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I Ba'ku, che hanno rinunciato alla tecnologia, alla scienza e alle armi, vivono sereni e pacificati, in un pianeta abitato da poche centinaia di uomini. Protetta da benefiche radiazioni, la comunità ignora l'invecchiamento e le illusioni della tecnica. Questo utopico stato di natura scelto dai Ba'ku rappresenta un'anomalia all'interno della Federazione e l'ammiraglio Dougherty appoggia i malvagi Son'a nel loro progetto di rapire e teledeportare su un altro pianeta la comunità. Naturalmente Picard, i suoi ufficiali e l'androide Data si opporranno. Nuova avventura dell'equipaggio di The Next Generation: anche se la struttura del film ricorda molto (forse anche troppo) quella di un telefilm in due puntate, la ricchezza dei contenuti della trama bilancia questo "deficit". Nel periodo in cui è stato girato il film la situazione etnica dei Balcani aveva colpito un po' tutta la popolazione mondiale e dunque la tematica del rispetto di tutte le etnie (anche quelle minori) porta tantissime riflessioni, non è un caso che alla fine i Ba'ku e i Son'a si rivelino essere la stessa razza. Altra tematica importante è quella del rispetto che popoli (o nazioni nel caso del nostro mondo reale, quotidiano) più avanzate o sviluppate devono o non devono avere nei confronti di quelle minori. Chi siamo noi per influire sullo sviluppo economico (o politico) di un'altra nazione? Con quale diritto e in nome di cosa ci spingiamo a prendere decisioni che influiranno sulla vita di milioni di persone? Sono queste le domande che si pone il capitano Picard e che si sono posti gli sceneggiatori. Certo, qui siamo sempre nel campo della fantascienza (alcuni potranno definirla anche dozzinale) però meglio parlare di certi argomenti tramite la fiction che non parlarne affatto.