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Con l'avvento di "Guerre stellari" nel 1977 i dirigenti della Paramount Pictures decidono di riportare in vita quello che la critica tv definì come il "telefim più visto in America senza rete nazionale”. Il film possiamo definirlo come una sorta di rivincita per Roddenberry, snobbato all’inizio,cinematograficamente parlando e sembra più verosimilmente legato al mondo del film pilota "Lo zoo di Talos" che allo spirito della serie tv classica. Rodenberry cerca di ridare a "Star Trek" quello spirito intellettuale che le logiche di mercato gli avevano negato. Il capitano Kirk diviene ammiraglio e la nave stellare Enterprise è profondamente diversa per tecnologia ed arredi da quella originale. Cambiano anche le divise, ora dalle tenue tonalità, indossate fortunatamente dal classico equipaggio. Le uniche variazioni sono il capitano Dekkar e una donna aliena, che avrà un ruolo chiave nella fase finale del film. Il capitano diviene un uomo di mezza età in cerca di una nuova battaglia per rivivere le emozioni passate. Il signor Spock sviluppa una sorta di spirito ascetico con una distanza ed una freddezza mai viste nella serie tv (tutto un altro Spock) ed il Dottor McCoy diventa un burbero ed inacidito oppositore della tecnologia. Probabilmente è proprio per queste variazioni caratteriali, tanto detestate dai fedelissimi fan abituati ai personaggi come fossero parenti, a non far decollare all’inizio il film, che successivamente però, grazie all’amore per la saga conosciuta tramite il televisore e le pagine di fumetti, libri e giornali, spiccherà il meritato volo verso la gloria così come l’equipaggio sulle Enterprise verso nuovi mondi e avvincenti missioni. Effetti speciali gradevoli, ma ci si aspettava di più. Ottime inquadrature che danno sempre l’idea di ampi spazi e anche la resa cromatica non troppo “frizzante” ma soft, rende la visione della trama seguitissima e comprensibile.