poiché dopo il successo del quarto episodio si pensava che gli incassi sarebbero decollati. Il film, invece, risultò un fiasco. La storia scritta da William Shatner, interprete del capitano Kirk, e da lui stesso diretta, non ha convinto per niente i fan, la critica e il pubblico in generale. Una trama ricca di alcuni spunti originali, a partire dalla sequenza iniziale fino a quella finale, ma diretta in modo scadente, facilona in certi punti, con effetti speciali e scenografie così ridicole che sembrano fatte apposta per sembrare false. Ancora una volta manca l'elemento aggregante, ossia un'astronave adatta al viaggio come l'Enterprise, che qui sì compare, ma troppo rotta e malandata per piacere. Le uniche buone trovate sono come sempre legate ai personaggi principali, ossia al magico terzetto Kirk-Spock-McCoy, e il film si riprende solo nel finale, più convincente e all'altezza degli episodi precedenti. Dei 6 film ambientati nella serie classica, il V rimane il più deludente.

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non è indicato (MININOVA)
02.05.2009
Un gruppo di ribelli guidati da un misterioso profeta si impadronisce di Paradise City, la capitale di Nimbus III, il Pianeta della Pace Galattica, e prende come ostaggi alcuni consoli della Federazione dei Pianeti Uniti, dell'Impero Romulano e dell'Impero Klingon.

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La squadra dell'Enterprise, per l'insistenza di un vulcaniano, deve fare un viaggio simile a quello di 2001: Odissea nello spazio ...
A detto di molti questo, assieme all'episodio numero due, è il migliore dell'intera serie .... spero di poter includere anche il prossimo in uscita fra qualche giorno. William Shatner fa un ottimo lavoro sia come regista che come protagonista, coadiuvato dallo splendido attore Leonard Nimoy, nel ruolo di co-protagonista. Lo spettacolo è grandioso. Un film da rivedere.

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02.05.2009
star Trek V: L'ultima frontiera (Star Trek V: The Final Frontier) è un film di fantascienza del 1989 diretto da William Shatner, che è anche l'interprete del capitano Kirk. Rappresenta il quinto film della serie cinematografica di Star Trek.

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Star Trek V - L'ultima frontiera - 1989
Eccoci dunque al quinto capitolo della saga che sta avendo un grandissimo successo negli anni 80,il film, prodotto nel 1989, non ha più come regista Nimoy (che però sarà sempre nei panni di spock), ma William Shatner ovvero l'interprete del capitano Kirk! Per la sfortuna di tutti gli appassionati italiani, la pellicola non è mai stata distribuita nelle sale cinematografiche italiane. Questo capitolo narra ancora di un'avventura del capitano Kirk al e prese con i misteri dello spazio e... questa volta deve vedersela con Sybok ovvero il frattelastro di Spock, ma che poi di dimostra buono e riesce a liberare, ovviamente con l'aiuto dell'equipaggio di Kirk, gli ostaggi dei Klingon! In questo capitolo sono presenti riferimenti a precedenti familiari dei personaggi principali, e quindi anche flashback, molto opportuni per capire la trama delle vicende. Il film ha avuto un incasso di 50 milioni di dollari negli Stati Uniti e di oltre 70 oltreoceano!

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Il comandante Kirk ha l'incarico di salvare degli uomini tenuti in ostaggio da....
Il comandante Kirk ha l'incarico di salvare degli uomini tenuti in ostaggio da un misterioso vulcaniano su Nimbus 3, il pianeta della Pace Galattica. In realtà l'intera operazione è una trappola e l'uomo, che si rivelerà essere Sybok, fratellastro di Spock, è alla ricerca di un mitico pianeta, molto simile al paradiso. E per raggiungere il suo scopo è disposto a tutto... Quinto film della serie, L’ultima frontiera vede William Shatner non solo vestire i panni del mitico James Tiberius Kirk, ma anche esordire dietro la macchina da presa. Il risultato, però, è stato tutt’altro che roseo, tanto da spingere molti cultori della saga a considerarlo una sorta di episodio apocrifo. Scene (involontariamente) ridicole, trama per nulla originale e persino effetti speciali al risparmio: imbarazzante la scena della caduta di Kirk lungo la parete rocciosa e quella in cui si rivolge all'immagine del presunto Dio di Sha Ka Ree chiedendogli "scusa"… Il fratellastro di Spock, interpretato da Laurence Luckinbill, non è del resto per nulla carismatico: Sean Connery (la prima scelta dei produttori per la parte) avrebbe senz’altro saputo fare di meglio.

