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Il capitano Picard e il suo fedele equipaggio si trovano a dover disobbedire all'Alto Comando quando ricevono l'ordine di conquistare un pianeta che possiede la Fonte Dell'Eterna Giovinezza perché la missione violerebbe la Prima Direttiva: non interferire con il naturale sviluppo di altre civiltà.
"L'insurrezione" è un film di fantascienza del 1998 diretto da Jonathan Frakes (che interpreta anche il primo ufficiale William T.Riker). Il regista ha diretto il film con inquadrature e tempi misurati. La colonna sonora è di jerry Goldsmith che aggiunge un tocco di classe al film.Ottima la fotografia e il trucco. Le riprese sono avvenute tutte all'esterno con sfondi realizzati al pc! Gli effetti speciali sono leggeri, non troppo corposi e surreali. Soprattutto l'attore Patrik Stewart(Jean-Luc Picard) e Brent Spiner(Data) sonio stati grandi!Acecando,a mio avviso,gli altri componenti della pellicola. Complessivamente accettabile,e per i veri fans del genere questa pellicola non può non vedersi!

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I leader della Federazione, in combutta con la razza dei Son'a, vogliono deportare i pacifici Ba'ku dal loro pianeta, rivelatosi essere una fonte dell'eterna giovinezza.
Una grande pubblicità, un incredibile numero di effetti speciali, un costo molto alto per un film di questo genere, 75 milioni di dollari. E' quello su cui hanno puntato Rick Berman e Micheal Piller, produttori e sceneggiatori del nono film di Star Trek The Insurrection, girato ancora una volta da Jonathan Freaks.. Eppure, L'Insurrezione è stato un grosso fiasco, se si pensa ai grandi successi di questi anni conseguiti da film di fantascienza. L'incasso è bastato appena a coprire i costi, e la produzione della Paramount non è stata affatto contenta di ciò. Il pubblico non ha appezzato, i critici sono rimasti freddi e i fan sono stati molto contrariati.

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Star Trek IX: L'Insurrezione - 1998
Correva l'anno 1998 quando uscì Star Trek: L'insurrezione, ovvero il nono capitolo della saga cinematografica di Star Trek.Per questo capitolo la regia tocca a Jonathan Frakes. La trama di questo film è abbastanza sciolta ed ha come protagonista un Intrigo, infatti in questo intrigo è coinvolta anche la Federazione, che prevede la deportazione degli abitanti al fine di poter sfruttare le proprietà che possono fare "ringiovanire".E' quindi il capitano che dovrà fare quello che gli riesce meglio, salvare ancora una volta il pianeta. Una curiosità è che in questo film appare in un piccolo ruolo Lorella Cuccarini.

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Una pacifica colonia viene attaccata da una razza sconosciuta, ma dietro l'attacco si celano molti segreti e l'equipaggio dell'Enterprise resta coinvolto
Una pacifica colonia viene attaccata da una razza sconosciuta, ma dietro l'attacco si celano molti segreti e l'equipaggio dell'Enterprise resta coinvolto .... Ancora un episodio della lunghissima saga di Star Trek. Un pianeta viene parzialmente ceduto dalla "Federazione" a predoni e traditori. Il bello di questi film è che sono sempre uguali ai precedenti ed anche sempre diversi .... ovvero divertono sempre e comunque i fans di questo genere. Il regista Jonathan Frakes interpreta il ruolo di William Riker,il secondo comandante dell'Enterprise. L'ho rivisto recentemente in tv, sempre bello...

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Picard ed il suo equipaggio scoprono un intrigo nel quale è coinvolta anche la Federazione, che prevede la deportazione degli abitanti di un intero mondo al fine di poter sfruttare le proprietà benefiche presenti sul pianeta, le quali possono letteralmente far "ringiovanire".
Uno star trek accettabile questo nono episodio, che ripropone sempre la solita formula con diversi riferimento all'attualità. Si ha sempre l'impressione di assistere a un prodotto meramente televisivo, come un episodio allungato, ma nel complesso è divertente. "Primo contatto" comunque è molto + bello.

