“C’era una volta..”. Incipit troppo scontato? Non quando ad utilizzarlo è il duo delle meraviglie Mignola-Del Toro. Dopo 4 anni di attesa torna il più proletario tra i supereroi. Diavolone rosso dalle corna smussate, adoratore indefesso di sigari da due soldi, gattini e birra, Hellboy (l’ormai indispensabile R. Perlman) si ripresenta al nostro cospetto in piena forma e teneramente brontolone come al solito. Alle prese con l’infiammabile(letteralmente) fidanzata Liz (l’intrigante Selma Blair),l’ittico amico Abe (lo straordinario D. Jones) in versione latin lover canterino (il duetto con Red sulle note di Manilow farà storia), e un nuovo boss dal “bel volto aperto”,il medium ectoplasmatico J. Kraus, il nostro povero eroe si ritroverà ad essere il protagonista della più svalvolata ed esplosiva favola dark mai raccontata. Costruendo un visionario universo parallelo popolato di creature al limite del grottesco tra cui troll mangia gatti, fatine dei denti un po’ troppo aggressive e fagiolini a crescita rapida (la scena di lotta contro l’ultimo dio elementare regala nuova poetica all’usurato tema ecologista)tutti capeggiati da un principe elfo (il quasi moorcockiano Luke Goss) affamato di giustizia per il suo popolo, Del Toro attira lo spettatore in un maelström di mitologia e folkolre dove l’action, la commozione,l’irriverenza e lo humour si alternano magistralmente senza che venga persa di vista la fallibile “umanità” dei protagonisti. Rifiutati dai così detti “normali” Red e Co. divengono eroi reietti, presi tra due mondi in conflitto senza la consolazione di appartenere almeno ad uno di loro. Se poi aggiungiamo al tutto la sontuosità e l’audacia visiva tipica del regista messicano(il mercato dei troll,la sala dell’armata o lo spettacolare Angelo della Morte) beh, il capolavoro è servito.