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Un gruppo di ribelli guidati da un misterioso profeta si impadronisce di Paradise City, la capitale di Nimbus III, il Pianeta della Pace Galattica, e prende come ostaggi alcuni consoli della Federazione dei Pianeti Uniti, dell'Impero Romulano e dell'Impero Klingon.
Una trama ricca di alcuni spunti originali, a partire dalla sequenza iniziale fino a quella finale, ma diretta in modo scadente, con effetti speciali e scenografie così ridicole che sembrano fatte apposta per sembrare false. Ancora una volta manca l'elemento aggregante, ossia un'astronave adatta al viaggio come l'Enterprise.Le uniche buone trovate sono come sempre legate ai personaggi principali, ossia al magico terzetto Kirk-Spock-McCoy, e il film si riprende solo nel finale, più convincente e all'altezza degli episodi precedenti.

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Il capitano Kirk deve interrompere una breve vacanza allo Yosemite Park con Spock e McCoy, perchè un misterioso Vulcaniano ha preso il controllo di Nimbus III. Una volta giunta sul posto, l'Enterprise viene dirottata da Sybok verso un pianeta al centro della galassia.
Sicuramente il peggiore della vecchia guardia, ma comunque meritevole di sufficienza. La storia è fin troppo improvvisata. Le idee evidentemente scarseggiavano. Ci sono comunque dei buoni spunti come quello della continua ricerca che l'uomo continua ad intraprendere per trovare un segno tangibile della presenza di un Creatore di tutto ciò che ci circonda. A deludere è soprattutto il finale. Un'idea campata in aria che peggiora notevolmente la qualità del film.

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Usandola come merce di scambio per la liberazione di alcuni ostaggi, Sybok, fratellastro di Spock, si impadronisce dell’Enterprise per andare alla ricerca di un pianeta che dovrebbe essere un paradiso perduto: vi troverà però imprigionata non una benevola divinità, ma una malvagia creatura.
Dopo la duplice regia affidata a Nimoy, anche Shatner ottiene l’onore di poter dirigere uno dei capitoli cinematografici di Star Trek, basandolo su una propria sceneggiatura. La pellicola, forse la meno riuscita fra tutti i lungometraggi di Star Trek, è anche l’ultima in cui si vede tutto l’equipaggio al completo dell’Enterprise, sebbene George Takei (Sulu, che nel sesto episodio comanda l’Excelsior) venga convinto a partecipare solo all’ultimo momento, non volendo essere diretto da Shatner con cui ha vissuto in passato forti tensioni. Il film presenta un’atmosfera vagamente “trash” ed una serie di vistose anomalie, sia nella biografia dei personaggi che all’interno delle leggi fisiche e tecnologiche della saga: basti pensare che l’Enterprise riesce a raggiungere il centro della Galassia impiegandovi un tempo ridicolmente minore delle decine di anni necessari a compiere un simile tragitto. In tal senso, lo stesso Gene Roddenberry arriva a definire il film come “un’opera apocrifa”, dissociandosene. La pellicola spicca anche per un’impressionante quantità di imprecisioni tecniche, persino in elementi fondamentali quali la struttura stessa dell’Enterprise, come l’assurda numerazione dei ponti nel tubo del turboascensore, con i nostri eroi che dapprima superano per due volte il ponte 52 e quindi giungono fino al ponte 72. Peccato che dettagli tecnici affermino che l’Enterprise sia alta proprio 72 metri, cosa che lascerebbe pensare a dei ponti alti appena un metro ciascuno! Altre scene francamente imbarazzanti dal punto di vista recitativo, quali il balletto di Uhura in pieno deserto ed il coretto “ROW ROW” cantato attorno al fuoco da Kirk, Spock e McCoy, valgono al film tre ironici premi Razzie Awards, alla pellicola come peggior film dell’anno ed a Shatner come peggior attore protagonista e come peggior regista. In tal senso, poco avrebbe potuto fare anche Sean Connery, inizialmente scelto come interprete del ruolo di Sybok.

