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Un futuro lugubre. Che per noi, gente del 2009, si tratta del passato. Ma chi osserva Watchmen, ultima fatica di Zac Snyder, regista dell’acclamato 300, non può fare a meno di immedesimarsi negli abitanti del mondo dell'anno 1985. Sulla terra i Watchmen, vigilantes mascherati in attività dagli anni '40, sono stati messi fuori legge nel 1977. Ma l'omicidio del Comico, spinge i suoi ex compagni di avventura a tornare in attività. In due 2 ore e 40 di film, Snyder riesce nel difficile compito di seguire piuttosto fedelmente la graphic novel di Alan Moore, creatore, con Dave Gibbons, di questo capolavoro a fumetti. I tanti flashback caratterizzano in modo completo i protagonisti, spiegando da dove provengono e come sono diventati quello che sono. Il tripudio di effetti speciali e di slow-motion nei combattimenti, fanno splendidamente da contorno alla avvincente trama. Imperdibili i titoli di testa, in stile anni ’50, con fermi immagine, come fossero fotografie, a raccontarci il passato della prima generazione di Watchmen. La pellicola è nuda e cruda, senza censure, e chi si aspetta un nuovo Spiderman o X-men, è bene che si prepari: il film, come fu anni fa il fumetto, è al di fuori degli schemi supereroistici e narra cinicamente tutti i difetti che, in quanto uomini, anche i cosiddetti Guardiani hanno.