Lottando col suo senso di colpa e con la disillusione per anni di lavoro in prima linea nella "guerra al terrore", Carrie si ritrova in esilio volontario a Berlino, lontano dalla CIA e al lavoro come capo della sicurezza di un filantropo tedesco.

Ora in Libano, Carrie Mathison dà a Waleed, un comandante di Hezbollah, 40.000 $ in cambio della sua protezione nel campo profughi. Il comandante avverte che con l'aumentare dell'instabilità nella zona, può promettere una sola ora di protezione. Carrie e Otto Düring entrano nel campo, dove Düring annuncia pubblicamente il suo contributo di 10.000.000 $.

Carrie Mathison e Jonas si ritirano in una cabina isolata. Per capire chi sta cercando di ucciderla, Carrie decide di rinunciare temporaneamente ai suoi farmaci, sentendo che la sua mente è più nitida senza di essi. Mentre indagano sul passato di Carrie, Jonas si confronta con la consapevolezza che 167 civili sono stati uccisi da azioni autorizzate da Carrie a Kabul.

Allison Carr e Saul Berenson sono ospiti del Jewish Passover Seder, a casa di Etai Luskin. Etai confronta la schiavitù degli ebrei in Egitto con la schiavitù degli ebrei nella Seconda Guerra mondiale in Germania. Peter Quinn dice a Carrie Mathison che Saul ha dato l'ordine di ucciderla.

Astrid identifica l'uomo che ha cercato di uccidere Quinn come freelance della SVR. Quando Carrie lo scopre, pensa che la Russia stia cercando di distruggere il contenuto dei documenti della CIA e si sforza di scoprire più informazioni. Mentre Quinn si riprende dal colpo di pistola, Jonas va al nascondiglio con forniture mediche.

Carrie chiede a Saul di ottenere delle copie dei documenti della CIA trapelati, esprimendo la sua teoria che i russi stanno cercando di ucciderla a causa di qualcosa contenuto nei documenti. Saul si rifiuta di aiutarla, ma si insospettisce quando si accorge di essere seguito da una sorveglianza particolare.

Quando Carrie esamina centinaia di documenti, ne scopre uno che descrive un incidente in cui un informatore chiamato "Touchstone" ha tentato di contattare "Oriole", nome in codice di Carrie. Carrie contatta allora "Touchstone" aka Samir Khalil, un cittadino iracheno.

Saul è detenuto mentre il Mossad negozia con la CIA per organizzare il suo ritorno. Quando Etai ottiene la garanzia che un accordo è stato raggiunto, aiuta Saul a fuggire. Durante una sosta, Quinn si insospettisce del gruppo jihadista che sta scortando in Siria.

Carrie Mathison spiega a Saul il collegamento che ha trovato tra Allison Carr e Ahmed Nazari. Avendo bisogno di prove concrete del suo tradimento, elaborano un piano con l'intento di costringere Allison a raggiungere il suo addestratore, in collaborazione con il BND.

Saul viene assolto quando Krupin ammette che i russi hanno orchestrato l'attentato del generale Youssef. Carrie e Saul sono convinti della colpevolezza di Allison, e sono sconvolti dalla notizia che Dar Adal si rifiuta di dare un giudizio finale senza ulteriori prove.

Carrie e Saul chiedono ai medici di far rianimare Quinn per interrogarlo in modo da avere delle informazioni sull'attentato terroristico imminente, ma Quinn non risponde e va in arresto respiratorio. Saul tenta di convincere Faisal Marwan, che è stato detenuto dal BND e sottoposto a duri interrogatori, a dargli delle informazioni.