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Picard e la sua Enterprise devono investigare su una colonia che pare aver trovato una sorta di elisir di eterna giovinezza. La Federazione ordina di impossessarsi arbitrariamente del pianeta, ma Picard disobbedisce ammutinandosi e schierandosi dalla parte dei coloni.
Il regista Frakes riprende a piene mani le tematiche ecologiste del film Rotta Verso La Terra, rielaborando a distanza di parecchi anni la tematica della conservazione del pianeta, della non rinnovabilità delle risorse e del rispetto delle esigenze e dei diritti umani di ogni cultura. Ne vien fuori una trama piuttosto rigida e stereotipata, sempre indirizzata su ferrei binari di sceneggiatura, al punto tale che la pellicola venne definita dai fans “il telefilmone”, ad evidenziare quanto poco si staccasse dalla struttura ad episodi di Next Generation. Ancora una volta sono Picard e Data ad incentrare su di sé l’attenzione degli spettatori, mostrandosi una spanna sopra gli altri attori in quanto ad esperienza e capacità recitativa, sebbene essi vengano ben affiancati da un mirabile F. Murray Abraham (quasi irriconoscibile sotto il pesante trucco), vendicativo capo degli ambigui Son’a, già noto per aver interpretato il perfido Salieri in AMADEUS. Riker, invece, è protagonista di una delle scene più inverosimili mai comparse in un film di Star Trek, comandando un’intera astronave stellare tramite una semplice levetta analogica, in cui molti appassionati di videogiochi potranno riconoscere il celebre joystick Gravis Thunderbird, debitamente modificato. Anche qui, come avvenuto nell’altra pellicola “ecologista” della serie, l’Enterprise svolge un ruolo marginale. Sebbene non manchino infatti epiche battaglie ed inseguimenti, l’equipaggio prende per una volta una boccata d’aria, uscendo dai claustrofobici compartimenti per recitare quasi interamente sulla superficie del pianeta, rappresentato dagli splendidi paesaggi della Sierra Nevada, in cui però molti attori accusarono problemi di respirazione a causa della scarsità di ossigeno. Molti i tagli celebri in post produzione, fra cui le scene in cui sarebbero dovuti essere presenti Armin Shimerman (il Quark di Deep Space Nine) e la nostra Lorella Cuccarini, prima italiana a recitare nella serie.

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Una pacifica colonia viene attaccata da una razza sconosciuta, ma dietro l'attacco si celano molti segreti e l'equipaggio dell'Enterprise resta coinvolto.
Ma per spiegare questa illogicità è indispensabile scendere un po' più nello specifico. Il fatto è che Insurrection, anche se lontano dall'essere un capolavoro, potrebbe anche essere un buon film: in un altro contesto un equipaggio che si ribella a ordini superiori che causerebbero la deportazione di un gruppo di persone avrebbe anche un suo perchè, e se ben strutturato potrebbe venir fuori qualcosa di carino. Il problema è che tutto ciò non è Trek! Ci siamo sparati quattro serie televisive e otto film prima di questo per sapere che la Flotta Stellare rappresenta i buoni, buoni a livelli idealistici, buoni a volte fino al punto di sembrare cretini. Che i vertici di quella stessa Flotta Stellare avallino una deportazione finalizzata a derubare una popolazione del suo stesso pianeta per trarne un vantaggio, insomma fargli impersonare i nazisti della situazione, è assolutamente inverosimile. Ecco, il grosso problema di Insurrection è questo. Per il resto abbiamo un po' tutto quello che deve esserci: equipaggio al completo con tanto di recupero di Worf (e visto che non sapevano come giustificare il fatto che nonostante il trasferimento su DS9 lo troviamo sempre sull'Enterprise, quando Worf stesso tenta di rispondere a questa domanda arriva, provvidenziale, una comunicazione ad interromperlo), combattimenti tra navi spaziali, azione, la consueta e gradita dose di ironia e anche un ritorno di fiamma che avrà conseguenze gravi nel prossimo film. Insomma, un film di Star Trek, con i personaggi di Star Trek, con gli elementi di Star Trek... ma in un contesto che poco ha a che vedere con Star Trek.

