L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
Sceneggiatori e registi della Dreamworks sono riusciti a colpire al centro i due bersagli che si erano prefissati. Volevano infatti realizzare un film che non facesse della facile parodia sul kung fu ma che ne rispettasse l'ormai lunga storia cinematografica. La prima sequenza bidimensionale è testimonianza della riuscita non smentita nel resto della narrazione. Volevano però anche (e soprattutto) colpire cuore e mente degli spettatori più giovani. Lo hanno fatto riducendo nettamente tutti gli ammiccamenti e citazioni di opere precedenti (vedi Shrek) che finivano con il rivolgersi solo a un pubblico adulto. In Po si può identificare qualsiasi bambino che si senta inadeguato al sogno che nutre dentro di sè. Il grosso e goffo Panda, costantemente desideroso di ingurgitare cibo, come potrà mai diventare un Maestro di kung fu? Per tutta la prima parte del film le prove sembrano deporre a favore della necessità di desistere ma sarà proprio facendo leva sul suo punto debole (la costante ricerca di alimenti) che il Maestro Shifu (una nuova versione di Yoda) riuscirà a fargli superare le prime difficoltà. Ma tutto questo non sarà ancora sufficiente se prima non si sarà resa palese la formula segreta indispensabile per ogni vittoria: trovare la forza in ognuno di noi. In periodi di bullismo strisciante (apparentemente destinato a fare notizia e a venire immediatamente imitato e 'perfezionato' da altre imprese analoghe) un film che parli di una forza onesta originata da imperfezioni che possono divenire occasione per far venire in superficie i pregi è più che mai utile. Se il futuro è un mistero (oggi più che mai) il presente va considerato come un dono (come insegna la saggia Tartaruga). Da valorizzare in ognuno.