Ieri sera, sempre grazie a Screenweek, ho visto in anteprima a Roma il film "L'ultimo dominatore dell'aria". La storia è ambientata in un'epoca immaginaria nella quale il mondo è diviso quattro nazioni, sulla base dei quattro antichi elementi: terra, aria, fuoco e acqua. La nazione del fuoco è in guerra con gli altri per il dominio totale. Eppure, in ogni nazione ci sono delle persone che hanno il potere di controllare gli elementi. Un bambino, considerato un "Avatar", è l'unica persona capace di dominare o controllare tutti i quattro elementi ed è l’unico che può riportare nel mondo la pace. La sensazione che ho avuto è che dopo dieci minuti ti sembra di guardare il film da un’ora. Ci sono alcune belle scene d’ azione e di combattimento, ma è tutto messo insieme in modo confusionario e si ha la sensazione che in realtà i personaggi non si sentano mai in pericolo. Ho notato che manca l'elemento variazione, capace di rompere la monotonia. La storia, il viaggio di Aang (l’Avatar) che tocca tutti gli angoli della terra con battaglie qua e là, la si descrive in poche righe. Non ho trovato nessun effetto che meritasse realmente il 3D. Sicuramente c’era la volontà di ripercorrere sequel importanti come “Il signore degli anelli” o “Star wars”, ma ne è scaturito un film abbastanza noioso. Un film per famiglie e bambini, che spero possa acquisire maggiore spessore nei dialoghi, grazie alla bravura e alla professionalità dei doppiatori italiani. Io avendolo visto in lingua originale (e sottotitolato), non posso permettermi di giudicare, a voi l’ardua sentenza.