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Il film si incentra su due tematiche fondamentali: - il tentativo di Bruce Banner di controllare il "mostro" che c'è in lui; - il rapporto con l'amata Betty Ross. La parte più interessante del film è proprio la prima, quella, cioè, in cui vediamo Bruce vivere in un volontario isolamento in una favelas della megalopoli di Rio de Janeiro, alle prese con un umile lavoro da operaio e con il tentativo di trovare una "cura" per il suo stato. Una volta scoperto il suo nascondiglio, splendida è la sequenza dell'inseguimento (sui tetti e per le vie della favelas) tra i militari e Banner; sequenza che culmina con la trasformazone, per la prima volta nel film, in Hulk (decisamente meglio realizzato rispetto a quello del film di Ang Lee). Nella secoda parte del film il registro cambia completalmente: centrale diventa il rapporto d'amore tra Bruce e Betty, per la quale Hulk in più occasioni "si scatena". Questa seconda parte è decisamente più "spettacolare" ma anche più convenzionale: appare infatti il cattivo di turno Tim Roth, un generale veterano di guerra pronto a tutto pur di sconfiggere il mostro verde anche diventare lui stesso un mostro vale adire Abominio. Personalmente ritengo L'Incredibile Hulk un film migliore rispetto al precedente per vari motivi: - in primo luogo Edward Norton offre una prova attoriale molto più convincente di quella di Eric Bana; - in secondo luogo se il fulcro del film di Ang Lee era un noiso e snervante rapporto edipico padre-figlio, Leterrier propone delle tematiche decisamente più interesanti prima fra tutte, il senso di solitudine del supereroe; - infine risultano più convincenti sia le sequenze di lotta sia gli effetti speciali.