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Grande finale!
Un terrorista di un altro pianeta s'impadronisce del potere e tiene in ostaggio gli ambasciatori intergalattici. Entra in azione l'Enterprise con il suo equipaggio. Esordio di W. Shatner, al posto di L. Nimoy che aveva diretto gli episodi III e IV, autore anche della sceneggiatura: grande finale.

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L'Enterprise, sequestrata dal fratello di Spock, Sybok, è costretta a far rotta per l'estremo lembo della galassia.
Il film è per certi versi anomalo non contenendo attacchi alieni (beh, più o meno), combattimenti tra astronavi, cattivi più o meno carismatici, nessuno che muoia, nessuno che ritorni... Insomma, quegli elementi che in Star Trek potremmo quasi definire caratteristici. Cosa abbiamo allora? Fondamentalmente quello che abbiamo è un problema ecologico. Ma è un problema che non ha soluzioni. Non in questo tempo almeno. Quindi, spendendo una buona dose di punti technobabble, Kirk & Co. cercano un sistema per risolvere questo problema... sistema che li porterà quando nessuno è mai giunto prima! Come detto, siamo di fronte a un film leggero, privo di drammi o clamorosi colpi di scena. Questo però non vuol dire che non sia valido, tutt'altro! Il film è scorrevole, divertente. È spassoso vedere i nostri sette tentare di integrarsi in un ambiente alieno, con risultati spesso esilaranti (chi ha detto Prof. Scott!?). E poi è un pari! La nota stonata, bisogna dirlo, c'è, ma anche stavolta è identificabile nell'adattamento italiano, ricco di errori e di orrori (i Vulcaniani definiti come Vulcanici... atroce!). Non si spiega poi perché Chekov inizi inspiegabilmente a parlare con un poco credibile accento russo dalla metà del film...

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uno strano e stravagante vulcaniano di nome Sybok sta "reclutando" i peggiori residenti della zona aiutato da un suo potere mentale. Kirk e compagni, prigionieri della loro stessa nave e inseguiti dai Klingon che vuole Raggiungere Dio al centro della Galassia
Star Trek V: L'ultima Frontiera (Star Trek V: The Final Frontier) è, senza mezzi termini, una delusione terribile. La pellicola segna nel 1989 il debutto dietro la macchina da presa di William Shatner, al secolo il capitano James T. Kirk. Scene ridicole, trama per nulla originale e persino effetti speciali buoni ma al risparmio per narrare il viaggio della U.S.S. Enterprise verso il pianeta Sha ka ree, situato oltre la grande barriera stellare. Il film andò così male che in Italia è stato distribuito solo in VHS ed ora in DVD. A causa dell'impossibilità, per il troppo lavoro, sia della IL&M che di altri famosi studi di produrre gli effetti visivi, toccò a Bran Ferren, Peter Wallach ed alla Illusion Arts di occuparsi di un certo numero di sequenze per Star Trek V. Diverse inquadrature delle astronavi furono riciclate dai precedenti film ma molto materiale dovette essere girato ex novo ma Bran Ferren, ex datore luci per il teatro ed i concerti, non era di sicuro la scelta più indovinata. Avverso a blue-screen, matte-painting e modellini, Ferren preferiva un approccio agli effetti di tipo sperimentale; per l'immagine di Dio, la barriera ed il pianeta Sha ka ree si servì di una centrifuga posta in un grande acquario che creava mulinelli d'acqua praticamente verticali al cui interno miscele chimiche coloranti e luci dirette ad hoc creavano effetti luminosi particolarissimi. Il tutto era accettabile tranne le inquadrature con i modellini, troppo contrastati rispetto ai fondali e quindi falsi. Imbarazzante la scena della caduta di Kirk lungo la parete rocciosa e quella in cui si rivolge all'immagine del presunto Dio di Sha ka ree chiedendogli "scusa"! Il fratellastro di Spock, interpretato da Laurence Luckinbill, non è per nulla carismatico. Unica nota davvero positiva è la notevole colonna sonora di Jerry Goldsmith che torna alla serie dopo tre film curati da altri musicisti. Solo 50 milioni di $ di incasso.