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L’Enterprise si dirige verso un pianeta che sembra essere una sorta di fontana dell’eterna giovinezza. Qui scopre una cospirazione che coinvolge i più alti livelli della Federazione che va contro tutti i principi che la Federazione dovrebbe rappresentare.
Nel 1998 si torna ad inserire le parole Star Trek nel titolo anche se purtroppo Star Trek: L'insurrezione (Star Trek: Insurrection), sempre di Frakes, è un notevole buco nell'acqua quanto ad incassi e favore del pubblico. E' il primo film di Star Trek in cui per gli effetti visivi si predilige un approccio "full digital" da parte di BlueSky/VIFX e Santa Barbara Studios. Il risultato è straordinario in tutti i sensi, per i valori cromatici degli sfondi, per la modellazione delle complesse astronavi So'na e degli shuttle ma durante le proiezioni test non soddisfano le riprese dell'apocalittica fine della nave Son'a che viene sostituita con una miniatura supervisionata da Carlyle Livingston. Sebbene tecnicamente parlando sia un successo completo, di L'insurrezione non piace lo sviluppo della trama dedicato al tema dell'eterna giovinezza. Ci sono di certo momenti molto spettacolari ed altri dove prevale l'ironia, ancora Jerry Goldsmith impreziosisce il film con la sua musica ma purtroppo la narrazione presenta delle vistose cadute di ritmo se comparata a quella di Primo Contatto ed inoltre l'idea di base poteva essere sviluppata ancora meglio. Da menzionare comunque l'inseguimento nello spazio e nell'atmosfera del pianeta tra gli shuttle di Picard e Worf e quello di Data.

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Fin dalle origini della Federazione, la Prima Direttiva è stata chiara: nessuna spedizione spaziale può interferire con il naturale sviluppo di un'altra civiltà. Ma adesso Picard si trova ad affrontare ordini che contraddicono questo principio.
Piacevole la trovata di mettere la Federazione, fin troppo perfettina, dalla parte del torto.

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Il nuovo equipaggio tornato al completo grazie a Data scopre un tranello cosmico
Il capitano Picard e il suo equipaggio, lottano ancora contro la federazione, alleatasi con in gruppo di predoni. Anche se la storia narrata in questo lungometraggio non è di ampio respiro come Primo contatto, ritengo questo film un buon prodotto che vede ancora alla regia un ottimo Jonahtan Frakes, dopo un inizio quasi bucolico, l'azione prende il soppravvento con il comportamento sopra le righe di Data. Presto l'azione si sposta inscenari più consoni allo stile trek, troviamo un capitano Picard che sembra prender il posto di Kirk, almeno come rubacuori. Una cosa che non mi piace è anche la poca positività che c'è nella trama, sinceramente se mi venisse la voglia di rivedere un film trek, sceglierei di sicuro qualcos'altro.

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Nono capitolo cinematografico dedicato a Star Trek. La Flotta Stellare scende a compromessi con gente senza scrupoli. E stavolta Picard non ci sta
E’ il 1998. Per la seconda volta di fila, Jonathan Frakes, alias Riker, dirige il nono film dedicato a Star Trek. Un film particolare, ecologista e che parla di diritti umani. L’androide Data è stato mandato in missione sul pianeta Ba'Ku, per osservare di nascosto la popolazione. Ma il tenente comandante inizia a comportarsi in modo strano, si fa scoprire e l’Enterprise viene inviata a controllare. Ba'Ku e la sua gente dispongono di un particolare genere di radiazione naturale che induce il Dna alla rigenerazione. L’elisir di lungavita non è più dunque un sogno e la radiazione interessa anche la Flotta Stellare. Questa stringe allora un patto con Ru'afo, capo dei Son'a, popolo poco raccomandabile ma l’unico ad avere la tecnologia per estrarre la radiazione da Ba’Ku. Picard e l’Enterprise si ribellano alla propria Federazione quando scoprono che il processo estrattivo dei Son’a rende il pianeta inabitabile, costringendo alla deportazione i Ba’Ku. Come dicevamo, si tratta di una pellicola impegnata, che fa discutere. Interessante il cast che, oltre ai nostri eroi di sempre, vede Fahrid Murray Abraham nei panni del disgustoso Ru’afo. E tra le ancelle che curano il suo “lifting” alla pelle, c’è la nostra Lorella Cuccarini, in una breve apparizione.

