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Un terrorista di un lontano pianeta s'impadronisce del potere e tiene in ostaggio gli ambasciatori intergalattici. Entra in azione l'Enterprise con il suo equipaggio.
Quando è uscito ero molto giovane e mi affascinava questo mondo così lontano dalla mia quotidianità. Il film era un po' troppo parlato. Tutto si svolge all'insegna della ricerca di un amico scomparso, ma le situazioni sono sempre un po' violente, quasi rispecchiamo la storia dell'umanità. Spock sarà morto veramente? Forse la sua anima si è trasferita nella mente del medico di bordo McCoy o il suo corpo si è reincarnato sul pianeta Genesis? Sperando in tutto questo l'ammiraglio Kirk con l'equipaggio, dopo aver rubato l'Enterprise, si mette in viaggio. Sconfigge mostri alieni, combatte a destra ed a manca ed alla fine ritrova l'amico vivo e vegeto. Un film cult per tutti i fans.

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Gongolo (startrekblog)
05.05.2009
Il ritmo di narrazione è sicuramente buono, ci sono alcuni colpi di scena, in particolare due, che rendono lo spettatore compartecipe delle sorti dei protagonisti a cui si è tanto affezionati e che lasciano sicuramente l’amaro in bocca.

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Star Trek III: Alla ricerca di Spock - 1984
Il terzo capitolo si intitola Alla ricerca di Spock, e come si può capire dal titola la trama essenzialmente ruota attorno alla morte-non/morte di spock, infatti l'ammiraglio Kirk scopre che in realtà Spock non è morto, o meglio che lo spirito di Spock, è stato trasferito nella mente del Dott. McCoy, ma comunque Spock è vivo! Le curiosità di questo film sono che Leonard Nimoy, ovvero spock nel precedente capitolo, ha diretto questo capitolo e non sarà l'unico, forse la trama è un po' troppa macchinosa ma per i fan questo capitolo è un'altra perla da aggiungere alla serie!

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L'astronave Enterprise rientra al molo spaziale della Terra gravemente danneggiata dal recente scontro con Khan (raccontato nel precedente episodio del 1982, Star Trek II: l'ira di Khan).
Alla ricerca di Spock" è il primo film diretto dall'attore Leonard Nimoy che accettò la richiesta dei produttori di riprendere il ruolo di Spock a condizione di poter dirigere il film. La trama centrale di tutto il film è il rapporto di vera amicizia,stima, lealtà, rispetto e sacrificio che può crearsi tra 2 persone o più (in questo caso Kirk, Spock, il dott.McCoy e alcuni componenti dell'equipaggio storico dell'Enterprise).Gli effetti speciali sono tutti già visti, ripetitivi, i Klingon sono forse l'unica nota di colore in una pellicola un po’ monotona.

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Kirk dovrà violare il regolamento, rubare l’Enterprise ed affrontare un comandante Klingon alla ricerca del segreto di GENESI per riuscire a riavere il suo amico Spock.
C’è avventura, c’è sfida, si sono eccellenti effetti speciali. Il feeling tra l’equipaggio è ai livelli dei telefilm, finalmente. Gli ingredienti per un successo ci sarebbero. Purtroppo la storia è abbastanza debole e ‘telegrafata’. Tutto va come deve per soddisfare le pressanti richieste dei fan di far risorgere Spock. Non è il peggiore della serie ma non è impedibile. Consigliato ai fan di Star Trek, come sempre. Per gli altri può apparire un po’ troppo autocelebrativo e pesante.

