Vallanzasca, niente male, buona la regia di Placido,recitazione con alti e bassi comunque interessante. "Le armi non servono a sparare ma a spaventare" ribadisce Vallanzasca interpretato da kim rossi stuart, nella prima mezz'ora del film sembra quasi di vedere una scena del vecchio sceneggiato "La piovra" (tanto fedele al regista di questo film e interprete di quella serie tv) mischiata a scene da rivalsa stile romanzo criminale. Nelle prime scene vediamo un manipolo di spocchiosi amanti delle armi e delle rapine che sognano e realizzano la loro ascesa al potere del crimine. Vediamo anche la donna di kim/vallanzasca interpretata da valeria solarino, da lei avra' un figlio... Naturalmente dimenticate il kim romano del film della archibugi o quello di romanzo criminale,qui kim parla in dialetto lombardo, non e' facile concentrarsi su di lui, ma ti fidi seguendo i suoi occhi e i suoi sguardi con fiducia anche se le prime scene sconfortano poi il ritmo sale. Ma il confronto con altri film e altre interpretazioni come Nemico Pubblico (un capolavoro) e con Vincent Cassel sono inevitabili. Non e' esterofilia quello e' un film di respiro e spessore internazionale quello di Placido a livello di regia non e' male, anzi,ottimo, a livello recitativo non eccelle sempre ma neanche delude,anzi : kim ce la mette tutta (6+) si vede, anche se dopo romanzo criminale sembra aver gia' visto tutto, non ti aspetti qualcosa di nuovo, giusto e dosato nei movimenti e nella recitazione Francesco Scianna (7), non al massimo Filippo Timi (6), nell'esasperazione e la drammaticita' del suo personaggio non riesce pero'ad emozionarci o coinvolgerci. Gli altri hanno facce molto interessanti. Interessante la ricostruzione storica, dalle macchine alla scenografia, non ci ha entusiamato la musica e la fotografia, ma ci e' piaciuta molto la regia che appare piacevolmente discontinua, con cambi di stile continui. Non un capolavoro del genere, ma comunque interessate e da vedere. Voto 6+ a tratti 6 1/2