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Finalmente il graphic novel più celebrato di sempre è arrivato al cinema! "Watchmen" ci racconta un decadente contesto: Stati Uniti e Unione Sovietica sono ancora in piena Guerra fredda, Nixon è sempre al potere e un conflitto nucleare è ormai prossimo. Alle spalle c'è la guerra del Vietnam, vinta qui dagli americani grazie alla presenza di alcuni straordinari soggetti: i supereroi chiamati Watchmen, vale a dire i guardiani. Da quell’'epoca d'oro per gli uomini mascherati le cose sono cambiate e nel 1977 un decreto ha dichiarato illegale la professione di supereroe, bandendo i paladini. In sostanza, i protagonisti che incontriamo in questa epopea sono degli illustri disoccupati allontanati dalla loro naturale vocazione. Ma ora è arrivato il momento di riunirsi e rimettersi in gioco. Del film mi è piaciuto molto il fatto di mettere in primo piano la complessa psicologia di ciascun personaggio, facendoci girare nelle loro case e nei meccanismi di gruppo: i problemi personali, i difetti comuni, le difficoltà di relazione e i drammi del passato. Ed è per tutto questo che Watchmen è in grado di dimostrarci che il fumetto non è solo intrattenimento per le masse incolte, ma è narrazione, spesso su più livelli, colma di riferimenti simbolici e citazioni.