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La serie televisiva era realizzata in povertà di mezzi, e per questo le storie (scritte da gente come Norman Spinrad, Harlan Ellison, Richard Matheson e Theodore Sturgeon) erano ambientate quasi completamente all'interno dell'Enterprise o su pianeti con un'atmosfera, e quindi una conformazione geografica, simile alla Terra. Il film che la Paramount realizzò nel 1979 tenta in qualche modo di aggiornare l'atmosfera ed il look del serial TV, presentando una minaccia spaziale che viene dal passato terrestre ed una nuova, super tecnologica, Enterprise che accorre al salvataggio. Dove però nella serie c'erano filosofia spicciola e dialoghi pungenti, nel lungometraggio di Robert Wise (trent'anni prima regista di "Ultimatum alla Terra") ci sono ritmo blando e storia cervellotica. La sceneggiatura di Harold Livingston mette insieme elementi tratti da diversi episodi televisivi, senza però riuscire a creare un corpo cinematografico che si regga da solo. Al di là degli ottimi effetti speciali e della straordinaria musica di Jerry Goldsmith, ciò che veramente colpisce in questa pellicola sono i caratteri dei personaggi, che rispettano fedelmente quelli tratteggiati da Roddenberry nella decade precedente. "Star Trek" si rivela quindi un film incapace di interessare quei pochi che non conoscono la serie originale e che lascia un senso di vuoto anche nei fan più accesi. Un'occasione tutto sommato mancata, che non ci ha comunque risparmiato una serie di sequel spesso del tutto dimenticabili.