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In STII, tutto è perfettamente calibrato, sia dal punto di vista della storia che da quello tecnico. STII non è solo la storia di Kirk che viene attaccato da Khan, bensì anche la storia di Kirk che si ritrova ad affrontare diverse crisi: quella della mezz'età, quella professionale, quella personale. Sin dalle prime inquadrature, avvertiamo che Kirk sta attraversando un periodo difficile della propria esistenza: non è più al comando di un'astronave e, benché abbia avuto una promozione, la sua nuova situazione non lo soddisfa; deve affrontare la propria delicata situazione familiare, incontrando un figlio che gli è sconosciuto e, almeno sulle prime, ostile; si ritrova ad incontrare nuovamente un uomo che nutre rancore per lui da quindici anni. Come dice alla madre di suo figlio, la dottoressa Carol Marcus, "là fuori c'è un uomo che non vedo da quindici anni e che vuole uccidermi, tu mi mostri un figlio che non sapevo di avere, mio figlio; mi chiedi come mi sento: vecchio, distrutto" (probabilmente le parole non sono testuali, ma il senso è lo stesso). Kirk sta vivendo un periodo di cacca, a 360°, e la storia di STII ci mostra come un uomo, che può essere un uomo qualunque, affronta e, in questo caso, supera la crisi che gli si presenta. Per questo credo che STII sia il miglior lungometraggio della serie. Anche da un punto di vista tecnico, nonostante oggi possa apparire con effetti speciali obsoleti, è stato un grande film. Basti vedere la sequenza dell'inseguimento tra Enterprise e Reliant nella Mutara Nebula, il montaggio alternato, la fotografia.