L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
La bella addormentata nel bosco
La bella addormentata nel bosco
Data Uscita: 01 Dicembre 1959
(USA • 1959) Sleeping Beauty
Come resistere alla magia dei classici Disney? E’ impossibile; ed è impossibile resistere al fascino de “La bella addormentata nel bosco”, in cui una strega cattiva, per non essere stata invitata dal re alla festa in onore della neonata principessa, scaglia contro una tremenda maledizione: al compimento del sedicesimo anno si sarebbe punta con un fuso e sarebbe morta. La tecnica qui rasenta la perfezione, come del resto è consuetudine per tutti i Disney prima maniera: ogni inquadratura assomiglia ad una miniatura trecentesca (non a caso più volte si fa riferimento al Quattordicesimo secolo, sebbene la storia si svolga in un luogo senza tempo); ogni particolare è curato con cura maniacale, perfino le ombre, se ci fate caso, sono assolutamente realistiche e coprono i personaggi anche solo per una frazione di secondo, proprio come nella realtà. Nulla è lasciato al caso, ennesima prova che un lungometraggio animato è tutt’altro che follia, come lo stesso Disney aveva già dimostrato qualche anno prima con “Biancaneve e i sette nani”. Qual è la differenza tra quel Disney e quello di oggi? Il primo è capace di commuoverti e di emozionarti senza particolari artifici, ma con la naturalezza dei movimenti, delle storie, con la cura del particolare; il secondo, invece, ha bisogno di tutta la tecnologia oggigiorno disponibile, senza tuttavia raggiungere neppure un decimo dei risultati dei classici. Alzi la mano chi non ha mai avuto paura ogni volta che compare la strega Malefica: perfino alla mia veneranda età devo ammettere che inquieta, con la sua bellezza luciferina e quelle sue corna diaboliche, con il suo mantello nero e il corvo sulla sua spalla. Qui tutto è fiaba: non c’è spazio per il quotidiano né per il banale. Ci facciamo rapire dalle magie dei buoni e dei cattivi e piombiamo, come i cortigiani del re, in un sonno profondo della ragione, dove tutto è possibile, purché si abbia una bacchetta magica.