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Nuovi pianeti e nuovi nemici da sconfiggere per il bene dell'universo
Brutto, brutto, brutto, ed ancora brutto questo lungometraggio che, ahimé, non può non venir inserito nella produzione Trek destinata al grande schermo. Battute fuori luogo, pressapochismo, la parodia involontaria di se stesso: grottesco senza volerlo, il che rende il tutto ancora più triste e vergognoso. So che questa è solo la mia opinione personale, e non la verità universale, però non posso non esternare quello che è il mio ribrezzo personale verso questo "film". Un film inutile e poco convincente, ma una miniera di citazioni trek.

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Quinto capitolo cinematografico dedicato a Star Trek. La regia di Shatner non rende merito alla saga e delude i fan
Dopo Leonard Nimoy, nel 1989 tocca a William Shatner, il famoso capitano Kirk, scrivere e dirigere un film dedicato a Star Trek. Rispetto ai precedenti, la pellicola non viene troppa amata dai fan. Quello che i trekker criticano sono molti episodi “fuori continuity” e viaggi spaziali definiti “impossibili” anche in un film di fantascienza. Nonostante questo, il film ottiene un discreto incasso oltreoceano e nel resto del mondo. Purtroppo non in Italia, dove non viene nemmeno portato al cinema, ma direttamente in home video. La trama vede l’Enterprise chiamata a Paradise City, la capitale del pianeta della pace Nimbus III, dove un profeta ha preso in ostaggio alcuni consoli della Federazione dei Pianeti Uniti, dell’Impero Klingon e dell'Impero Romulus. Si scopre che i ribelli sono guidati da Sybok, fratellastro di Spock, che ha abbandonato la via di Vulcano per cedere all’emozione. Impadronitosi dell’Enterprise, Sybok porta tutti sul pianeta perduto Sha Ka Ree, un mitico paradiso terrestre dove spera di incontrare Dio. Ma quello che trova non è una divinità, bensì una creatura imprigionata che cerca in ogni modo di fuggire, scontrandosi contro gli uomini della Federazione. Alla fine Sybok si sacrifica e tutti si salvano. A riprova che il film non sia un capolavoro, vince nel 1990 tre premi Razzies, come peggior film, peggior regia e peggior attore protagonista.

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un gruppo di ribelli prende in ostaggio degli innocenti..in qualunque punto dell'universo avvengano ingiustizie la mitica enterprise interviene..e porta con se la luce della speranza e dei buoni valori,ogni pianeta è importante per loro
quando ho saputo che il titolo era l'ULTIMA frontiera ho avuto quasi paura che star trek chiudesse i battenti!! per fortuna non è stato così! questa volta non è la terra sotto minaccia.. ma un altro pianeta.enterprise è composta da persone di mondi diversi..per questo ogni pianeta è "casa" per loro e per questo rispettano ogni forma di vita!in tempi di terrorismo stupido e fraticida come i nostri questi film dovrebbero educare al rispetto,alla unione.enterprise è una globalizzazione interplanetare positiva!!cambiano le regie..cambiano alcuni personaggi del cast per ovvi motivi temporali ma star trek resta semre star trek.e per fortuna sappiamo che questa non è stata l'ultima frontiera

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Questa volta il nemico sarà il fratellastro di Spook!
L'Enterprise, sequestrata dal fratello di Spock, Sybok, è costretta a far rotta per l'estremo lembo della galassia. In questo film i personaggi appaiono più delineati e meglio definiti nelle loro peculiarità.