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Tornato sulla Terra, Kirk viene contattato dal padre di Spock, Sarek, Kirk e i suoi compagni si rimpossessano illegalmente dell'Enterprise, mettendosi contro tutta la Flotta Stellare,
Il film presenta una storia all'altezza delle precedenti, che per la prima volta ci presenta l'enorme complessità del misticismo vulcaniano: scopriamo che i logici abitanti di Vulcano hanno un'anima, il katra, e mediante antichi e misteriosi riti possono tornare in vita! E' un film che esplora la psicologia dei protagonisti principali, Kirk e Spock, uniti nel loro indissolubile vincolo d'amicizia. Ma è anche un film che nonostante tutto manca di due elementi fondamentali che esistono nella trama ma non sono ben rappresentati: l'Enterprise e lo stesso Spock. I fan di Star Trek sono abituati, in ogni avventura, a volare a bordo dell'Enterprise con il suo classico equipaggio. In questo film, la nave della serie è guidata dai soli personaggi principali, cosa che toglie molto del sapore trek. Inoltre, manca la figura di grande rilievo del comandante Spock: ci rendiamo spesso conto che, in una determinata situazione, ci starebbe bene una sua battuta o anche un semplice "E' illogico!". I 16 milioni di budget sono stati spesi troppo male in un film che avrebbe potuto dare di più, ma che non decolla come dovrebbe, incassando 78 milioni.

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L'Enterprise è alla ricerca di SPOCK scomparso nel precedente episodio.
Per i mezzi cinematografici del tempo il film è molto ben fatto. La ricerca di Spock... il nostro povero vulcaniano si è perso e gli amici si danno da fare per ritrovarlo. Un episodio della saga un po' meno spettacolare dei precedenti, con una vena di misticismo. Peccato che non lo trasmettano da molto tempo sulla tv.

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Sceneggiatura un pò forzata manecessaria per il rientro di un personaggio così carismatico!
L'ammiraglio Kirk scopre che Mr. Spock, il vulcaniano primo ufficiale dell'astronave Enterprise, dalle orecchie aguzze, non è morto, ma rivive in due diversi soggetti,il problema ricongiungerli. Sceneggiatura un pò forzata manecessaria per il rientro di un personaggio così carismatico!

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Il corpo di Spock, morto nel precedente film, viene ritrovato vivo e ringiovanito grazie al progetto Genesi, ma la sua mente sembra essere perduta, o forse no...
Insomma, parecchia carne al fuoco, e di certo non un intreccio semplice, e risulta importante se non indispensabile aver visto il film precedente. Di certo però la vicenda è ricca di colpi di scena, nonché di un paio di eventi assolutamente memorabili... basti pensare, ad esempio, che Kirk si troverà ad affrontare ben DUE perdite importanti... ed è difficile dire quale per lui sarà più dolorosa. Alla regia troviamo lo stesso Leonard Nimoy, che riesce a sfornare una pellicola tutto sommato convincente (tanto che fra i film "dispari" questo può essere considerato il migliore), tanto da essere riconfermato per dirigere il quarto capitolo. Un paio di segnalazioni nel cast: innanzitutto la sostituzione dell'attrice che interpreta Saavik, ruolo rivestito nella pellicola precedente da Kirstie Alley (poi diventata nota al grande pubblico per film come Senti chi parla) e che qui ha invece il volto di Robin Curtis; ma soprattutto è degna di nota l'ottima interpretazione del comandante klingon Kruge, il "cattivo" della storia, che conferma le doti recitative e camaleontiche di Chrisptopher Lloyd (più noto come il dotto Emmett Brown di Ritorno al Futuro).

