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Si esce dall'anteprima stampa di Star Trek: La Nemesi con la marcata sensazione di avere assistito ad una pellicola, peraltro non amata neppure dal pubblico statunitense che ne ha decretato l'insuccesso al box office U.S.A. con solo 45 milioni di dollari di incasso totale, che sembra abbia ricalcato troppo il plot di Star Trek Per tutti e due i film, inoltre, è presente un finale consolatorio. Peccato, perchè le premesse per fare bene c'erano tutte. Sceneggiatura di John Logan (Il Gladiatore), bellissima colonna sonora del solito Jerry Goldsmith, fotografia molto creativa di Jeffrey Kimball, i più belli effetti speciali visivi mai visti in Star Trek, realizzati dalla Digital Domain di Venice sotto la supervisione di Mark Forker, impressionante make-up facciale di Michael Westmore interpreti ormai collaudati ed amati dai fan, regia affidata a Stuart Baird, grande montatore di tante pellicole di successo. Invece il problema risiede proprio nello script di John Logan, che ha preferito spostare l'enfasi da Klingon, Borg e Dominio, cattivi fin troppo inflazionati, ai meno sviluppati Romulani. Quello che purtroppo non funziona è la sceneggiatura stessa di Logan, intrisa di scene gratuiteAlla fine si rimpiange che i produttori non abbiano pensato al simpatico Q per l'ultimo viaggio della nave stellare Enterprise e che, ancora una volta, il film non riesca ad elevarsi dal rango di telefilm in confezione di lusso. Un lungo action-movie spaziale di quasi due ore di durata, mai veramente un cult. Gli scrittori di The Next Generation e della serie classica hanno saputo fare molto meglio.