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Il capitano Kirk deve interrompere una breve vacanza allo Yosemite Park con Spock e McCoy, perchè un misterioso Vulcaniano ha preso il controllo di Nimbus III. Una volta giunta sul posto, l'Enterprise viene dirottata da Sybok verso un pianeta al centro della galassia.
Il Capitano Kirk diventa regista ! Uno dei più grandi errori della sua carriera !!! Il film è orribile, il peggiore di tutta la serie nonchè il più inutile per la continuità seriale. Ambienti, abiti e psicolgia sono coerenti con i capitoli 2-3-4 ma per il resto si può liberamente saltare senza alcun rimorso. In Italia il film esce solo in Home Video ed in America è un clamoroso fiasco. La morte di Roddenberry comincia a mostrare le conseguenze. Shatner riuscirà comunque a dirigere altri lavori per la tv come la serie "Tekwar" tratta da una sua collana di romanzi e naturalmente scriverà parecchi libri di fantascienza per la serie "Star Trek".

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In una routine ottusa e avvilente nessun colpo di scena riesce a movimentare questa pellicola deludente e frustrante in ogni sua parte.
E' impossibile per qualunque saga cinematografica lunga e popolare come Star Trek non annoverare almeno uno flop tra i suoi episodi. E quello che purtroppo succede in questa pellicola. Seguendo le orme del collega Nimoy, William Shatner decide di esibirsi in questo film oltre che davanti anche dietro la macchina da presa e mi duole dirlo i risultati sono piuttosto imbarazzanti. “Merito” anche di una sceneggiature a dir poco lacunosa, fiacca e soporifera che prende spunto da alcune vicissitudini dei personaggi mai trattate negli episodi precedenti e quindi totalmente prive di continuità storica. La trama piuttosto confusionaria denuncia una mancanza di idee allarmante, così come l'incuria nella riprese di alcune scene e la cattiva gestione di attori in grado di fare molto meglio di quello che questo film fa sembrare. Il tema centrale poi, quello della ricerca di Dio, viene trattato con una leggerezza e una superficialità inimmaginabili. In una routine ottusa e avvilente nessun colpo di scena riesce a movimentare questa pellicola deludente e frustrante in ogni sua parte.Da salvare forse solo le musiche e alcune battute tra McCoy, Spock e Kirk che non riescono comunque a risollevare questo “mattone” intergalattico.

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Presi in ostaggio diversi consoli della galassia,il vulcaniano Sybok viene quasi fermato dalla squadra di Kirk ma poi ha la meglio.L'Enterprise fa rotta verso la casa di Dio
Il primo film diretto da William Shatner ci mostra con una cura notevole come un film di Star trek possa essere affascinante ed equilibrato.Infatti ritroviamo l'equipaggio dell'Enterprise più affiatato che mai e pronto,a scapito di una nave danneggiata, a fare rotta verso Nimbus 3 per risolvere una situazione problematica ideata da un personaggio che a sua volta risulterà essere più che il solito cattivo il più buono dei buoni grazie alla dote di far superare dolori e sofferenze al prossimo con la forza della propria mente:Sybok.Inoltre la sincerità e l'intensità dell'amicizia tra Spok e Kirk viene avvalorata in questo film come non mai regalandoci squisite gag.

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l'anello più debole di questa fortunata saga spaziale incominciata nel 1979....
Nell'anno stellare 8454, sul pianeta Nimbus III, tre consoli sono presi in ostaggio da un mistico vulcaniano. Il comandante Kirk, affiancato dal fido Spock e dal dr. McCoy, è incaricato di risolvere la situazione e perciò viene frettolosamente spedito nello spazio a bordo dell'astronave "Enterprise" che peraltro è in condizioni operative ancora imperfette. L'universo di "Star Trek", diversamente da quello di altre esplorazioni stellari cinematografiche, è lo spazio di una avventurosa ricerca metafisica E' sicuramente l'anello più debole di questa fortunata saga spaziale incominciata nel 1979. Rappresenta un tentativo, seppur lodevole nell'intento, andato a vuoto d'immaginare il volto di Dio e come fare per avere un contatto. William Shatner ha voluto compiere il passo più lungo della gamba e si è ritrovato a dirigere un film diseguale e patetico che sembra quasi acquistare quota nel folgorante finale. Il Dio che si incontra qui stavolta è però deludente quanto l'abborracciata sceneggiatura, inferiore ai precedenti capitoli del sequel e a molti degli episodi televisivi.