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dietro una insurrezione c'è spesso qualche segreto.c'è spesso qualcuno che ha l'interesse a far sì che le cose prendano una piega violenta.e questo è proprio ciò che accade in questo capitolo di star trek.la enterprise resta coinvolta e svelerà molti misteri.
star trek riesce sempre a descrivere la storia del nostro mondo..quella vera parlando di vicende interplanetari.dietro alla insurrezione di cui parla il film..ci sono tanti segreti.i nostri eroi della flotta spaziale riusciranno come sempre a far luce sulla verità.perchè se lo si vuole si può sempre essere giusti. questo film è decisivo nel percorso di star trek. viene passato un limite invisibile. star trek diventa sempre di più filosofia di vita e sempre meno fantasia. nonostante siano passati anni e nonostante il cambio di millennio il filo conduttore non si perde. lo spazio è sempre d'esempio per 'umanità

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C'è anche l'amore!
Una pacifica colonia viene attaccata da una razza sconosciuta, ma dietro l'attacco si celano molti segreti e l'equipaggio dell'Enterprise resta coinvolto. Fin dalle origini della federazione, la Prima Direttiva è stata chiara:nessuna spedizione spaziale può interferire con il naturale sviluppo di un' altra civiltà. Ma adesso Picard si trova ad affrontare ordini che contraddicono questo principio. Se dovesse obbedire, 6000 pacifici abitanti Ba' ku sarebbero esiliati dal loro straordinario mondo, per il benessere di milioni di altre persone che godrebbero degli effetti della Fonte dell' Eterna Giovinezza presente sul pianeta Ba'ku. Se dovesse disobbedire, il capitano rischierebbe la sua astronave, la sua carriera e la sua vita. Ma per Picard esiste in realtà una sola scelta: ribellarsi e guidare l' insurrezione in difesa di questo piccolo Paradiso. Nel film il capitano Picard si innamora di un indigena del pianeta Donna Marphy.

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Picard si trova ad affrontare ordini che contraddicono la prima direttiva. Se dovesse disobbedire, il capitano rischierebbe la sua astronave, la sua carriera e la sua vita. Ma per Picard esiste in realtà una sola scelta: ribellarsi e guidare l'insurrezione in difesa di questo piccolo paradiso.
E' davvero un caso a sé la saga di Star Trek. I replicanti di Blade Runner hanno sconvolto la visione del futuro prossimo venturo, il mostruoso parassita di Alien è emerso dalle viscere dell'uomo rinnovando il concetto di fanta-horror, l'algida eleganza di Gattaca ha ridisegnato il décor di un'inquietante omologazione razziale, i nuovi incubi cibernetici scorrono come un flusso di elettroni impazziti nell'epocale Strange Days e nell'oscuro, visionario Matrix, e perfino il classico dei classici, Guerre Stellari, ritorna forte di un restyling al passo con i tempi. Incurante di tutto, ottusamente immutabile, Star Trek, l'insurrezione non cambia una virgola: l'Enterprise, il comandante e l'equipaggio buonissimi e coraggiosissimi, alieni buoni (da salvare), alieni cattivi (da distruggere), buoni sentimenti, una spruzzata di melensa filosofia trekkiana, a metà strada tra buddismo, zen e new age da fricchettoni rimbambiti, e una notevole parsimonia di mezzi.

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Una pellicola che fa onore alla grandezza della saga di Star Trek.
E se la fonte dell'eterna giovinezza non fosse un mito ma esistesse davvero e fosse un intero pianeta? E da questa domanda che parte l'ennesima avventura “Trekkiana” incentrata questa volta sul libero arbitrio e sulla complessità delle scelte a cui l'universo spesso obbliga. Pur riprendendo chiaramente i miti antichi e rimodellandoli in chiave moderna, la trama del film appare comunque ben strutturata e coinvolgente soprattutto nella parte che tratta la difficile scelta tra la giustizia e la tutela dei deboli anche a discapito del bene di molti. L'azione e il ritmo, anche se rallentati nella parte centrale del film, riescono comunque a tener desta l'attenzione del pubblico che si trova catturato dalla presa di coscienza di un disilluso e quanto mai ribelle Picard di fronte allo svelarsi dei piani non proprio etici messi in piedi dalla Federazione. Proseguendo la tradizione dei film intessuti di epiche battaglie, “L'insurrezione” può contare su effetti speciali veramente degni di questo nome e su una colonna sonora che come nel precedente film arricchisce incredibilmente l'intensità e l'efficacia di ogni scena. Una pellicola che fa onore alla grandezza della saga di Star Trek.

