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Star Trek V: L'ultima Frontiera (Star Trek V: The Final Frontier) è, senza mezzi termini, una delusione terribile. La pellicola segna nel 1989 il debutto dietro la macchina da presa di William Shatner, al secolo il capitano James T. Kirk. Scene ridicole, trama per nulla originale e persino effetti speciali buoni ma al risparmio per narrare il viaggio della U.S.S. Enterprise verso il pianeta Sha ka ree, situato oltre la grande barriera stellare. Il film andò così male che in Italia è stato distribuito solo in VHS ed ora in DVD. A causa dell'impossibilità, per il troppo lavoro, sia della IL&M che di altri famosi studi di produrre gli effetti visivi, toccò a Bran Ferren, Peter Wallach ed alla Illusion Arts di occuparsi di un certo numero di sequenze per Star Trek V. Diverse inquadrature delle astronavi furono riciclate dai precedenti film ma molto materiale dovette essere girato ex novo ma Bran Ferren, ex datore luci per il teatro ed i concerti, non era di sicuro la scelta più indovinata. Avverso a blue-screen, matte-painting e modellini, Ferren preferiva un approccio agli effetti di tipo sperimentale; per l'immagine di Dio, la barriera ed il pianeta Sha ka ree si servì di una centrifuga posta in un grande acquario che creava mulinelli d'acqua praticamente verticali al cui interno miscele chimiche coloranti e luci dirette ad hoc creavano effetti luminosi particolarissimi. Il tutto era accettabile tranne le inquadrature con i modellini, troppo contrastati rispetto ai fondali e quindi falsi. Imbarazzante la scena della caduta di Kirk lungo la parete rocciosa e quella in cui si rivolge all'immagine del presunto Dio di Sha ka ree chiedendogli "scusa"! Il fratellastro di Spock, interpretato da Laurence Luckinbill, non è per nulla carismatico. Unica nota davvero positiva è la notevole colonna sonora di Jerry Goldsmith che torna alla serie dopo tre film curati da altri musicisti. Solo 50 milioni di $ di incasso.