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Senza dubbio un film patinato e in linea con la tendenze attuali. Teconologia, effetti speciali, i brutti e cattivi sopraffatti dalla superiorità mentale dell'eroe, la prevalenza nella lotta per il potere, il successo sociale e sessuale. Tuttavia, questo eroe non resta simpatico. Vive in modo cinico, artefatto e spocchioso e anche quando decide di cambiare vita, in definitiva utilizza le sue risorse per il perseguimento della vendetta personale e per la propria affermazione. Al di là delle generiche affermazioni di principio, in questo sgradevole supereroe non si ritrovano proccupazioni per le sorti del mondo o dell'umanità, e nemmeno la figura del "super-eroe con super-problemi" che costituiva la verà novità Marvel. Il Nostro è ritratto in solipsistica solitudine a costruire macchine mirabolanti, e si rilassa lucidando le testate di auto esclusive. Completamente ignaro dei sentimenti di chi gli sta accanto, non ha problemi a distruggere automobili o abitazioni (proprie) per testare i suoi nuovi giocattoli. D'altra parte il film alterna alle scene d'azione lunghi momenti di glamour che non migliorano la tensione narrativa nè ci avvicinano il protagonista. In conclusione, poi, e senza essere moralistici, un dubbio appare legittimo. Ci sia permesso dissentire da un film dove il ricco è anche bello e vincente, dove il valore è esteriorità, dove i capi (dei buoni e dei cattivi) sono bianchi e la manovalanza (dei buoni e dei cattivi) è di colore, e dove le donne sono buone per andare a letto e per soffrire in silenzio le pene d'amore. Di tutti questi luoghi comuni, forse, ormai si potebbe anche fare a meno