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Sarek, padre di Spock, chiede a Kirk di rintracciare il figlio, "abbandonato" su Genesis. Kirk, Scotty, Sulu, Chekov e Mc Coy partono verso il pianeta Genesis, aiutati da Uhura, per ritrovare il corpo del vulcaniano e salvare quindi lui ed il dottore.
Nel 1984, per rimediare alla prematura morte di Spock alla fine di Star Trek II, Leonard Nimoy in persona dirige Star Trek III: Alla Ricerca di Spock (Star Trek III: The Search for Spock), un episodio intermedio, flop in Italia e buon risultato nel resto del mondo. In Star Trek III fanno il loro debutto l'attracco spaziale, un modello della IL&M in plexiglas con migliaia di punti di illuminazione, le U.S.S. Grissom ed Excelsior ed il Bird of Prey, un vascello spaziale di Klingon dall'aspetto minaccioso in grado di diventare invisibile. Sebbene fosse logico aspettarsi un nuovo apporto di C.G.I., in realtà poi assente, sono gli effetti pirotecnici a farla da padrone in Star Trek III, in particolare la fine del pianeta Genesis e la distruzione della U.S.S. Enterprise; quest'ultima creata filmando con una high-speed camera, una cinepresa ad alta velocità di scorrimento della pellicola, un modello in grande scala del disco anteriore della famosa astronave riempito di cariche esplosive miniaturizzate e talco per ottenere un alone azzurrognolo. La sceneggiatura è incentrata sul tema dell'amicizia e della lealtà che lega Kirk, Spock, McCoy, Scott, Sulu, Checov e Uhura. Christopher Lloyd, il famoso Doc Brown della trilogia di Ritorno al Futuro, interpreta il rinnegato comandante Kruge dei Klingon mentre la bella e sconosciuta Robin Curtis riprende, al posto di Kirstie Alley, il ruolo di Saavik.

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Kirk vorrebbe recuperare il corpo di Spock su Genesis, ma l’autorizzazione gli viene negata. Ruba quindi l’Enteprise in riparazione ed affronta i Klingon sbarcati su Genesis: solo distruggendo l’astronave, Kirk riesce a rubare il vascello avversario per andare su Vulcano e far curare Spock.
Nimoy, che torna ad interpretare Spock solo in cambio della regia, elabora un episodio controverso, basato sulla contraddizione etica e caratteriale: nel primo caso è Kirk a violare ogni regolamento federale, rubando l'Enterprise per inseguire la speranza di un qualcosa che nemmeno lui è in grado di spiegare, nel secondo è Bones McCoy a correre ogni tipo di pericolo per poter riavere il proprio compagno di ripicche e battibecchi. Il film è in effetti incentrato su questa fusione di due cervelli contrapposti, l’emotività vulcaniana e l’emotività umana, che tende in fondo ad arricchire entrambi: è un po’ come trovarsi di fronte ad una riedizione interstellare di Don Camillo e Peppone, due amici/nemici che formalmente si detestano ma che sostanzialmente rappresentano l’uno l’appendice dell’altro e che, sebbene non lo ammetteranno mai, si ammirano e rispettano a vicenda. La resurrezione di Spock, ovviamente, dovendo rappresentare un assoluto segreto per tutti i fans, viene tenuta celata anche a livello di titolo, nato provvisoriamente come “The search for Nacluv” (ossia il contrario di Vulcan) per poi essere cambiato solo a pochi giorni dall’uscita. Questo sperticato elogio della profonda amicizia dell’equipaggio mette in secondo piano la morte del figlio di Kirk, sebbene risulti intrigante la reazione di Shatner (la caduta dalla sedia), al quale il regista Nimoy aveva lasciato carta bianca a livello di rappresentazione emozionale. Memorabile invece la sequenza dell’autodistruzione dell’Enterprise, della quale inizialmente deve salvarsi la sezione a disco: Nimoy critica però questa scelta, affermando che “se Kirk fa una cosa, la fa completamente”, e si decide di procedere all’esplosione completa. Curioso, in tal senso, che i codici di autodistruzione dell’Enterprise siano identici a quelli dell’episodio “Let That Be Your Last Battlefield”, quasi che in una nave stellare non sia consuetudine modificarli ciclicamente.

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Sequel del capitolo sull'Ira di Khan, continuano le avventure dell'Enterprise con un incredibile Spok
Di tutti i film della serie star trek, è quello che preferisco di meno, voto 6. Troppo forzato, come se quello che succede deve succedere punto e basta. Nessun colpo di scena, insomma troppo prevedibile anche per chi lo vede per la prima volta. Belle invece sono le riprese, come quelle sul pianeta Vulcan, e quella dell'enterprise che arriva nella stazione con tutte le ammaccature. Un’altra pecca: il cambio dell'attrice che interpreta Saavik...

