Ho visto il film in anteprima il 9 febbraio allo Studio Universal di Roma, in lingua originale sottotitolato. Un film meraviglioso! Amabili resti si aggira intorno allo spirito di Susie Salmon, una ragazza normale che ama la fotografia, gli occhi bei ragazzi, e ha poco tempo per Shakespeare. Poi una morte violenta e orribile. Susie rimane nel "luogo di mezzo" e resta impotente a guardare come si affligge la sua famiglia e come il suo assassino cammina libero e indisurbato. L'omicidio di Susie è in gran parte lasciato all'immaginazione, mentre le scene si concentrano sulla cena dei suoi familiari. La normalità e la felicità di alcuni gesti ed il ritrovamento del suo cappello fatto a mano dalla mamma, gettano la famiglia nella più profonde angoscia. Susie è profondamente attaccata alla vita ed il suo cielo è esattamente quello che vorrebbe la ragazza: riviste di moda al posto dei libri, allevamento di cani e tanti sogni. L'assassino è un uomo così preciso nella sua mitezza pignola che è in grado di attirare Susie e convincere un intero quartiere che è solo l'uomo che abita nella casa verde. Nel film si evidenzia anche l'amore del padre verso sua figlia, una frase che mi ha colpito: "Non capiva quanto un padre può amare sua figlia", un dolore che lo porta all'esasperazione, tanto da pensare di vendicare la morte di sua figlia, senza però riuscirci. Mondi diversi a confronto: quello innocente di Susie, quello depravato e meticoloso del signor Harvey e quello determinato del papà di Susie. Un film che mi ha toccato il cuore e non solo per gli effetti speciali del "luogo di mezzo", ma soprattutto per le emozioni che mi ha fatto vivere.