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Anche una astronave come l'Enterprise a bisogno di carburante per muoversi. Carburante che purtroppo, film dopo film, ha evidentemente esaurito. Ancora una volta ritroviamo l'equipaggio della mitica nave spaziale alle prese con l'impero Klingon. Kirk suo malgrado viene spedito a fare da mediatore tra gli umani e i Klingon , in serie difficoltà a causa della distruzione di un pianeta fondamentale per la loro sopravvivenza. Naturalmente Kirk si ritrova nei guai, e con lui il povero McCoy, condannato dall'alta corte Klingon all'ergastolo e ai lavori forzati in una colonia penale tra i ghiacci. Anche se l'idea di esplorare meglio un nuovo mondo (quello dei Klingon) può apparire ad un primo sguardo buona, perde presto di credibilità sommersa com'è dai pochi colpi di scena e dall' ancor meno phatos. Troppo rapida, senza un climax degno di tale nome, la risoluzione del mistero dell'attentatore- traditore e del destino di Kirk. Tutto si risolve nel giro di 20 minuti davvero troppo condensati per risultare efficaci. Nota di merito all'interpretazione del grande Christopher Plummer e alle sue citazioni shakespeariane che fanno del generale Chag uno dei personaggi più riusciti. Da vedere, tutto sommato, il finale giustamente sentimentale e degno dell'addio ad un equipaggio che ci ha condotto con se in tante avventure indimenticabili. Avrei forse, esagerando sicuramente, preferito un po' più di grandiosità, ma non si può avere tutto da Star Trek!