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Il terzo film della saga Star Trek e il grande e atteso ritorno del vulcaniano più amato di sempre
Il terzo film legato alla saga di Star Trek lo si deve soprattutto ai fan. La morte di Spock, avvenuta nel secondo lungometraggio, non viene digerita dai trekker di tutto il mondo, e la produzione è costretta a creare un film ad hoc per riportare il vulcaniano tra di noi. L’attore Leonard Nimoy alla fine accetta, a patto però di dirigere lui stesso la pellicola. E così avviene. Il soggetto stavolta è tutto frutto della mente del creatore Gene Roddenberry. La trama riprende la storia raccontata nel film di due anni prima. Reduce dalla scontro con Khan, l’Enterprise viene messa in disarmo. Intanto Kirk scopre che lo spirito del defunto Spock, al momento della morte, è stato trasferito nella mente del dottor McCoy, secondo un rito vulcaniano; mentre il corpo sepolto su Genesis si è ricomposto e rigenerato grazie al dispositivo che porta il nome del pianeta. Allora Kirk chiede di riprendere la Enterprise per soccorrere l’amico. La Flotta Stellare però gli nega il permesso e l’ammiraglio è costretto a rubare la nave, aiutato dal suo storico equipaggio. I nostri eroi però arrivano tardi su Genesis: uno sparviero Klingon infatti, capitanato da Kruge, ha distrutto la nave stellare Grissom e rapito Spock, David, figlio di Kirk, e la tenente Saavik. Secondo i Klingon, Genesis è un’arma della Federazione e nasce così lo scontro. Kirk è costretto a distruggere la sua amata Enterprise per non cederla al nemico; nella battaglia muore anche il figlio David. Alla fine l’equipaggio della Flotta vince e, con la nave Klingon, si dirige verso Vulcano. Qua, con un rito, lo spirito di Spock viene liberato dalla mente di McCoy per rientrare nel suo corpo originale. Questo terzo capitolo cinematografico è forse il più complesso a livello di trama, ma tra i più amati dai fan perché simile, come struttura, a quella continuity che ha caratterizzato la serie tv.

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dal primo film si capisce subito che spok è insostituibile ed era ovvio che la morte di spock fosse solo provvisoria..in questo film scopriremo che sta succedendo al nostro simpatico vulcaniano
spok poteva lasciarci?noo non era possibile..questo terzo film della saga si articola sul ritorno di spock.il suo corpo nel film precedente era stato lasciato su un pianeta alieno dopo che si era coraggiosamente sacrificato per salvare gli altri. il suo spirito non si è perso..è geniale l'idea avuta dagli sceneggiatori.non mi stancherò mai di dire che star trek è il modello a cui si ispira il fantasy moderno.unica vera saga all'altezza di guerre stellari (non a caso nell'ultimo film proprio la società di george lucas ha provveduto agli effetti speciali). questo terzo film.. è un ottimo aperitivo in attesa di quelli successivi

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Spock è morto e McCoy sta inspiegabilmente perdendo la ragione. Sarek, svela un fatto sorprendente: l'essenza vitale di Spock è entrata nel corpo di McCoy. Kirk cerca di aiutare i suoi compagni rubando l'Enterprise e sfidando la quarantena della flotta spaziale sul pianeta Genesis.
Spock risorge sul pianeta Genesis (nome non certo casuale), ma alcuni dettagli nascosti nel finale del secondo potevano far sospettare la cosa. Tornano i nemici giurati di Kirk: gli alieni Klingon, ed il prezzo da pagare per la rinascita di Spock sarà la perdita del proprio figlio, della propria nave e del proprio grado. Resta scena cult la caduta della vecchia Enterprise, parafrasando un cartone giapponese, "arcadia della nostra giovinezza". La regia è del signor Spock che scrive anche la sceneggiatura non accreditato si dimostra promettente.

