In quanto sequel, va subito precisato che questo "Hellboy 2" si discosta, brillantemente e intelligentemente, dallo stile che aveva contraddistinto il primo capitolo: abbiamo sempre la nutrita rosa di protagonisti "fuori dal normale", un teatro d'azione che poggia le proprie basi a New York (sebbene sotto i palazzi si celi molto, molto di più...) e una sceneggiatura in bilico tra il demenziale, il grottesco e l'introspettivo. Introspezione che nel film viene a galla grazie a "impressioni" filmate, brevi ed efficaci scambi di battute, inquadrature che da sole comunicano più di mille parole. È proprio il caso di dirlo: Del Toro si è sbizzarrito. Tutto quanto di fantastico era stato visto ne "Il labirinto del fauno" qui ritorna all'ennesima potenza, riformulato secondo una logica nuova e piazzato dentro un universo dove "strano" è la parola d'ordine.ncredibile è la capacità del regista di confezionare momenti toccanti, "magici" o semplicemente esaltanti, che ubriacheranno le vostre pupille per le quasi due ore lungo le quali si snoda il film.