Potrà sorprendervi il giudizio decisamente positivo, ma come resistere a una trasposizione filmica così ricca di sorprese e di clamorosi protagonisti? E soprattutto... come non riconoscere la fedeltà alle atmosfere, allo stile e alla caratterizzazione dei personaggi del fumetto originario? Salvo l'aver esagerato il personaggio della fascinosa ed aggressiva Mina Harker (probabilmente per venire incontro alla minor decifrabilità della figura, persa com'è tra mostri ed attrazioni), in realtà ben più discreta e - apparentemente - puritana, e l'aver introdotto figure non presenti in origine, ma decisamente funzionali (almeno in Dorian Gray) alla vicenda. Fa sorridere vedere il gigione Connery sorprendersi davanti a un imprevisto 'M' ante-litteram, e possono affascinare tanto i gigantismi (molto fumettistici invero) nelle ricostruzioni di certa Londra e soprattutto Venezia, quanto le ricostruzioni moderne di alcune macchine mirabolanti 'd'epoca'. Di certo non mancherà di lasciare l'amaro in bocca a molti o magari una imbarazzante sensazione di incompiutezza (ma chissà che non ci siano seguiti chiarificatori... il finale lo lascerebbe presagire), ma sicuramente i fan di Moore e O'Neill ne godranno avidamente e in molti sapranno divertirsi in questo mondo un po' - non a caso - Holmes e un po' Fu Manchù. Ci si consenta una nota: era proprio necessario l'elogio dell'imperialismo nel passaggio ideale di testimone tra l'inglese Quatermain e l'americano Sawyer ("possa il nuovo secolo appartenere a quelli come te, come il vecchio è appartenuto a quelli come me")?