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Torna fra noi Spook!
Il corpo di Spock, morto nel precedente film, viene ritrovato vivo e ringiovanito grazie al progetto Genesi, ma la sua mente sembra essere perduta, o forse no... La sconfitta inflitta a Khan dall'Ammiraglio Kirk e la creazione del pianeta Genesis sono vittorie che nessuno ha voglia di celebrare. Spock è morto e McCoy sta inspiegabilmente perdendo la ragione. Ma un'inaspettata visita di Sarek, il padre di Spock, svela un fatto sorprendente: l'essenza vitale di Spock è entrata nel corpo di McCoy. Con un amico vivo e l'altro no, ma entrambi in pericolo, Kirk cerca di aiutare i suoi compagni rubando l'Enterprise e sfidando la quarantena della flotta spaziale sul pianeta Genesis. Ma anche i Klingons hanno saputo di Genesis e stanno piombando sul pianeta per affrontare Kirk in un duello mortale. Ritorno dobbligo, è uno dei personaggi più amata della saga,le orecchia più note del grande schermo non potevano lasciarci così!

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Scoperto di poter riportare in vita il suo vecchio amico Spock,Kirk decide di fare rotta senza licenza su genesis mentre i klingon si iniziano a interessare a questo pianeta.
Uno dei più brutti film della saga che sfiora il ridicolo in diverse occasioni sebben abbia un inizio interessante ma quello che grava di più è il comparto tecnico a tratti notevole come per il trucco e a tratti orripilante come nelle scelte scenografiche o di effetti speciali.Infine la trama sfiora amala pena la sufficienza forse perchè molto difficile essere il successore di quel bel L'ira di Kahn.

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...la dipartita della nave spaziale più amata della storia, simbolo ormai del desiderio di avventura insito nella natura umana.
Un film incentrato sul rimpianto e gli addii. L’astronave che ha accompagnato Kirk e company in tante avventure, gravemente danneggiata per lo scontro avuto nel precedente film con Kahn , viene posta in disarmo e l’equipaggio sciolto e assegnato ad altre navi. Sembra ormai giunta la fine di un ‘epoca. Spock giace morto su di un pianeta appena generato e Kirk si sente ormai stanco delle continue battaglie. Mai, però, sottovalutare un vulcaniano. Con un colpo alla Houdini (possibile solo nell’universo un po’ “non sense” di S.T.) Spock, prima di morire è riuscito a trasferire la sua mente nel caro, e non particolarmente felice della cosa, dottor McCoy. Come al solito l’impulsivo Kirk, fregandosene degli ordini, parte alla ricerca del corpo del perduto amico vulcaniano ritrovandosi a doverlo contendere all’ennesima massa di pirati Klingon un po’ sfigati. Episodio della saga un po’ troppo caotico per i miei gusti. Anche troppo strumentale il ritorno delle orecchie e punta più famose dell’universo. Nel complesso però un buon esercizio per un neofita della macchina da presa come Nimoy, chiamato per la prima volta a ricoprire anche questo ruolo, pur riscontrandosi nella pellicola parecchi momenti a dir poco schizzofrenici , in un alternarsi di lacrime (intensissima la scena in cui Kirk piange la morte del figlio appena ritrovato) e scontri incontri al limite del ridicolo su pianeti le cui scenografie lasciano parecchio a desiderare . Un punto d’onore va alle musiche grandiosamente intense e alla dipartita della nave spaziale più amata della storia, simbolo ormai del desiderio di avventura insito nella natura umana.