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L'Enterprise questa volta sembra dover farluce sulla fonte della giovinezza...
Film che segna l'inizio della fine in quanto si rifà al quarto capitolo che sì cambia scenografie in quanto ambientato per lo più in spazi aperti e vanta una distinta cura del trucco ma la sceneggiatura se non per qualche dialogo divertente lascia a bocca asciutta.Ci ritroviamo di fronte a un film adatto ai soli fan

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Per la serie “Buona la Prima”, Jonathan Frakes non ripete il miracolo avvenuto in “Primo Contatto” dando inizio ad una vera insurrezione degli spettatori e una grande delusione ai fan.
Nonostante l'impiego di un grande attore come F. Murray Abraham nel ruolo del cattivo, la seconda regia di Jonathan Frakes non conferma l'eccellente risultato ottenuto con “Primo Contatto”, vuoi per una sceneggiatura lenta e a volte confusa, vuoi per la insipida storia d'amore con l'affascinante aliena che insegna a Picard il significato che il Tempo assume per chi vive da secoli, un complotto che niente ha a che vedere con quello di “Star Trek VI: Rotta verso l'ignoto” essendo più adatto al ciclo di James Bond, vuoi per la fugace presenza di Lorella Cuccarini di sguincio in una ripresa veloce, insomma di pretesti per giustificare il flop ce ne sono tanti La storia purtroppo non attrae e il rallentare del tempo nella mente di Picard fu forse eccessivo per chi veniva da un clima d'azione Borg come non se ne vedevano da anni, le riflessioni filosofiche sulla Vita e sulla Morte sono appena abbozzate, neanche la pazzia di Data riesce a scuotere dal torpore e ciò che si salva sono le scenografie e la colonna sonora bucolica. Il vero difetto a mio avviso è che alla fine la versione cartacea tratta dal film appassionava di più e il finale era anche più originale di quello cinematografico, ma forse proprio la storia stessa si prestava più ai tempi del libro che a quelli del cinema.

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Arriva il tema dell'elisir di lunga vita!
Nono film della popolare e longeva serie cinematografica, costato oltre 70 milioni di dollari, dove proseguono le avventure dell'astronave Enterprise e del suo capitano Picard Patrick Stewart. Qui i nostri eroi sono alle prese con un piccolo e magnifico pianeta, Ba'ku, dove gli abitanti vivono in una sorta di paradiso infinito, ricevendo dalle radiazioni del loro mondo, il mitico elisir dell'eterna giovinezza. Ovviamente il cattivo di turno, o meglio del capitolo, è in agguato e potrebbe mai non volere vita e prosperità eterna? Certo che no! Fortuna che ci sono i nostro begnamini a difendere gli anelli di Ba’ku, a cui puntano tutti. Il regista ha diretto come al solito il film con inquadrature e tempi misurati, quasi maniacali. La colonna sonora è del grande Jerry Goldsmith che aggiunge un tocco di classe al film. Buona la fotografia e il trucco. Ottima soprattutto la computer-grafica con la quale si sono realizzati sfondi incredibili. Gli effetti speciali sono leggeri, un po’ sotto gli standard dei precedenti episodi però. Sotto tono anche la recitazione, la stanchezza, o meglio svogliatezza nel recitare nell’ennesimo capitolo dell’ennesima saga sta prendendo il sopravvento.

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Un popolo "ingenuo" sta per essere deportato. Ci pensa l'equipaggio dell'Enterprise.....
I Ba'ku, che hanno rinunciato alla tecnologia, alla scienza e alle armi, vivono sereni e pacificati, in un pianeta abitato da poche centinaia di uomini. Protetta da benefiche radiazioni, la comunità ignora l'invecchiamento e le illusioni della tecnica. Questo utopico stato di natura scelto dai Ba'ku rappresenta un'anomalia all'interno della Federazione e l'ammiraglio Dougherty appoggia i malvagi Son'a nel loro progetto di rapire e teledeportare su un altro pianeta la comunità. Naturalmente Picard, i suoi ufficiali e l'androide Data si opporranno. Nuova avventura dell'equipaggio di The Next Generation: anche se la struttura del film ricorda molto (forse anche troppo) quella di un telefilm in due puntate, la ricchezza dei contenuti della trama bilancia questo "deficit". Nel periodo in cui è stato girato il film la situazione etnica dei Balcani aveva colpito un po' tutta la popolazione mondiale e dunque la tematica del rispetto di tutte le etnie (anche quelle minori) porta tantissime riflessioni, non è un caso che alla fine i Ba'ku e i Son'a si rivelino essere la stessa razza. Altra tematica importante è quella del rispetto che popoli (o nazioni nel caso del nostro mondo reale, quotidiano) più avanzate o sviluppate devono o non devono avere nei confronti di quelle minori. Chi siamo noi per influire sullo sviluppo economico (o politico) di un'altra nazione? Con quale diritto e in nome di cosa ci spingiamo a prendere decisioni che influiranno sulla vita di milioni di persone? Sono queste le domande che si pone il capitano Picard e che si sono posti gli sceneggiatori. Certo, qui siamo sempre nel campo della fantascienza (alcuni potranno definirla anche dozzinale) però meglio parlare di certi argomenti tramite la fiction che non parlarne affatto.

