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Passano tre anni dall’uscita del primo lungometraggio dedicato a Star Trek e, nel 1982, ecco tornare sul grande schermo l’intero cast stellare della mitica serie fantascientifica. Stavolta alla regia troviamo Nicholas Meyer, che dirige un film tutto sommato dal basso budget, 12 milioni di dollari. Rispetto al primo capitolo cinematografico, stavolta la trama si intreccia con la storia della serie televisiva. Siamo nel 2284 e James T. Kirk, ritiratosi due anni prima, torna all’Accademia della Flotta Stellare con il ruolo di viceammiraglio per addestrare le reclute. Al comando dell’Enterprise è stato promosso Spock. Intanto Khan Noonien Singh, uno dei Potenziati, superuomini modificati geneticamente, si impadronisce dalla nave USS Reliant e, di conseguenza, del progetto di terraforming, Genesis. Il tutto per attirare in trappola in vecchio nemico Kirk, già incontrato nella serie tv. La USS Enterprise va così ad affrontare la Reliant. Durante questo conflitto, Kirk scopre che David, figlio e assistente della scienziata Carol Marcus, creatrice del Genesis, è anche figlio suo. Nella battaglia finale, l’evento clamoroso che scuote i fan: muore Spock, che si sacrifica per salvare la nave. Il suo corpo viene lasciato proprio su Genesis, pianeta generatosi dall'esplosione dello strumento progettato dalla dottoressa Marcus. Il finale, chiesto anche dall’attore Leonard Nimoy, stanco del ruolo, non piace per niente ai trekker che si mobilitano e costringono presto la produzione ad un clamoroso ritorno del vulcaniano.