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E' il terzo film ispirato alla ormai nota serie Tv prodotta dalla NBC. Mentre il secondo film s'era concluso con la morte di Spock, il terzo inizia con il dolore dell'equipaggio dell'Enterprise per la perdita dell'amico vulcaniano. Ma Spock sarà morto per davvero?
Spock è morto, l'Enterprise ha subito ingenti danni, l'equipaggio verrà assegnato a navi diverse e per l'Ammiraglio Kirk si prospetta il ritorno dietro le scrivanie degli uffici della Federazione. Con questo plot prende il via il terzo film della saga di Star Trek, prima regia di Leonard "Spock" Nimoy. Il film si prospetta subito come crepuscolare, è la fine di un'epoca. Ma l'amicizia profonda che lega i due protagonisti, spinge l'Ammiraglio Kirk a convincersi che Spock non sia realmente morto. Kirk è disposto a sacrificare tutto, anche la carriera, pur di dimostrarlo, ma in realtà il prezzo sarà molto più alto: la perdita di quel figlio appena ritrovato, ucciso dai Klingon (il cui capo è un bravissimo Christopher Lloyd). Dunque l'amicizia si paga ad altissimo prezzo, ma la vendetta è un piatto che va servito freddo, e lo spazio può essere un luogo abbastanza freddo per servirla meglio. La sequenza più bella di tutto il film è senz'altro quando i nostri eroi guardano il cielo e vedono l'Enterprise esplodere e cadere come una cometa. Più che nel film precedente si insiste sul grande valore umano, affettivo ed emotivo che lega i protagonisti della serie...

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Start Trek III: Alla Ricerca di Spock è di fatto il primo vero sequel della saga, successivo all'Ira di Khan a cui è strettamente collegato. Altri sacrifici attendono Kirk.
Purtroppo l'incursione di Khan ha lasciato dei segni su Kirk: ha ritrovato il figlio e un accenno di famiglia ma la triade con Bones e Spock è stata spezzata dalla soluzione vulcaniana della Kobayashi Maru. Disobbedendo agli ordini della Flotta Stellare l'ammiraglio Kirk rischia la corte marziale con il suo storico equipaggio rubando l'Enterprise, che si appresta ad affrontare il suo ultimo viaggio nello spazio, alla ricerca del corpo di Spock, perché “le esigenze di uno contano di più di quelle dei molti”. Tema è la ricerca del corpo di Spock, il cui katra è prigioniero nella mente di McCoy, ma “Se c'è anche una sola possibilità che Spock abbia un'anima eterna” Kirk deve tornare su Genesis e aiutare Spock a ricongiungersi con sé stesso. Episodio dark della trilogia avviata da Khan, vede Christopher Lloyd pre-Ritorno al Futuro nel ruolo del villain klingoniano che intraprende una nuova sfida con Kirk. Sembra che per qualche misteriosa decisione del Fato Kirk non possa vedere convivere nello stesso universo due delle persone a cui è affettivamente più legato. Se inganni la morte devi pagare un prezzo: Kirk lo paga ricevendo un forte colpo e sacrificando perfino la sua “donna”su un pianeta sull'orlo della distruzione. Ma la “Kobayashi Maru” è sempre là ad ispirarlo. Star Trek III segna anche l'esordio di Leonard Nimoy alla regia di un film trek e, come spesso accade ai secondi capitoli delle trilogie, è un episodio di passaggio: meno effetti speciali, meno battaglie, un cattivo più convenzionale e forse è per questo che questo film viene poco considerato dalla critica.

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Dopo la tragica morte di Spock, l'Enterprise fa ritorno verso casa
Grazie soprattutto ai fan che non hanno accettato la morte di Spock eccolo “resuscitare” con uno stratagemma ben studiato per ritornare al mitico equipaggio. Ottima interpretazione di Christopher Lloyd, in un film che risulta sufficiente per gli amanti della solita minestra riscaldata.