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L'esordio di William Shatner alla regia Trek esplora il ruolo del dolore nella formazione della propria anima, che alla fine tende a raggiungere l'eden. I legami parentali di Spock bussano alla porta per portarci verso il centro della Galassia.
L'ultima Frontiera ha diversi nomi, Paradiso, Eden, Shangri La, ma un unico significato: il ricongiungimento con la nostra origine e col divino, la fine delle tribolazioni. Il tema del Quinto Capitolo della saga vede la famiglia e le proprie origini al centro del discorso, si decolla dal pianeta della Pace Galattica per tentare di raggiungere la pace interiore. Conosciamo così il fratellastro di Spock, Sybock, un vulcaniano purosangue ma che ha rinnegato la logica vulcaniana aprendo la sua mente alle emozioni. La sua dote empatica riesce a lenire il dolore dell'anima, annullarlo, rendendo lo spirito più leggero e sollevato, pronto per intraprendere il nuovo viaggio verso l'ignoto. Ma il dolore è fondamentale per Kirk che non vuole assaggiare questa mela offertagli ingenuamente, il suo dubbio lo accompagnerà per tutto il viaggio verso il centro della Galassia, oltre la barriera d'energia. Niente di speciale in fondo, un capitolo più introspettivo e che sicuramente non è all'altezza de precedenti, si può dire più un vezzo del regista che ha voluto farci scrutare nel passato dei personaggi scoprendo le loro ferite e rinsaldando la terna amicale in un inedito exploit canterino attorno al fuoco, completato dalle anticipazioni su futuro (Kirk e il suo presentimento sulla morte che lo coglierebbe quando è solo). Peccato non aver approfondito e delineato meglio la sceneggiatura e il desiderio di ricongiungersi col divino, che a mio avviso avrebbe potuto far ricordare questo come un buon capitolo speculare del pregevole “Star Trek: The Movie Picture”, dall'altra parte un'altra occasione mancata nel non aver dato più spazio al ruolo del dolore nella formazione di una persona, parte ridotta a poco più di una sequenza.

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L’enterprise entra in azione contro un pericoloso terrorista intergalattico
Un'altra avventura da seguire piacevolmente, il ritmo è buono e il film si gusta senza tanti stravolgimenti. Certo non è tra i migliori episodi della saga ma un efficace il finale rimette in piedi un film abbastanza fiacco e debole dal punto di vista della sceneggiatura. Ottima la colonna sonora che richiama le musiche già sentitet nei precedenti capitoli.

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Niente cinema per Star Trek V...e forse non proprio a torto!
Stavolta scatenati e temibili ribelli con a capo un misterioso profeta si impadronisce di Paradise City, capitale di Nimbus III, il Pianeta della Pace Galattica. L' Enterprise, con il suo ormai “storico” capitano Kirk, ha il compito di liberare gli ostaggi, ma i ribelli, più forti, ne prendono i comandi e la dirotta verso il centro della Galassia. Ancor più grave è che il loro capo è Sybok, fratellastro di Spock: il ribelle con particolarissime capacità empatiche. Sybok ha come scopo ultimo di vita, giungere al Paradiso terrestre e qui incontrare Dio. Peccato che questo sia ciò che di più lontano esista da una benevola deità, è difatti una spregevole creatura che cerca di distruggere la Federazione per evadere dalla sua prigione. Purtroppo sarà con il sacrificio di Sybok, che Kirk e i suoi fedelissimi riusciranno a far salva la vita e a veleggiare verso nuove “spaziali” avventure al cardiopalmo!! Future avventure sicuramente più entusiasmanti di questa V, che in Italia non ha mai visto il buio della sala cinematografica, ma direttamente la luce del salotto di casa nostra!!

