il film è un thriller piuttosto atipico per noi italiani, non tanto nella struttura (la vicenda è quasi tutta basata su flashback) ma soprattutto nelle atmosfere oscure e inquietanti. Alessandro 8 anni, ha perso suo padre quando era molto piccolo e vive con sua madre Giulia in una villetta in riva al lago. E' mattino. i rumori di un'auto lo ... Mostra tuttosvegliano. Sua madre parte con lo zio Claudio e lui si lancia - invano- all'inseguimento. Poco dopo, un terribile scontro frontale: Alessandro arriva appena in tempo per vedere l'ambulanza che parte a sirene spiegate e viene portato in un grande commissariato. Il commissario guida il bambino a scavare nella memoria, per capire la verità su quello che è successo. Il regista riesce,a mio parere , a costruire intorno a questa trama una tensione e un alone di mistero veramente notevole per un film italiano, anche se spesso la recitazione e qualche ingenuità di troppo (un bambino di 2 anni che memorizza avvenimenti e riesce a ricordarseli con precisione anni dopo) inficiano al coinvolgimento. I dialoghi sono a volte brillanti (molto interessanti le riflessioni del bambino) a volte invece paiono troppo artificiali, troppo falsi. La musica è forse troppo utilizzata ma non è mai fastidiosa. Lo studio e l’attenzione che il regista dedica all’acqua, in tutte le sue forme , sono degni di attenzione per i numerosi significati che si portano dietro. In sostanza penso che questo film non sia completamente riuscito ma che sia comunque un ottimo prodotto da premiare per il coraggio e la voglia di sperimentare oltre le rigidissime regole non scritte di un cinema italiano sempre più banale.