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Spock risorge, ma Kirk muore.
Fantastico capitolo nel quale sottolineerei l’intensità e vivacità cromatica delle ambientazioni (arancio e rosso in primis) e della collezione di divise che accompagna il nostro equipaggio alla salvezza del signor Spock risorto sul pianeta Genesis. Stupendo da neonato! Il capitolo si apre con aria rammaricata e desolante. La sconfitta inflitta a Khan dall'ammiraglio Kirk e la creazione del pianeta Genesis sono vittorie che nessuno ha voglia di celebrare. Spock è morto e McCoy sta inspiegabilmente perdendo la ragione. Perché? Cosa sta succedendo? Ce lo rivela Sarek, il padre di Spock. L'essenza vitale di Spock è infatti entrata nel corpo di McCoy. Con un amico vivo e l'altro no, o nel limbo, ma comunque entrambi in pericolo, dato che poi alla fine sono una persona sola, Kirk cerca di aiutare i suoi compagni rubando l'Enterprise e sfidando la quarantena della flotta spaziale sul pianeta Genesis. Ma anche i nemici di turno, i Klingons hanno saputo di Genesis e si stanno precipitando sul pianeta per affrontare Kirk in un duello mortale. Già! Purtroppo alla fine come nasce uno, muore un altro. Esattamente il ciclo della vita. L’eroico Kirk si sacrifica per salvare l’amico fedele all’umanità, tra lo scintillare del trambusto conflitto e scene mozzafiato caricate da melodiche ed emozionanti musiche. Ottima l’interpretazione dei personaggi, specialmente di Kirk quando muore con la consapevolezza negli occhi.

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Ci si prende troppo sul serio. Contano le scenografie wagneriane, le catastrofi, gli effetti speciali. E i Klingons, pirati interstellari, sono pappemolli che fanno la faccia feroce.
La zuppa è sempre la stessa, ma è cambiato il cuoco. In peggio. Ci si prende troppo sul serio. Contano le scenografie wagneriane, le catastrofi, gli effetti speciali. E i Klingons, pirati interstellari, sono pappemolli che fanno la faccia feroce.

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Incredibile ritorno di Spook!
Sempre più incredibile e fantascientifico in questo terzo film si fa ritornare in vita, grazie a poteri speciali, l’eroe del film precedente ovvero Spook! Il suo spirito e il suo corpo prima resuscitati in persone diverse, si ricongiungono riportandolo in vita!

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Risoge Spock,ma cade L'enterprise
In questo terzo capitolo,dopo aver vissuto gli antecedenti con tanta attesa arriva Star Trek 3-Alla ricerca di Spock.Spock sacrificatosi nel 2 capitolo,risorge sul pianeta Genesi(nome non certo casuale)ma alcuni dettagli nascosti nel finale del secondo potevano far sospettare la cosa.E x i fan di Spock,è un trionfo,che il loro idolo sia ritornato in scena.Tornano i nemici giurati di Kirk:gli alieni Klingon,ed il prezzo da pagare per la rinascita di Spock sarà la perdita del proprio figlio,della propria nave e del proprio grado.Un film a mio parere consigliato a chi ha già visto gli antecedenti episodi,resta scena cult la caduta della vecchia Enterprise,il simbolo di Star Trek,a mio avviso,inoltre possiamo notare che rispetto ai primi…in questo capitolo possiamo notare la drammaticità del figlio perso di Kirk.Inoltre da dire che la regia è del signor Spock che scrive anche la sceneggiatura non accreditato si dimostra promettente.

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La Resurrezione.
Eccoci al capitolo tanto atteso. Perché? Perché Spock risorge!! Il nostro amato eroe sacrificatosi nel capitolo precedente, risorge sul pianeta Genesis, nome non casuale. Genesis come abbiamo intuito, o scoperto per i più acuti, dai dettagli nascosti nel secondo finale, è il nome del progetto scientifico grazie al quale è possibile ricostruire un pianeta con tutti i suoi esseri viventi umani, animali e vegetali, di cui voleva impossessarsi il perfido Khan. Tornano anche qui i nemici giurati del capitano Kirk, che non finiscono mai: gli alieni Klingon. Il prezzo da pagare per la rinascita di Spock però sarà molto alto. Sarà la perdita del figlio dell’ammiraglio, della propria mitica nave e del proprio grado. Scene quindi intrise di profonda tristezza, amarezza e ingiustizia sentimentale che si rifletteranno gocciolanti e umide sui fazzoletti dei telespettatori. Anche in un film di fantascienza si può piangere. Di tutta questa drammaticità, resta scena cult la caduta distruttiva della vecchia Enterprise. Sublime decadimento di un mito, di un punto di riferimento. Sarà come vedere la torre Eiffel cedere a mo di torre di Pisa o l’eterno Colosseo sbriciolarsi come un cracker o ancor meglio la Santa Sede tornar polvere. Capitolo dedicato al sentimentalismo e a sospiri consapevoli che per ottenere qualcosa bisogna perdere qualcos’altro.