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Un nuovo episodio dove il pianeta viene dato in mano a alieni traditori e predoni che cercano di approffittarne
In questo episodio piu' che in altri si vede la trama ripetitiva, e molto povera che rispecchiano la decennale semplicità della saga. I vecchi modellini dell'Enterprise hanno lasciato spazio a effetti speciali e grafica computerizzata che caratterizzano il film e le scene d'effetto. Nonostante questo il film scorre lento e noioso non appassionando come i precedenti. Trama debole

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navigando tra filosofia e genetica incomprensibile
Una grande pubblicità, un incredibile numero di effetti speciali, anche troppi, un costo molto alto, anche troppo, ben 75 milioni di dollari di film! Non del tutto spesi bene...diciamo che l’età comincia a farsi sentire per la saga, e la novità fatica a salire a galla. La trama è ancora di più basata sull'azione e per la prima volta su scene di massa. Se di solito c’era qualche comparsata correre qua e là qui troviamo un centinaio di persone fuggire colpite da raggi laser. Da apprezzare il loro senso di orientamento! Sanno dove andare seppur nell’angoscia. Capitolo incentrato su quella che comunemente è la ricerca della fonte di giovinezza e prosperità, in questo caso gli anelli del pianeta Baku, ma il nostro equipaggio dell’Enteprise e il capitano Picard, non sono d’accordo dando così inizio a una vera e propria insurrezione. Una trama incentrata quindi sul probabile futuro della Federazione, la perdita degli ideali che l’hanno creata e problemi modernissimi come le deportazioni e l’ingegneria genetica con tutti le moralizzazioni e moralizzatori del caso. Dialoghi troppo filosofici e a volte decisamente incomprensibili per chi non mastica filosofia e genetica ma si accontenta si conoscere l’aumento dei prezzi e se conviene andare al mercato giovedì, rendono questo capitolo troppo, troppo mentalmente pesante. A volte una scena con una buona inquadratura, girata in una buona scenografia e illuminata con le luci giuste valgono più di milioni di parole.

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Nessun paragone tra "Insurrection" e "L'Insurrezione"!!
Un film costato 75 milioni di dollari: per il "popolo" non ha convinto, i critici non sono stati entusiasti e i fan sono stati molto delusi...e io aggiungerei che la traduzione del titolo non mi è piaciuta!! La storia: i capi della Federazione, vogliono deportare i pacifici Ba'ku dal loro pianeta, fonte dell'eterna giovinezza. Si vuole difatti sfruttare gli impressionanti poteri degli anelli di Ba'ku per garantire benessere e vitalità eterna...ma il capitano Picard storce il naso e così il suo equipaggio. Inizia l'insurrezione per salvare i princìpi della Federazione. Si parla della perdita degli ideali e addirittura di ingegneria genetica, per farci sentire quasi ai nostri giorni...eppure, "L'Insurrezione" è stato un insospettabile fiasco!!

