Va bene, sono una fan. Va bene, parlare male di Star Trek per me è un’eresia, ma comunque mi sarebbe impossibile farlo di questo film. Anche se in questa pellicola la mitica Enterprise non c’è, distrutta grandiosamente nell’episodio precedente, ritroviamo tutti i nostri beniamini, improbabilmente a bordo di un vascello Klingon, alle prese questa volta con una minaccia alla Terra. Un’invulnerabile sonda aliena superarmata che parla solo il linguaggio delle balene, ormai estinte, ha preso in ostaggio in nostro bel pianeta blu, decisa a devastare il nostro clima. Unica soluzione (e qui i paradossi si sprecano) tornare indietro nel tempo e “recuperare” qualche esemplare di balena. Senza dubbio è il film più eclettico della serie. Tra situazioni al limite del surreale e fin troppo ovvi rimandi ecologisti, è impossibile non farsi scappare ben più di qualche risata. A Nimoy, ancora una volta regista, va il merito di sapersi prendere in giro con grazia e ironia (impagabile la scena in cui Spock usa un mouse come se fosse un comunicatore). Bellissimo vedere i nostri eroi “spaziali” finalmente alle prese con i problemi “terreni” con cui tutti noi dobbiamo avere a che fare. Senza timor di smentita il film più “popolare” della serie, dedicato anche a chi non apprezza particolarmente S. T. o che non ha mai seguito maniacalmente le avventure di Kirk e Co. Pur non essendo un esempio dei soliti temi trattati dalla serie e pur non essendo certo un esempio di puro cinema fantascientifico, questo episodio va innegabilmente annoverato nell’olimpo dei migliori comic-fantasy mai usciti.