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Non è un film sugli zombi! E' il ritorno delle orecchie a punta più famose del cinema!
Naturalmente si tratta del seguito di Star Trek II - L'ira di Khan, l’astronave danneggiata dallo scontro precedente torna alla sua base sulla terra. Kirk scopre che lo spirito di Spock, morto nel precedente episodio, è ancora vivo e trasferito nella mente di altro uomo e che il suo corpo si è rigenerato. Il finale del film come ovvio è il ricongiungimento del corpo e dello spirito di Spook dopo non poche traversie. Era obbligatorio fare questo capitolo per far rientrare l'amatissimo Spock, è praticamente impossible continuare la saga senza il vulcaniano dalle orecchie a punta più famose del cinema! L'apparizione finale di Spock raddrizzando le sopraciglia a Kirk è memorabile! Da raccomandare agli Star Trek-fan.

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Povera Enterprise!
La sconfitta di Khan e la creazione del pianeta Genesis non danno gioia a nessuno: Spock è morto! McCoy poi sta senza dubbio perdendo la "testa". Ma Sarek, il padre di Spock, può spiegare il perché: l'essenza vitale di Spock è entrata nel corpo di McCoy. Ecco la situazione: un amico è vivo, un amico non lo è, ma entrambi sono in pericolo!! Kirk cerca di aiutare i suoi compagni rubando l'Enterprise. Ma anche i Klingon hanno saputo di Genesis e sono in rotta verso il pianeta per affrontare Kirk in un duello all'ultimo sangue. L’Enterprise sarà ciò che uscirà peggio!!

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Spok. Il Vulcaniano si è sacrificato per salvare la nave e i suoi uomini e ora riposa in pace sul pianeta Genesis. Ma lo spirito di Spok sembra essere ancora vivo, celato nella mente del dottor McCoy, e ora Kirk e il suo equipaggio devono recuperare il corpo del Vulcaniano.
Se questo film di fantascienza sembra convincere più di altri, di fatto però la dilatazione del discorso, parlato e visivo, è a scapito della sua incisività. Anche qui comunque la fantascienza sembra parlarci più del passato che del futuro. Se da una parte le decorazioni ambientali sembrano di un tardo barocco giapponese, dall'altra le vicende umane riproposte dal film - anche se finalizzate al recupero di un amico scomparso - sono però segnate da quella violenza sulla quale da sempre è andata sviluppandosi buona parte della storia dell'umanità stessa.

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E' il terzo film ispirato alla ormai nota serie Tv prodotta dalla NBC. Mentre il secondo film s'era concluso con la morte di Spock, il terzo inizia con il dolore dell'equipaggio dell'Enterprise per la perdita dell'amico vulcaniano. Ma Spock sarà morto per davvero?
Se questo film di fantascienza sembra convincere più di altri, di fatto però la dilatazione del discorso, parlato e visivo, è a scapito della sua incisività. Anche qui comunque la fantascienza sembra parlarci più del passato che del futuro. Se da una parte le decorazioni ambientali sembrano di un tardo barocco giapponese, dall'altra le vicende umane riproposte dal film - anche se finalizzate al recupero di un amico scomparso - sono però segnate da quella violenza sulla quale da sempre è andata sviluppandosi buona parte della storia dell'umanità stessa

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