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Complotto ai danni della pacifica popolazione del pianeta.
I leader della Federazione,in combutta con la razza dei Son'a,vogliono deportare i pacifici Ba'ku dal loro pianeta,rivelatosi essere una fonte dell'eterna giovinezza.La Federazione vuole sfruttare gli straordinari poteri degli anelli del pianeta Ba'ku per garantire benessere e vitalità ai miliardi di abitanti del quadrante alfa,ma il capitano Picard e l'equipaggio dell'Enterprise,giunti sul luogo per indagare sull'instabilità dell'androide Data,si oppongono a questo piano.Inizia una vera e propria insurrezione per salvare i sacri princìpi della Federazione.Un film come i precedeni con un incredibile numero di effetti speciali,un costo molto alto,75 milioni di dollari.E' quello su cui hanno puntato Rick Berman e Micheal Piller,produttori e sceneggiatori del nono film di Star Trek The Insurrection,girato ancora una volta da Jonathan Freaks.Buona parte dei costi sono stati spesi sia per gli(ottimi)effetti speciali,sia per gli attori principali,che hanno richiesto lauti compensi.Una trama che tutto sommato esplora la realtà della Federazione nel 24°secolo,il suo probabile futuro,la perdita degli ideali che l'hanno creata,e problemi più vicini ai nostri giorni come le deportazioni e l'ingegneria genetica.Dialoghi anche molto significativi,come quelli tra Picard e l'ammiraglio federale Dougherty("Jean-Luc,si tratta di solo 600 persone!""E quante persone ci vogliono,ammiraglio,prima che diventi un errore?Un migliaio,cinquemila,un milione?").

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Sembra un monito al mondo, un invito al rispetto e alla sobrietà!
Il capitano Picard e il suo equipaggio, lottano ancora contro la federazione, alleatasi con in gruppo di predoni. Nel film viaggia un filo conduttore che evidenzia la necessità del rispetto dell’ambiente e del pianeta, della cultura dei diversi popoli e dell’uso saggio delle energie alternative. Film ambientalista con una mirabile colonna sonora!

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Ancora un episodio della saga di Star Trek. Un pianeta perfetto che viene parzialmente 'ceduto' dalla Federazione a predoni e traditori. Sempre uguale e sempre diverso come un romanzo Harmony.
Ancora un episodio della saga di Star Trek. Un pianeta perfetto che viene parzialmente 'ceduto' dalla Federazione a predoni e traditori. Sempre uguale e sempre diverso come un romanzo Harmony.

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In questa pellicola ritroviamo l'affiatato equipaggio della serie Next Generation al completo. Le migliori scene sono i divertenti dialoghi tra i protagonisti.
Il capitano Picard e il suo equipaggio, lottano ancora contro la federazione, alleatasi con in gruppo di predoni. È il nono dei film dedicati a Star Trek. Star Trek - Insurrection affronta, a suo modo, i problemi del nostro tempo e all'interno della sua avventurosa vicenda ci parla - quasi fosse una favola ecologista - della necessità di preservare il nostro ambiente, con le sue risorse non rinnovabili, e di rispettare le esigenze e i diritti di popoli con una cultura diversa dalla nostra, anche se, in questo caso, sia composta di sole 600 persone che occupano un intero ricco pianeta. Fin quasi dall'inizio, nei fortunatissimi telefilm degli anni 1960 ha un ruolo centrale la "Prima direttiva", la regola "ferrea" che impone alla Federazione di non interferire o influenzare una civiltà che non abbia ancora raggiunto un grado di sviluppo tecnologico elevato. Infatti gli abitanti di Ba'Ku vivono senza tecnologie anche se i più anziani le conoscono, essendo coloni che vengono da un altro pianeta. Il regista è - come in molte delle puntate della serie Lo stesso Jonathan Frakes interpreta il ruolo di primo ufficiale dell'Enterprise Tra queste, Picard, nelle prime scene del film impegnato in noiosi cerimoniali diplomatici interspecie, sospira "Ricordate una volta quando eravamo esploratori?"; mentre è in corso un inseguimento a folle velocità con le navette, Data viene distratto dal capitano, che lo induce a cantare una canzoncina in coro; infine l'equipaggio alle prese con alcuni imbarazzanti "effetti collaterali" del ringiovanimento spontaneo. Non manca alla vicenda una poetica storia d'amore, quella tra il solido e calvo capitano e un'affascinante e colta donna "indigena" del pianeta (Donna Murphy), la quale gli confesserà candidamente di non essere "mai stata attratta da un uomo così giovane". La colonna sonora, opera di Jerry Goldsmith come nei precedenti film, ha un indispensabile ruolo d'accompagnamento ai diversi momenti della pellicola.

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