Portare sul grande schermo gli eroi di un fumetto è sempre impresa non da poco.Vincere questa scommessa,per il bravo regista bryan singer,è stata l'occasione per una consacrazione definitiva,dopo l'exploit di un film morboso e complesso come "i soliti sospetti" e il passaggio a vuoto del film successivo,"l'allievo". Tra tutti gli eroi di casa marvel,gli xman sono di certo quelli più adatti alle corde del regista,con tutti i messaggi che lasciano intravedere tra le righe della loro vicenda,mutanti che,in virtù dei loro poteri straordinari,sono degli emarginati e degli esclusi.La ricerca di una pacifica convivenza tra i mutanti e gli umomini comuni è l'anima della vicenda e il regista se ne serve per lanciare messaggi che non ti aspetteresti in questo genere di film e che riescono a infondere a un prodotto che ha tutte le premesse del blockbuster,lo spessore di un film d'autore.I superpoteri non sono qui qualcosa che distingue l'eroe e lo rende superiore a un'umanità sempre in pericolo e bisognosa di aiuto,ma sono causa di una dolorosa emarginazione e,al tempo stesso,il mezzo per cercare un'integrazione pacifica.Gli effetti speciali sono in tono minore rispetto alle attese,non prendono mai il sopravvento sulle vicende,e questo è un pregio,gli interpreti ben calati in ruoli psicologicamente complessi.In sostanza un film totalmente diverso da quello che ti aspetteresti,piacevolmente sorprendente,capace di unire alla spettacolarità di un un film di azione,uno spessore non trascurabile.Merito di una sceneggiatura ponderata,robusta e capace di non far calare mai la tensione narrativa,ma anche e soprattutto di una regia che sa piegarsi alle esigenze del genere senza snaturarsi,tenace nel proposito di portare a termine un lavoro che coniuga sapientemente il cinema inteso come spettacolo puro al cinema inteso come riflessione.Perchè andare al cinema è sempre una magnifica occasione per divertirsi,ma anche per riflettere.