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Inizialmente doveva essere una serie televisiva intitolata "Star Trek - Phase 2" in cui l'equipaggio della gloriosa Enterprise intraprende una seconda crociera quinquennale per andare "dove nessun uomo era mai giunto prima". La serie doveva integrare nuovi personaggi tra cui un Klingon (gli alieni-nemesi degli umani nello spazio) come simbolo di un accordo di pace interplanetario (Vietnam docet !) ed un giovane primo ufficiale destinato un giorno a prendere il posto del capitano con il nome di William Ryker (chi conosce il mondo di Star Trek avrà avuto un sussulto di stupore, per tutti gli altri rimando al seguito della recensione). Il telefim non convince i finaziatori che trovano più opportuno un film commemorativo girato dal premio Oscar Robert Wise e con la colonna sonora del mitico Jerry Goldsmith. Il film è decisamente una sorta di rivincita di Roddenberry e sembra più verosimilmente legato al mondo del film pilota "Lo zoo di Talos" che allo spirito della serie tv classica, Rodenberry cerca di ridare a "Star trek" quello spirito intellettuale che le logiche di mercato gli avevano negato. Il capitano Kirk è ammiraglio e la nave stellare Enterprise è ormai profondamente diversa per tecnologia ed arredi da quella a cui ervavamo abituati, cambiano anche le divise ma non l'equipaggio. Le uniche variazioni sono il capitano Dekkar (evoluzione del mancato William Ryker) e una donna aliena, che avrà un ruolo chiave nella fase finale del film. Il capitano non è più giovane, dinamico e brillante, piuttosto un uomo di mezza età in cerca di una nuova battaglia per rivivere le emozioni di un tempo (come noi spettatori). Il signor Spock sviluppa una sorta di spirito ascetico con una distanza ed una freddezza mai viste nella serie tv ed il Dottor McCoy diventa un burbero ed inacidito oppositore della tecnologia, il film seppure molto ben costruito e profondo nei contenuti non va molto bene al botteghino.