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I personaggi evidenziano sempre più i loro caratteri rendendoli simpatici ai loro fan!
Questa volta dovranno fare i conti con il fratellastro di Spook che gli ha preparato un ‘imboscata. Questa volta fondamentale sarà l’uso del teletrasporto che salverà in extremis il nostro comandante Kirk. Film ennesimo ma che non stanca mai! I personaggi evidenziano sempre più i loro caratteri rendendoli simpatici ai loro fan!

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Esordio di W. Shatner, al posto di L. Nimoy che aveva diretto gli episodi III e IV, autore anche della sceneggiatura: traballante e fiacco si riprende nell'efficace finale.
Esordio di W. Shatner, al posto di L. Nimoy che aveva diretto gli episodi III e IV, autore anche della sceneggiatura: traballante e fiacco si riprende nell'efficace finale.

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Gli interpreti di Star Trek tornano con i loro viaggi.
Il film racconta di Sybok,fratellastro di Spock,che sequestra alcuni diplomatici sul Pianeta della Pace Galattica(un mucchio di edifici decadenti in pieno deserto,tutto l'opposto di quanto si pensi dal nome),un gesto che porta la malandata nuova Enterprise di Kirk a intervenire,salvo finire lei stessa nelle mani del terrorista.Il vulcaniano fallito Sybok s'impossessa pacificamente della nave che utilizza per raggiungere il centro della galassia,dove si troverebbe il paradiso vulcaniano,il pianeta Sha Ka Ree,dove lo attende Dio.Una trama ricca di spunti originali,a partire dalla sequenza iniziale fino a quella finale.Come sempre il magnifico trio dei personaggi principali,ossia al magico terzetto Kirk-Spock-McCoy.Gli interpreti di Star Trek tornano con i loro viaggi,tutto il divertimento e l'eccitazione sempre graditi agli affezionati di questa serie.Seguiteli anche voi in questo viaggio nell'ignoto.In questa incredibile avventura nello spazio.

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In questa aventura il nostro equipaggio a bordo della nuova Enterprise si dirige verso nuovi pianeti.
In questa aventura il nostro equipaggio a bordo della nuova Enterprise si dirige verso nuovi pianeti. Qui un gruppo di ribelli cappeggiato dal fratellastro di Spock tiene prigonieri la rappresentante Romulana, Il governatore delle Federazioni unite e il console Klingon. L'Enterprise cade in una imboscata e il fanatico Sybock,incredibilmente dotato, plagia le menti dell'equipaggio e dirige l'Enterprise alla ricerca nel centro della galassia del paradiso perduto,della sorgente,l'Eden .... un luogo dovè cominciata la creazione , ovvero il pianeta Sha Ka Ree. Sybok scopre assieme ai compagni di avventura che l'entità confinata in questo pianeta non è un Dio ma è in realtà una mostruosa e potente creatura che cerca un modo per fuggire dalla suo esilio forzato. In un ultimo disperato gesto Sybok resosi conto della situazione si sacrificherà per permettere a Spock e a McCoy di lasciare il pianeta a bordo dello shuttle "Capernicus". Kirk si salverà grazie al contributo di Spock che aiutato dal console Klingon e per mezzo di uno sparviero klingon teletrasporterà appena in tempo il nostro comandante J.Kirk. Nella parte finale del film ho apprezzato la sequenza della creazione del Tempio

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Sybok, alla guida di un gruppo di ribelli, si impadronisce della capitale Paradise City e prende in ostaggio i consoli dell'Impero klingon e dell'Impero romulano. Il capitano Kirk e il suo equipaggio devono interrompere la loro vacanza nello Yosemite Park e correre in soccorso degli ostaggi
E' sicuramente l'anello più debole di questa fortunata saga spaziale incominciata nel 1979, esattamente dieci anni dopo che la celebre serie tv, a cui s'ispira, ha chiuso i battenti. Rappresenta un tentativo, seppur lodevole nell'intento, andato a vuoto d'immaginare il volto di Dio e come fare per avere un contatto. William Shatner ha voluto compiere il passo più lungo della gamba e si è ritrovato a dirigere un film diseguale e patetico che sembra quasi acquistare quota nel folgorante finale.

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questo non mi è piaciuto molto.
questo non mi è piaciuto molto.

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